Recensione The Dukes (2007)

Un puro divertissement che deve molto a I soliti ignoti e che investe più nel magnetismo e nella simpatia dei protagonisti che nella credibilità del plot.

Heist movie in musica

Struttura e spirito da puro, inoffensivo, confortante Disney movie per questo The Dukes, nato da un'idea dell'attore Robert Davi, celebre per i suoi ruoli da villain, che si costruisce attorno la storia di un gruppo di vecchie glorie del vocal pop in pre-pensionamento. Da tempo a corto di offerte di lavoro, i due protagonisti (lo stesso Davi e Chazz Palminteri) si destreggiano tra comparsate umilianti e il ristorante di un'anziana parente; il loro leader, Danny, è vessato, oltre che dalle amarezza del declino artistico, dal problema ddelle esigenze del figlioletto, che le sue risorse non gli permettono di soddisfare. I suoi compari, ovvero il fratello George cui si aggiungono il comico diabetico Armond, l'ex tecnico manuntentore di aeromobili con il vizio della marijuana Murph e il manager arrugginito Lou, hanno simili preoccupazioni per il futuro. Qualsiasi progetto l'attempata band possa aspirare a mettere in atto richiede un sostanzioso investimento iniziale di cui gli amici non dispongono. L'idea risolutiva viene suggerita a Danny e a George in uno studio dentistico, e riguarda l'ingente quantità d'oro che custodito in un laboratorio per la realizzazione di capsule e protesi dentarie. Con l'aiuto di una conoscenza, ex mago dello scasso, Danny, George, Murph e Armond pianificano un colpo infallibile che potrebbere risolvere in un batter d'occhio tutti i loro problemi...

The Dukes, dunque, è un puro divertissement che fa il verso a classici del cinema comico italiano come I soliti ignoti, cui si deve l'idea della rapina messa in piedi da uno sgangherato gruppo di dilettanti; un po' come nel film di Monicelli, il film investe più nel magnetismo e nella simpatia dei protagonisti che nella credibilità del plot. Davi non corre troppi rischi, eppure riesce a caratterizzare ciascun personaggio con sufficiente personalità da trascendere lo stereotipo, anche grazie agli ottimi interpreti, la cui chimica serve a creare un'atmosfera singolare, particolarmente complice, e piacevolissima.
Un film non indimenticabile, dunque, ma ben confezionato, commentato da una deliziosa colonna sonora e in grado di regalare la giusta dose di buon umore in caso di bisogno.

Movieplayer.it

3.0/5