A parte il terzo episodio di Animali fantastici, previsto per il 2021, e il continuo chiacchiericcio su un inevitabile reboot della saga principale di Harry Potter tra qualche decennio, non avevamo più avuto particolari notizie sull'evoluzione del franchise cinematografico di del maghetto, una delle punte di diamante della Warner Bros. sul piano commerciale. Poi, all'improvviso, un tweet di J.K. Rowling in persona ha alimentato le supposizioni, trasformando un testo vago (e a quanto pare legato a una specifica rappresentazione teatrale) in teorie sull'arrivo al cinema della pièce che funge da seguito ai romanzi. A questo si aggiunge un rumor nuovo di zecca, forse connesso a quanto menzionato prima, sulla volontà della Warner di fare un nuovo film di Harry Potter con il cast originale. Pertanto cerchiamo di fare un po' di chiarezza in merito, partendo dalle certezze per poi spiegare quali siano le strade percorribili.
Harry Potter, Animali Fantastici e il franchise in difficoltà
Il filone principale delle avventure del maghetto si è fermato nel 2011, con l'uscita di Harry Potter e i doni della morte - parte 2. La Rowling ha più volte dichiarato che non ci sarebbero stati altri romanzi, servendosi invece del sito Pottermore e delle interazioni coi fan su Twitter per arricchire l'universo noto come il Wizarding World con dettagli inediti e chiarimenti, alcuni dei quali, col passare del tempo, sono divenuti oggetti di scherno per il tipo di informazione che contengono (particolarmente famigerata l'affermazione sul fatto che i maghi, per diversi secoli, non si servissero dei bagni). Poi è arrivato l'annuncio dell'espansione del franchise cinematografico con Animali fantastici e dove trovarli, uno spin-off che poi si è rivelato prequel a tutti gli effetti, dato che l'idea è di fare cinque film (per ora ne sono usciti due) che si concluderanno con il celebre duello tra Albus Silente e Gellert Grindelwald, una sorta di Voldemort ante litteram.
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Fino a qui tutto bene, se non fosse che il secondo episodio, Animali Fantastici: I crimini di Grindelwald, è stato accolto in modo contrastante dai fan, delusi soprattutto da alcune sviste narrative e da un colpo di scena a dir poco bislacco, ed è attualmente il meno visto di tutti i film della saga, sia negli Stati Uniti che nel mondo (ha incassato 653 milioni di dollari su scala globale, mentre il precedente "pedice" commerciale era Harry Potter e il prigioniero di Azkaban con 796 milioni). Se a questo aggiungiamo la controversia, nell'era del #MeToo, di un attore come Johnny Depp (accusato di comportamenti violenti nei confronti dell'ex-moglie) nei panni di Grindelwald e delle dichiarazioni un po' raffazzonate della Rowling e del regista David Yates per difenderlo, non è tanto sorprendente che la Warner stia forse ricalibrando la propria strategia, pensando ad altri modi per espandere la saga al di là di Animali Fantastici 3 (e gli altri due capitoli, incassi permettendo).
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La maledizione del sequel?
Eccoci, quindi, dinanzi alla possibilità di un adattamento cinematografico di Harry Potter e la maledizione dell'erede, lo spettacolo teatrale inaugurato nel 2016 e ambientato dopo l'epilogo del settimo libro. Una pièce di successo ma anch'essa segnata da reazioni non proprio entusiaste dei fan, che hanno criticato una trama a base di viaggi nel tempo e realtà alternative che sapeva più di un maldestro best of che di un nuovo modo per raccontare le storie di Harry e dei suoi amici, supportati dalle nuove generazioni. E se da un lato la rivisitazione di eventi passati ha recentemente alimentato un fenomeno da multiplex come Avengers: Endgame, più difficilmente andrebbe giù nel contesto del Wizarding World, trattandosi di un progetto che proprio gli appassionati della saga del maghetto non vedono particolarmente di buon occhio.
L'altro elemento a sfavore è puramente anagrafico: se la Warner intende realizzare in tempi relativamente brevi un nuovo film di Harry Potter con il cast originale, non ha senso puntare su una storia che richiede che i giovani protagonisti siano invecchiati di una ventina d'anni, mentre ne sono passati appena dieci dalle riprese del dittico finale. Rimane anche l'incognita dell'adattamento, dato che a detta di molti fan la Rowling non dovrebbe partecipare alla saga cinematografica come sceneggiatrice, o per lo meno non con il controllo pressoché totale che esercita attualmente.
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L'ipotesi più plausibile, pertanto, se fosse vera l'intenzione di riunire gli interpreti originali, sarebbe quella di un sequel originale, forse in grado di fare ciò che l'attuale spin-off aveva più o meno promesso senza poi effettivamente farlo: raccontare l'universo dei maghi da un punto di vista diverso, senza tirare in ballo conflitti vari e complotti legati in un modo o nell'altro a Hogwarts e/o Silente. Sarebbe interessante vedere il trio che si adatta alla vita adulta dopo il periodo scolastico: stando a quanto svelato dalla Rowling, Harry e Hermione finiranno a lavorare per il Ministero della Magia (Hermione diventa il nuovo Ministro in un momento non precisato), mentre Ron si ritroverà a gestire il negozio di scherzi fondato dai fratelli maggiori Fred e George. Una sorta di spaccato della vita quotidiana nel mondo magico dopo la sconfitta definitiva di Voldemort, forse anche con la possibilità di approfondire il rapporto tra quell'universo e il mondo umano, tema finora solo accennato sia nei romanzi che nei film.