Attenzione, l'articolo contiene spoiler sul settimo e ottavo episodio della seconda stagione di Gomorra! La prima parte di questo nuovo capitolo di Gomorra - La Serie, tra morti illustri, ritorni carichi di vendetta e l'introduzione di nuovi, determinanti, personaggi, si è conclusa la scorsa settimana con due episodi spartiacque.
Abbiamo assistito al tanto atteso incontro tra Genny (Salvatore Esposito) e Ciro (Marco D'Amore) che, invece di risolversi nell'uccisione dell'Immortale come ordinato da Don Pietro (Fortunato Cerlino) al figlio, si è rivelato passaggio liberatorio per i due uomini, ex amici ora contrapposti dallo stesso desiderio di potere che, in modi e misure differenti, li ha cambiati come individui. Da una parte abbiamo, infatti, il Genny determinato, sicuro di sé - anche se finora troppo accondiscendete verso chi gli si è messo contro - e futuro genitore insieme ad Azzurra (Ivana Lotito), dall'altra un'Immortale che, in virtù, di quella corsa verso il comando, attesa per anni nell'ombra, ha distrutto la sua di famiglia e tradito chiunque si mettesse sul suo cammino. L'episodio Occhi negli occhi mostra due figure speculari, lontanissime eppure simili, e lo fa giocando con il ritmo e l'attesa per poi regalarci un confronto che, invece di trasformarsi in violenza vendicativa, assume i contorni della confessione. Se Ciro è inconsciamente consapevole che il prezzo da pagare per diventare il nuovo boss di Scampa e Secondigliano è quella solitudine vuota e carica di sospetti, gli ex paranzini di Genny, capitanati da O' Track (Carmine Monaco), sono mossi da una fame ancora più cieca e fulminea che, con un blitz notturno, ha spazzato via il già labile accordo siglato dall'Alleanza e dai Savastano. Uno strappo le cui conseguenze sono state approfondite in questi due nuovi episodi che preannunciano, almeno sulla carta, quello scontro inevitabile e tanto atteso.
Una pantera (in)vincibile
Questo settimo episodio, esordio alla regia di Gomorra per Claudio Giovannesi, prosegue l'andamento monografico che ha caratterizzato, fin qui, tutto il secondo capitolo della serie, incentrando la narrazione, come era facilmente intuibile già dalla puntata precedente, su Gabriele O' Principe (Antonio Folletto) e il suo doppio gioco. Membro dell'Alleanza e socio segreto di Genny, O' Principe, è l'elemento fondamentale per il compimento della vendetta di Savastano jr. nei confronti di Ciro. Ma, tra il dubbio e l'invidia di alcuni membri dell'Alleanza sul suo operato e lo schema portato avanti da Don Pietro, ormai totalmente slegato e deluso dalla visione del figlio, il destino del giovane, la cui colpa è quella di credersi troppo forte, è segnato sulla base di un disegno di pedine e strategie più grandi di lui. Un'altra morte che, dopo quella dello Spagnolo, lascia nuovamente spiazzati, sancendo definitivamente la rottura tra i due Savastano. Don Pietro, infatti, ci viene mostrato come giocatore libero, desideroso di tornare a troneggiare sulla sua ex piazza di spaccio indisturbato per difendere la dignità che sente scalfita, anche a causa di quella che ritiene la cattiva gestione del figlio.
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Se da una parte la struttura narrativa di questi primi sette episodi ha permesso agli autori di costruire personaggi sempre più sfumati e psicologicamente ricchi, permettendo quindi anche una maggiore empatia da parte degli spettatori per le loro sorti e azioni, dall'altra questa separazione ha attenuato quella pluralità che ha caratterizzato la stagione precedente. A sole quattro puntate dalla fine, ci si domanda dunque, se la tanto attesa e ipotizzata guerra tra i Savastano e l'Alleanza verrà mostrata solo nel finale di stagione per poi essere centrale nel corso del terzo capitolo o se gli episodi restanti saranno incentrati sulla resa dei conti attesa da quell'ultimo abbraccio rivelatore tra Genny e Ciro dopo la morte di Donna Imma (Maria Pia Calzone).
"La democrazia non funziona"
Dopo le morti di O' Principe e O' Nano (Lino Musella), uccisi entrambi dalla mano calcolatrice di Don Pietro, capace di creare una spaccatura profonda negli equilibri, già fragilissimi, dell'Alleanza, l'ex boss, dal suo appartamento/rifugio, aspetta che la guerra i suoi rivali se la facciano tra di loro. L'obiettivo è quello di mettere Ciro in un angolo e creare un buco nella gestione delle piazze, visto immediatamente come occasione da O'Track e gli ex paranzini di Genny passati sul libro paga dell'Immortale, che faccia implodere da dentro il clan rivale. L'ottavo episodio, diretto sempre da Giovannesi, torna sulla figura dell'ex delfino di Pietro Savastano mostrandone caduta ed elementi di risalita. Costantemente in bilico nel tentativo di gestire Scianel (Cristina Donadio), O' Mulatto (Luca Gallone), O' Zingariello (Gianluca Di Gennaro) e gli altri membri degli scissionisti, Ciro, deve anche fare i conti con la sua coscienza, padre amorevole e uxoricida che paga il prezzo delle sue azioni e del suo isolamento. La morte del migliore amico che non è stato capace di aiutare, scatena in lui un senso di colpa che risveglia anche il pentimento per l'uccisione di Debora (Pina Turco), mostrando un'umanizzazione del personaggio inedita che ha, come diretta conseguenza, una determinazione maggiore nel ricompattare il clan del quale ha ormai assunto i contorni del leader.
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Due episodi nei quali si è avvertita l'assenza di Genny e il cui ritorno a Scampia e Secondigliano, specie dopo la morte del socio, non dovrebbe tardare a manifestarsi, sperando inoltre che i restanti episodi ritrovino quel respiro corale più volte latente in questo secondo capitolo, registrando una maggiore partecipazione anche delle new entry femminili, Scianel e Patrizia (Cristiana Dell'Anna), che, dopo l'episodio introduttivo, non hanno avuto il giusto spazio narrativo.
Movieplayer.it
3.5/5