La nuova stagione de I delitti del BarLume, su Sky e Now a partire dal 13 gennaio, per Beppe Battaglia inizia in salita. Col rapporto con la Tizi che va a gonfie vele, e la piccola Marina a coronamento del loro amore, tutto dovrebbe precedere nel migliore dei modi, ma a complicare la situazione ci si mette il dispettoso suocero Cosimo, interpretato da Marco Messeri, che punta a trasformare la sua esistenza in un inferno. Ma in realtà ogni ritorno sul set del BarLume è una gioia per l'interprete di Beppe, Stefano Fresi, che nel cast della serie diretta da Roan Johnson ha trovato una grande famiglia.
"Anche se all'inizio della carriera avevo partecipato a Un medico in famiglia, il BarLume è la mia prima vera esperienza nella serialità" ci spiega Fresi. "Dopo sette stagioni posso considerarmi un veterano. Entrare nelle case degli italiani ogni anno mi ha fatto capire che il pubblico si aspetta delle cose e questa è un'arma a doppio taglio. Da una parte c'è il piacere di ritrovare un gruppo di amici, girare su un'isola ci fa sembrare di essere in vacanza grazie al clima creato da Roan e a Milena Cocozza. Ma dall'altro lato girare con improvvisatori come Corrado Guzzanti o Guglielmo Favilla è difficilissimo, evitare di ridere è un dramma".
Una full immersion nella toscanità
Travolto dalla toscanità, il romano Stefano Fresi è stato ormai adottato dall'Isola d'Elba dove si sente a casa perché gli ricorda la Sardegna, sua terra d'origine. Anche il suo Beppe è stato "toscanizzato" dopo il suo arrivo ne I delitti del BarLume. "Quando ha fatto la sua comparsa nella serie era il classico romano pigro e indolente, ma le avventure di Pineta lo hanno travolto e adesso non si può più permettere di oziare" spiega riflettendo sull'evoluzione del suo personaggio. "Ormai è iperattivo e dopo la nascita di Marina le sue nevrosi sono aumentate, pensate a quanto era preoccupato della salute della figlia".
Nella dodicesima stagione il suo nuovo "nemico" è il suocero Cosimo, interpretato da Marco Messeri, che ha arricchito il cast diventando una figura ricorrente nonché la spina nel fianco di Beppe e Tizi. Fresi ammette di essere "un grande fan" di Marco Messeri e confessa: "Duettare con lui per me è motivo di orgoglio. In questa stagione me ne farà di cotte e di crude ma il riscatto è dietro l'angolo". Ma quale è il segreto della longevità di una serie che continua ad attirare l'interesse del pubblico dopo ben dodici anni? Per Fresi è proprio la sua coerenza: "Roan Johnson ha il polso della situazione e ha sempre chiaro cosa sia in linea o no col racconto, il cui rispetto viene prima di tutto. In fase di montaggio ci rendiamo conto che ha sempre ragione. E poi sa infondere una grande tranquillità, non ho mai visto nessuno con l'ansia sul suo set".
Pineta, il posto del cuore
Dopo una ricca e varia carriera cinematografica, il pubblico televisivo tende ormai a identificare Stefano Fresi nel personaggio di Beppe. Indice del successo inossidabile de I delitti del BarLume. Ma in cosa si somigliano Fresi e il suo personaggio e in cosa sono completamente diversi? "Di sicuro non sono pigro come Beppe, lavoro continuamente" ci spiega Fresi, che ha appena concluso la tournée dello spettacolo teatrale di Giacomo Battiato, Dioggene. "Senza dubbio sono un bonaccione, come lui, ma per il resto siamo completamente diversi. E questa è la parte più divertente del lavoro dell'attore".
Sul mestiere della recitazione riflette anche lo spettacolo Dioggene, che in tre atti mostra l'evoluzione di un attore che finisce per abbandonare tutto e vivere nella spazzatura. Quando chiediamo a Stefano Fresi, che è anche un valente musicista e cantautore, se anche nel suo caso arriverà il momento di dire basta per fare altro, lui confessa: "Fare l'attore è talmente totalizzante che non ho davvero il tempo di fare altro. Ormai compongo musica soltanto per me, a volte realizzo le mie colonne sonore. Ma sono felice che mio figlio abbia deciso di seguire le orme paterne e materne e studi musica. È un modo per permettermi di restare vicino a ciò che amo e per fare qualcosa insieme". E se il BarLume è il fulcro dell'universo di Pineta, chiediamo a Fresi quale è il suo posto del cuore. "La casa dei nonni in Sardegna" risponde. "La sto restaurando per fare innamorare mio figlio dell'isola come ne sono innamorato io. Ogni volta che scendo dal traghetto mi si riempie il cuore di gioia".