Heroes: Quando i super poteri diventano una maledizione

Se scopriste di avere un "dono", sapreste davvero gestire la vostra nuova vita?

_"Da dove proviene? Questa ricerca, questo bisogno di risolvere i misteri della vita, quando le domande più semplici non trovano mai risposta. Perché siamo qui? Cos'è l'anima? Perché sogniamo? Forse staremmo meglio se non cercassimo per niente. Niente investigazioni, niente smania. Ma quella non è la natura umana." _

Con queste parole si apre il nuovo fenomeno televisivo che la scorsa stagione ha spopolato negli Stati Uniti, Heroes, in onda ora sugli schermi italiani a partire da domenica 2 Settembre su Italia Uno.
Siamo a New York, sul tetto di un palazzo un uomo si guarda attorno e con sguardo risoluto si tuffa nel vuoto, nessuna caduta, nessuno schianto: l'uomo può volare. Ma il sonno si spezza e l'uomo si sveglia dal sogno (o incubo) appena vissuto... Peter Petrelli (Milo Ventimiglia), infermiere newyorkese, da mesi continua ad avere queste ricorrenti visioni e con il passare del tempo comincia a credere che ci sia qualcosa di più, qualcosa di reale. Nello stesso momento in Texas l'adolescente Claire scopre di poter precipitare da una cisterna e guarire dalle ferite nel giro di pochi secondi. In Giappone, il timido ed impacciato impiegato Hiro (un destino nascosto nel nome) scopre di poter piegare spazio e tempo. A Los Angeles, un poliziotto modesto e impavido entra nelle menti altrui.

Dal produttore Tim Kring, e dallo sceneggiatore Jeph Loeb (già noto per alcune serie a fumetti Marvel e DC) nasce questa nuova, avvincente serie televisiva: seguendo la scia di recenti successi del mercato (Lost e 24 su tutti), anche questo telefilm non narra le vicende di un singolo o di un singolo punto di vista, ma vive le vicende di un gruppo di individui che il destino ha legato fra loro, volenti o nolenti, da fili invisibili e indissolubili.
I protagonisti della serie sono nove, tra uomini e donne, che si trovano da un giorno all'altro alle prese con poteri talvolta incomprensibili e pericolosi nel mondo di oggi, così confuso e spaventato. Quella che gli sceneggiatori, Loeb per primo, hanno dipinto è una società reale e concreta: un mondo nel quale è già difficile sopravvivere senza aver bisogno di scoprire di poter volare, leggere il pensiero, o viaggiare nel tempo.
Negli anni '50, Stan Lee (storico creatore dell'universo Marvel) adottò una formula che ebbe successo allora e che viene in qualche modo riproposta adesso: "supereroi con superproblemi".

Quella formula stava soprattutto ad indicare che anche i super eroi avevano i loro guai, Peter Parker ne è un esempio sufficientemente esplicativo, ma con Heroes viene introdotto un elemento nuovo: i protagonisti, passando da Peter a Claire, da Nathan a Isaac, non sono degli eroi e non vogliono nemmeno esserlo. Si ritrovano a sbattere la testa contro le persone che sono diventate pagando l'inevitabile prezzo dell'essere "speciali".
E in tutto questo, le persone normali come reagiranno?
Con timore, paura?
Con comprensione?
Ovviamente la bilancia del bene e del male oscillerà tra uomini disposti ad aiutare e capire gli "speciali" e chi invece li vuole tenere sotto controllo per il pericolo che individui del genere possono rappresentare per la comunità.

Seppure si tratti romanzo corale, al centro delle vicende c'è lui, Peter Petrelli: 28 anni, infermiere a domicilio. E' un idealista e un sognatore, un ragazzo emotivo che crede fermamente nell'inspiegabile energia che sente dentro e nei sogni che lo perseguitano: la natura dei suoi poteri non possiamo ancora svelarla ma lascerà non pochi spettatori a bocca aperta, come del resto i continui colpi di scena che sa elargire la serie. Peter ha un fratello maggiore, Nathan, in lizza per la carica di sindaco della città di N.Y. Diversamente da Peter, Nathan non crede assolutamente nell'esistenza di super poteri o vaneggiamenti simili ma si dovrà ben presto ricredere.

Figura di spicco all'interno del serial è Claire Bennet (Hayden Panettiere), adolescente texana con lo straordinario potere di rigenerarsi dopo qualsiasi ferita, che sia arma da fuoco, ustioni, cadute da grandi altezze e molto altro. E' una ragazza come tante, con una famiglia normale (ne siamo certi?) ma per lei il Destino ha riservato qualcosa di ben diverso ed i guai non sono che appena iniziati.

Hiro Nakamura (Masi Oka) è il classico nerd giapponese: amante dei fumetti e di Star Trek, crede profondamente nelle sue capacità sovraumane al punto tale da trascinare di forza nelle sue peripezie il fido (ma scettico) amico Ando. E' guidato dall'istinto, dall'ingenuità e da un grande ottimismo che lo porta a facili entusiasmi anche quando la situazione diventa difficile. Il suo potere? Naturale: spostarsi in un batter di ciglia da Tokio a New York oppure avanti o indietro nel tempo.

Curioso invece il potere del pittore newyorkese Isaac Mendez (Santiago Cabrera), che può letteralmente dipingere il futuro (una piccola nota a riguardo, i numerosi quadri di Isaac sono dipinti da Tim Sale, artista già conosciuto nel campo dell'illustrazione e del fumetto): ex (?) eroinomane scopre che la sua abilità viene in qualche modo incanalata o, per meglio dire, facilitata proprio dall'uso della droga stessa. Anche lui si dovrà scontrare con un potere che va oltre la sua comprensione.

Secondo la programmazione, i 23 episodi che compongono il "volume" 1, verranno trasmessi ogni domenica, due a settimana. In America, invece, partirà il 24 settembre la seconda stagione che vede le riconferme di qualche attore della prima serie (non diciamo di chi per non togliere nulla ad una trama che sa tenere gli spettatori incollati allo schermo) e l'arrivo di nuovi e, siamo pronti a scommettere, intriganti ed emozionanti protagonisti dagli straordinari poteri.

Sono qui. Tra di noi. Nell'ombra. Nella luce. Ovunque. Lo sanno già?