How I Met Your Mother: commento al finale della serie

Si conclude una delle sitcom più amate e seguite dell'ultimo decennio, e lo fa portando avanti l'idea iniziale degli autori, con il tanto atteso incontro con la mamma, ma anche concedendosi una sorpresa finale.

19 Settembre 2005 - 31 Marzo 2014. Dopo 208 episodi termina la più lunga conversazione padre/figli della storia della televisione ed il racconto di come Ted Mosby ha incontrato la donna della sua vita e madre dei due ragazzi seduti sul divano in (poco) paziente ascolto. Un viaggio televisivo lungo, brillante, a tratti e soprattutto inizialmente geniale, molte volte involuto ed intrappolato nei suoi stessi meccanismi narrativi, che ha il pregio ed il coraggio di terminare proprio laddove i suoi autori Carter Bays e Craig Thomas avevano ipotizzato fin dal principio. Un viaggio che ha saputo divertire e commuovere milioni di spettatori in tutto il mondo con il suo affiatato gruppo di personaggi, con i suoi tormentoni ed il suo stile narrativo. Un percorso i cui momenti più riusciti abbiamo già sottolineato nella nostra Top Ten dei migliori episodi di How I Met Your Mother.

Ma analizzato il passato, non ci resta che concentrarci sul presente, sul doppio episodio finale, Last Forever, che ha raccolto quasi 13 milioni di Americani (record assoluto per la serie) davanti agli schermi targati CBS per un ultimo saluto agli amici che hanno tenuto loro compagnia per nove anni. Se non volete spoiler ed anticipazioni su quello che accade, non leggete oltre.

Have You Met Ted?

Non poteva che essere l'incontro tra Ted e la madre il punto centrale di Last Forever, eppure per almeno metà episodio si ha la sensazione che non sia così, che il momento atteso per nove anni non sia che uno degli elementi del finale della serie, ma non il principale. E forse così è.
Gli autori fanno un passo indietro, aprono sui primi momenti di Robin nel gruppo di quelli che sarebbero diventati i suoi migliori amici, per poi passare, rapidamente, per il suo matrimonio con Barney. Rapidamente, perché il racconto fa poi continui nonché veloci balzi in avanti, sortite nel futuro del gruppo: è l'occasione per mostrarci uno spaccato delle loro vite che verranno e delle loro evoluzioni, oltre ovviamente a frammenti del rapporto tra Ted e Tracy, questo il nome della mamma, negli anni dopo il loro primo incontro.
Una prima parte del finale pensata per offrire un'ultima volta ai fan i temi ricorrenti della serie, alcuni tormentoni e situazioni consolidate ed amate, che però stona per due principali motivi: da una parte per il ritmo frettoloso con cui i segmenti sono presentati, senza coesione né soluzione di continuità; in secondo luogo perché diluisce la carica emotiva, pur presente ed intensa, del rapporto tra Ted e la madre dei suoi figli.

La relatività del tempo

Ed è bizzarro che gli anni post incontro ci debbano essere presentati con rapidi e frettolosi flash, soprattutto al termine di una stagione che invece si è presa il suo tempo per raccontare soltanto le 56 ore precedenti il matrimonio di Barney e Robin, alternando (pochi) riusciti momenti a (tanti) episodi riempitivi e ripetitivi.
E' una caratteristica di Bays e Thomas, ce l'hanno dimostrato nel corso di questi anni: restare fedeli ad un'idea anche quando è stata portata allo stremo ed inizia a non funzionare più. Ne deriva l'insistenza sulla struttura a flashback di tanti episodi della serie, anche quando una narrazione lineare sarebbe stata più indicata, ma anche la capacità di creare veri e propri tormentoni che resteranno come importante dettaglio nel quadro della televisione contemporanea che si forma di anno in anno.

Ne deriva anche il finale vero e proprio, perché è ovvio che sia stato pensato e voluto fin dal principio: lo prova la sequenza aggiuntiva con i giovani Lyndsy Fonseca e David Henrie, girata necessariamente nove anni fa e solo oggi montata insieme a forzati controcampi di un Josh Radnor invecchiato (perché non usare ancora una volta l'efficace ed ormai consolidata voce fuori campo di Bob Saget?).

E' apprezzabile la volontà e capacità di restare coerenti dopo nove anni, ma quel finale, ipotizzato allora, appare adesso forzato e poco efficace, una ventata che riesce a spazzar via l'emozionante momento che l'ha preceduto tra Josh Radnor e Cristin Milioti e che demolisce anche nove anni di evoluzione dei personaggi, nonché una ultima stagione inutilmente incentrata su un matrimonio poi sbrigativamente distrutto, quando si sarebbe potuto dare più spazio proprio alla madre per accrescere l'affezione nei suoi confronti e rendere più toccanti i suoi ultimi momenti con Ted.

E alla fine è arrivata mamma

Alla fine è arrivata, come anticipava il titolo italiano della serie, ed è stata l'elemento più riuscito della nona ed ultima stagione. La Milioti è riuscita nel compito non facile di dar volto ad un personaggio fin troppo mitizzato ed a rendere riusciti tutti gli episodi in cui appare, su tutti How Your Mother Met Me, che ripercorre l'intero andamento dello show dal punto di vista della fantomatica madre.
Quello della Milioti è un lavoro sul personaggio che culmina proprio nell'anticipato primo incontro tra i due, sul binario e sotto l'arcinoto ombrello giallo, in una scena che comunica da subito l'alchimia tra Tracy e Ted. E' il momento più intenso ed emozionante del finale ed è come tanti lo hanno immaginato per tutti questi anni. E' quello che permette alla serie di salutare il suo pubblico in modo dignitoso, nonostante i difetti e gli squilibri narrativi, ignorando quello che segue, dalla superficiale reazione dei figli al termine del racconto alla ripresa del legame tra Ted e Robin, e concentrandosi sui tanti momenti indimenticabili che hanno composto How I Met Your Mother soprattutto nei suoi primi vibranti anni di vita.

Per quelli diciamo grazie al cast ed agli autori, ricambiando il sentito ringraziamento che loro hanno mandato a noi spettatori nel video che segue.