Il bene e il male: 12 delitti nella cupa Torino

In onda su RaiUno ogni lunedì sera dal 12 gennaio Il bene e il male, una nuova serie poliziesca che pone interessanti quesiti sull'etica, sulla responsabilità individuale e sul senso del dovere.

Una ragazza che tenta di suicidarsi ingerendo candeggina, un uomo che per un tragico errore spara al fratello, un padre di famiglia che tornando a casa vede uccidere la propria moglie in una rapina, una prostituta che rapisce il figlio ferito dall'ospedale, e episodi di bullismo di quartiere, un imprenditore facoltoso che si risveglia accanto a una escort morta dopo una notte di trasgressione. Storie di ordinaria frustrazione e delinquenza, situazioni difficili da gestire, scheletri nell'armadio e segreti inconfessabili, ma non tutto è ciò che sembra. Queste azioni che possono appartenere a tutti noi sono spesso conseguenza di scelte sbagliate, scelte fatte senza pensare e senza la giusta serenità d'animo. Vendetta o perdono? Sacrificio o fuga? La parola o l'omertà? Racconti di strada, vita di quartiere notturna di una grande città come Torino: da una parte i poliziotti del Commissariato Olimpico con le loro famiglie e il magistrato che li affianca, dall'altra i criminali, le loro bande e i complici. Tra le due sponde, tra il bene e il male, tra il bianco e il nero, tra morale e etica, tra quello che è giusto e quello che è sbagliato.

Tutte le dodici puntate de Il Bene e il Male seguono dodici crimini diversi (autoconclusivi) che incrociano fatalmente le indagini orizzontali sull'omicidio del commissario Fabiana Cortesi condotte in modo decisamente poco ortodosso e in via del tutto ufficiosa dal suo migliore amico nonché collega, il commissario Claudio Anastasi, interpretato da un bravissimo Gianmarco Tognazzi. Appostato a pochi metri dalla scena del delitto, avvenuto nella prima puntata in circostanze a dir poco rocambolesche durante un incontro organizzato dalla donna con un misterioso uomo d'affari e i suoi scagnozzi, Anastasi ha assistito impotente all'uccisione dell'amica senza però vedere in volto il suo assassino. Cosa che invece ha fatto Massimo, un ragazzo che vende il fumo davanti al liceo della sua fidanzata e che per una incredibile fatalità quella sera riaccompagnandola a casa si ritrova a passare sul luogo della sparatoria. Nonostante tutti al commissariato credono che la Cortesi fosse corrotta e invischiata in strani traffici, Claudio non vuole crederci e non si arrenderà finché giustizia non verrà fatta e i colpevoli non saranno puniti. Deve però assolutamente rintracciare quel ragazzo dai capelli lunghi, che è spuntato dal nulla subito dopo uno strano schianto e l'innesco di un allarme. Il problema è che il caso non è stato affidato a lui ma il pm Mariella Fioretti lo ha affidato alla omicidi. Gli inquirenti riusciranno a rintracciare in ragazzo grazie all'identikit diramato dal commissario Anastasi? Cosa ha fatto scattare l'allarme e di conseguenza ha innescato la sparatoria? Chi è il misterioso uomo che ha ucciso Fabiana? E quello che si nascondeva dietro ai vetri scuri dell'auto?
Claudio ama il suo lavoro, forse troppo, e la morte di Fabiana (Gea Lionello) arriva in un momento già molto difficile per lui. La crisi con la moglie Margherita (Bianca Cavallin) si è fatta insopportabile da quando lei ha scoperto la sua relazione con Grazia Micheli (Bianca Guaccero). Una relazione che Claudio ha però definitivamente troncato deciso a riconquistare una serenità familiare che manca da troppo tempo. Margherita non può avere figli ma insieme a Claudio si ritroverà a badare alla figlia adolescente di Fabiana rimasta sola al mondo a parte un nonno gravemente malato, una ragazza che ha sempre avuto con la madre un rapporto un po' conflittuale e che ha sempre visto in Claudio la figura paterna che le è sempre mancata...

I protagonisti della serie impareranno sul campo la differenza sottile tra comprendere e giustificare, tra le ragioni del singolo e gli interessi della comunità. Prenderanno decisioni tra istinto e riflessione e riscopriranno insieme allo spettatore i valori assoluti del bene e del male. Sulla falsa riga di 24 e dei moderni serial americani Il Bene e il Male si avvale di flashback e di split screen per ricostruire e concatenare situazioni ed eventi risalenti alle 12 ore precedenti il fatto di sangue raccontato ad ogni puntata. Il ritmo è piacevole, le scenografie cupe al punto giusto, gli interpreti azzeccati ma qualche forzatura di troppo a livello di sceneggiatura non permette alle storie di fluire con naturalezza. Le atmosfere decisamente rarefatte e l'ambientazione torinese danno però quel tocco dark e maledetto che fa la differenza ed affascinerà sicuramente i fan del giallo e del thriller vecchia maniera, quello senza sorrisi e senza personaggi pittoreschi a fare intrattenimento.

La battuta: "Voi poliziotti pensate solo a dividere il mondo in buoni e cattivi, e vi dimenticate di tutti gli atri".