Il Conte di Montecristo, intervista a Sam Claflin: "Oggi i social distruggerebbero Edmond"

"L'invidia è evidente nella società: per questo raccontiamo ancora il romanzo di Dumas": La nostra intervista all'attore protagonista della serie. Su Rai1 dal 13 gennaio.

Sam Claflin è Il Conte di Montecristo nella serie Rai

Il Conte di Montecristo è una di quelle storie immortali che è, come si dice, senza tempo. Il romanzo di Alexandre Dumas è infatti un classico, che non smette di appassionare il pubblico, venendo tramandato di generazione in generazione. L'ultimo adattamento è quello della serie Rai: 8 episodi diretti da Bille August, con Sam Claflin nel ruolo principale, quello di Edmond Dantès, che, per vendicarsi, torna dopo anni ricco e spietato, con la nuova identità del Conte di Montecristo.

Il Conte Di Montecristo Sam Claflin Scena
Sam Claflin in Il Conte di Montecristo

In onda su Rai1 dal 13 gennaio, dopo l'anteprima alla Festa del Cinema di Roma, Il Conte di Montecristo è una "serie evento": location, cast, costumi, tutto è fatto in grande stile e con sfoggio di mezzi. C'è anche il premio Oscar Jeremy Irons nel suolo dell'abate Faria, il prigioniero che istruisce Edmond e gli rivela l'esistenza di un tesoro nascosto, con cui potrà rifarsi una nuova vita.

Oltre ai soldi, fondamentali per progettare la sua vendetta, il religioso dà al protagonista anche altre due cose fondamentali: la speranza e la conoscenza. Quale di queste tre cose è più importante nella vita? Lo abbiamo chiesto, nella nostra intervista, proprio all'attore Sam Claflin e a Bille August: ecco cosa ci hanno detto.

Il Conte di Montecristo: intervista a Sam Claflin e Bille August

In Il conte di Montecristo cos'è dunque la cosa più importante? I soldi, la conoscenza o la speranza?

Bille August: "Credo che questo racconto insegni, ed è la sua bellezza, che, è una storia di vendetta, certo, una delle più grandi, ma ci dice anche, in qualche modo, che la vendetta in sé non rende felici. Questo è vero in particolare per Edmond, che, avendo passato tanto tempo a pensare a come vendicarsi, alla fine, quando è in grado di di farlo, questo non lo rende felice. Si sente svuotato, come se fosse stato consumato dall'interno. Non è più in grado di amare".

Sam Claflin: "Direi la conoscenza, perché io non ne possiedo! Ho molta speranza nella vita. Penso che, se riesci ad aggrappartici, la speranza sia qualcosa che può aiutarti sempre. La conoscenza senza speranza però è inutile. Penso che si debba avere speranza. Tutti dobbiamo avere speranza, anche se molte persone non hanno la conoscenza".

Oggi Edmond Dantès sarebbe rovinato via social

Il Conte Di Montecristo Sam Claflin A Cavallo
Una scena di Il Conte di Montecristo

Il Conte di Montecristo è una storia di vendetta. Lo abbiamo detto. Ma è anche una storia di invidia: Edmond, all'inizio ingenuo, cade in disgrazia perché un altro uomo è invidioso di lui. Amano la stessa donna, Mercédès (Ana Girardot), e lei ha scelto Edmond. La sua vita viene stravolta per questo. Oggi l'invidia è fortissima, forse anche più che in passato, grazie ai social, che ci mostrano in continuazione cosa fanno gli altri. E, sempre grazie alla velocità di internet, la reputazione di qualcuno può essere rovinata in un istante. Oggi Dantès sarebbe screditato da una gogna mediatica?

Il Conte Di Montecristo Sam Claflin Scena
Sam Claflin è Edmond Dantès

Claflin: "Sì. L'invidia è molto evidente nella società di oggi. Ed è per questo che voglio che questa storia venga raccontata e raccontata ancora. È davvero senza tempo. Penso che ci siano molte parti in cui ci si possa identificare: la vendetta è una di queste. Tutti, in qualche modo, hanno subito delle ingiustizie nella loro vita, ma l'invidia è sempre stata un problema. L'amore è un altro tema toccato, la speranza un altro ancora. Mi sembra che i temi di questo racconto epico siano ancora molto, molto presenti e importanti nella società di oggi. E credo che ognuno di noi possa immedesimarsi in qualche aspetto. Quello che mi piace poi è che non viene raccontata solo la storia di vendetta di Edmond, ma anche quella di molti altri personaggi. I loro mondi, come sopravvivono. E credo che lo spettatore sia in grado di comprendere le ragioni per cui ognuno di loro prende le proprie decisioni. Tutti possono empatizzare o simpatizzare per ciascuno dei personaggi per ragioni diverse".

August: "Questa storia riflette davvero su diversi aspetti della vita: l'amore, la vendetta e l'invidia. Ma quello che penso sia un grosso problema, soprattutto per i giovani di oggi, è che non hanno mai tempo, o non se lo concedono, di riflettere. Stanno sempre a guardare qualcosa. Si è distratti da questi maledetti social media. Un altro aspetto cruciale della storia è proprio questo: è importante riflettere. È importante vedere le cose nella prospettiva generale. Se non si è concentrati su ciò che sta accadendo nel momento presente della nostra vita, non si ha il tempo di riflettere su nulla".

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Jeremy Irons è l'abate Faria

Il Conte Di Montecristo Jeremy Irons Immagine
Jeremy Irons è l'abate Faria

Jeremy Irons è presente in pochi episodi, ma il suo abate Faria si fa ricordare. È quasi un maestro Jedi, o come Gandalf. Claflin ci racconta com'è stato lavorare con lui: "Non si può fare a meno di essere in soggezione davanti a Jeremy Irons. Ha una tale energia! Quando si è unito alla macchina, e ha iniziato a girare, eravamo già a quattro mesi di lavorazione! Quindi credo che a quel punto io fossi esausto e molto stanco, perché le riprese erano state complicate e difficili. Ci siamo spostati in diverse location, alcune davvero incredibili. Ma sì, quando siamo andati a Malta e Jeremy è arrivato, ha portato una tale energia e vitalità, gioia e voglia di divertirsi. E credo che questo si veda nella seconda parte della serie. Nel momento in cui il suo personaggio arriva sullo schermo, grazie alla sua voce molto particolare, che si sente attraverso il muro, è così che si manifesta all'inizio, e poi entra nella mia cella, è naturalmente disinvolto e giocoso. È una fortuna trovare questo in un attore esperto e pieno di talento come lui. È un artista che ho sempre ammirato e avere l'opportunità di vedere la sua genialità in prima persona è stato una benedizione".