602 giorni. Tanti sono quelli che ci hanno separato dall'emozionante finale della prima stagione di House of the Dragon, lo spin-off de Il Trono di Spade che ancora una volta trae ispirazione dai romanzi fantasy della saga di George R.R. Martin delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Sorprendentemente è riuscita in un'impresa quasi impossibile: coinvolgere i fan ancora scossi dal tanto discusso finale. In aggiunta, ha creato molti nuovi appassionati di un mondo così simile al nostro, eppure ambientato in un'epoca e in un universo profondamente diversi. Era inevitabile quindi che vecchi e nuovi fan contassero i giorni in attesa dei nuovi episodi, disponibili a partire dal 17 maggio in contemporanea con gli Stati Uniti in streaming solo su NOW. Un appuntamento seriale che per noi è davvero imperdibile. E vi spieghiamo perché.
Un episodio a settimana
House of the Dragon ha avuto il merito di riportare in tv un fenomeno che non vedevamo da tanto, troppo tempo, abituati oramai come siamo al binge watching selvaggio e al "tutto e subito" delle piattaforme. Ovvero l'appuntamento settimanale, che tiene incollati allo schermo i fan duri e puri della prima ora fin dalle ore 9.00 del mattino, quando l'episodio è reso disponibile in streaming su NOW. Una puntata della durata minima di un'ora, che quindi anche per la complessità della narrazione e dei tanti personaggi coinvolti, va gustata in tutta calma avendo almeno una settimana per assimilarla, metabolizzarne tutti gli eventi, le informazioni e i colpi di scena, che sappiamo essere una delle caratteristiche peculiari della narrazione di Martin e dello showrunner Ryan Condal.
Esperienza condivisa
A braccetto con l'episodio settimanale su cui sintonizzarsi, arrivano i commenti con i nostri amici, amori, conoscenti. Chiacchiere sulla puntata che tutti devono aver visto perché è il trending topic del momento, attivando il pericolo spoiler di chi la deve ancora recuperare e non vuole rovinarsi la visione. Dati i plot twist, che fanno letteralmente saltare sulla poltrona, si tratta anche di voler commentare e teorizzare ciò che è accaduto nell'ultimo episodio, o di come si sono evolute le relazioni tra i personaggi, quali nuovi intrighi di palazzo sono venuti alla luce, tra tradimenti e alleanza. Un appuntamento condiviso che occuperà tutta la calda estate, senza pensare all'inverno che sta arrivando, come viene ripetuto ne Il Trono di Spade, anch'essa disponibile interamente in streaming solo su NOW.
Una serie fantasy, ma non troppo
Fin dai romanzi, la saga di George R.R. Martin si è attestata come un drama con elementi fantasy più che un racconto fantastico nudo e crudo. Non si tratta di una caratteristica da sottovalutare, perché ha avvicinato al franchise - e continuerà a farlo grazie ai vari spin-off in progetto - anche persone non necessariamente affezionate al mondo fantasy. Questo perché House of the Dragon - proprio come Il Trono di Spade - è sempre stata un political drama in salsa fantastica, in cui erano gli intrighi di palazzo ad essere protagonisti, più che le creature di altri mondi. Eccezion fatta per i draghi, che però qui simboleggiano una sorta di coscienza dei protagonisti, i loro alter ego (infatti ognuno è rappresentativo del proprio padrone).
House of the Dragon come Succession: l'eredità per il Trono si gioca in famiglia
Morti eccezionali
Per noi, House of the Dragon è anche una sorta di Succession in chiave fantasy, e quindi di matrice shakespeariana, in cui la lotta per la successione al Trono di Spade viene combattuta all'ultimo sangue. Addirittura in famiglia, dato che al centro dello spin-off vi è la guerra civile dei Targaryen nota come Danza dei Draghi. Questo porta ancora una volta, come nel serial originale, a morti inaspettate spesso truculente e sadiche, oppure profondamente commoventi e toccanti. Si tratta di un elemento che caratterizza lo show, anche perché risulta appetibile ad un pubblico sempre più distratto, e che ha bisogno di tornare in luoghi che conosce e apprezza. Iniziando la visione di un nuovo episodio, non potrete che sentire una scarica di adrenalina nel riascoltare le note della colonna sonora che accompagna la sigla di apertura a cura di Ramin Djawadi. Note ormai iconiche, e pronte a farvi ritornare perfettamente nell'epico mood della serie dell'estate 2024.