Grand Budapest Hotel: la nostra recensione del blu-ray

L'ennesima magia ipercolorata e surreale di Wes Anderson splende in alta definizione grazie a un video spettacolare, caratterizzato da tre aspect-ratio diversi. Buono anche l'audio, discreti i contenuti speciali.

È arrivata anche in homevideo l'ennesima magia firmata da Wes Anderson, il regista texano capace di stregare con il suo stile ipercolorato e surreale. Uno stile che si adatta bene a Grand Budapest Hotel, un racconto senza tempo di amicizia, onore e promesse mantenute, ispirato alle memorie dello scrittore viennese Stefan Zweig e ambientato in una località di fantasia nell'immaginario stato alpino di Zubrowka. Una sorta di racconto a scatole cinesi dal ritmo frenetico, che è valso a Wes Anderson l'Orso d'argento, Gran premio della giuria al Festival Internazionale del Cinema di Berlino, e il premio David di Donatello come Miglior Film Straniero.

Grand Budapest Hotel racconta le avventure di Gustave H, leggendario portiere di un famoso albergo europeo, nel periodo tra le due guerre, e del suo fidato amico Zero Moustafa. I due si trovano coinvolti nel furto e nel recupero di un dipinto rinascimentale dal valore inestimabile, e nello scontro per un'enorme eredità familiare: il tutto, mentre nel continente si preparano drammatici cambiamenti. Il tutto condito da tanta intelligente ironia e dalla consueta estetica visiva straordinaria del regista texano, oltre che da un incredibile cast ricchissimo di stelle, nel quale vanno ricordati Ralph Fiennes, Tony Revolori, F. Murray Abraham, Adrien Brody, Jude Law, Bill Murray, Edward Norton, Saoirse Ronan, Tilda Swinton, Tom Wilkinson e Owen Wilson.

Un super video ipercolorato e con tre formati diversi

The Grand Budapest Hotel: Ralph Fiennes circondato da signore benestanti
The Grand Budapest Hotel: Ralph Fiennes circondato da signore benestanti

Grand Budapest Hotel è arrivato in homevideo anche in alta definizione con un blu-ray targato 20th Century Fox dalla strepitosa resa tecnica, anche se non esaltante per quanto riguarda i contenuti speciali, solo discreti. Partiamo dal video che è il vero pezzo forte dell'edizione. Prima avvertenza: non smanettate sul formato video pensando di aver sbagliato qualcosa. Il film infatti presenta ben tre aspect ratio diversi a seconda delle epoche in cui si svolge la vicenda, anche se per la gran parte della storia si viene accompagnati da un 1.37:1 quasi d'altri tempi, che però ben si adatta alle atmosfere della vicenda. Del resto c'è anche un avviso all'inizio del film per lasciare il tv settato a 16:9, in modo che qualcuno vedendo il formato strano non cominci a zoomare o ad allargare l'immagine. Il video che ne risulta, comunque, è assolutamente spettacolare.

The Grand Budapest Hotel: Paul Schlase, Toni Revolori, Tilda Swinton e Ralph Fiennes in ascensore
The Grand Budapest Hotel: Paul Schlase, Toni Revolori, Tilda Swinton e Ralph Fiennes in ascensore

Come spesso accade nei film di Wes Anderson, a colpire maggiormente è l'aspetto cromatico, che rende la fotografia di Robert D. Yeoman quantomai lussureggiante e variopinta: i colori infatti sono molto carichi e saturi, con un forte contrasto che esalta rossi e gialli, ma senza nessuna sbavatura. Il tutto è fra l'altro condito da una tonalità violacea vista anche nelle sale che esalta ulteriormente la visione. Anche se prevalgono atmosfere fiabesche che danno al quadro una costante sensazione di morbidezza, in realtà il dettaglio resta efficace e incisivo su tutti i piani, sia sugli incarnati, sia sugli incredibili trucchi di Tilda Swinton che sugli abiti quantomai pittoreschi, e dove i fondali risultano sfocati è solamente per una ben precisa scelta in fase di girato, che risulta molto complesso per l'utilizzo di lenti, inquadrature e luminosità differenti. In sostanza un ottimo video, molto fedele al girato.

Audio italiano buono, il lossless è più aggressivo

Sul fronte audio, il DTS italiano multicanale è buono anche se non travolgente. Se gran parte del lavoro se lo sobbarca il centrale con dialoghi e voci fuori campo, l'asse posteriore interviene puntualmente in qualche scena più movimentata, con una direzionalità efficace e ben curata, anche se forse non aggressiva come è capitato di ascoltare in altre tracce. Sia chiaro che la separazione dei canali è assicurata, ma una grinta maggiore sarebbe stata la benvenuta, visto che il film propone vari momenti sonoramente vivaci e considerato che anche il sub non ha molte occasioni per entrare in scena. Molto piacevole e avvolgente invece la riproduzione della colonna sonora di Alexandre Desplat, molto presente in quasi tutte le scene. Il DTS HD inglese si rivela logicamente più preciso e dettagliato nella ricostruzione della scena, riuscendo a cogliere anche i particolari più minimi, ma anche la dinamica ha un'altra marcia rispetto al DTS italiano.

The Grand Budapest Hotel: Owen Wilson in una scena
The Grand Budapest Hotel: Owen Wilson in una scena

Extra discreti fra making of e featurette

Soddisfacente il reparto dei contenuti speciali, anche se si poteva fare di più. Troviamo innanzitutto un tour con Bill Murray in una delle località dove si sono svolte le riprese e dove cast e troupe hanno soggiornato (4 minuti), seguito da una sezione Vignette, in pratica una serie di tre featurette (totale 9 minuti) con il personaggio di Tom Wilkinson, la società delle chiavi incrociate presente nel film e la ricetta segreta di Mendl per creare i dolci che si vedono nella storia. Oltre a una galleria di immagini di oggetti visti nel film e al trailer, è poi presente una sezione con altre featurette. Qui troviamo il making of diviso in quattro parti (totale 18 minuti circa), con focus sulla storia del film, la società delle chiavi incrociate, la creazione dell'hotel e la creazione del mondo dell'immaginario stato di Zubrowka. A completare il tutto una featurette sulla ricchezza del cast (3') e un'altra con i commenti degli attori sul regista (4').