Gli amori di Suzanna Andler, recensione: la spiaggia dei drammi sentimentali

La recensione de Gli amori di Suzanna Andler, film di Benoît Jacquot basato sul testo teatrale di Marguerite Duras.

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Gli amori di Suzanna Andler: una foto

Con la recensione de Gli amori di Suzanna Andler arriviamo a un punto particolare del percorso del lungometraggio più recente di Benoît Jacquot, cineasta francese che il pubblico italiano conosce soprattutto grazie alle sue molteplici partecipazioni alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (anche se i film poi non sono sempre arrivati nelle sale nostrane dopo il passaggio festivaliero). Questo adattamento del testo teatrale di Marguerite Duras, dato alle stampe nel 1968 e messo in scena per la prima volta l'anno successivo, è stato infatti uno dei tanti film segnati dalla pandemia, con la prima internazionale tenutasi interamente online in occasione dell'edizione virtuale del Festival di Rotterdam, nel gennaio del 2021. Tale percorso si è poi fatto sempre più fisico nei mesi successivi, tra manifestazioni cinematografiche e uscite in sala: nel caso dell'Italia, un primo passaggio al Torino Film Festival nell'autunno del 2021, seguito da una proiezione speciale a Milano l'8 marzo in presenza della protagonista Charlotte Gainsbourg.

Inganni verbali

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Gli amori di Suzanna Andler: una sequenza

Gli amori di Suzanna Andler aggiunge, per il titolo italiano, un chiarimento circa la situazione sentimentale della protagonista, che in originale è l'unica presenza nell'appellativo dell'opera. Suzanna (Charlotte Gainsbourg) ha quarant'anni, ed è sposata da tempo con Jean, con il quale però non è felice. Da un po', infatti, lo tradisce con il più giovane Michel (Niels Schneider), cosa di cui Jean è al corrente con somma indifferenza, poiché anche lui ha un'amante. Suzanna si reca a Saint-Tropez, con l'intenzione di affittare una villa sul mare per l'estate e passarci le vacanze con Michel. Il tutto è raccontato tramite dialoghi che formano un gioco di menzogne tra le varie parti, e all'interno di questo gioco si delinea un ritratto complesso dei pensieri e dei sentimenti della donna, intrappolata in uno schema a ripetizione fatto di tradimenti e incertezze.

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La freddezza di Suzanna Andler

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Gli amori di Suzanna Andler: un'immagine

Le opere di Marguerite Duras sono spesso state fonti preziose per il cinema, sia nella filmografia della stessa autrice che in mano ad altri. Ed è evidente quale sia stato l'appiglio per Gainsbourg, protagonista assoluta con materiale potente tra le mani, perfettamente nelle sue corde dato che è abituata a interpretare donne dalla vita emotiva complessa. Il suo impegno è palpabile, per quanto penalizzato dalla freddezza generale del film, dove l'estetica soffoca la passione come da prassi nei lungometraggi di Benoît Jacquot, un formalista che raramente va sotto la superficie, anche nella precedente collaborazione con l'attrice, Tre cuori. L'ambiente elegante d'altri tempi (il testo risale agli anni Sessanta, e il film non fa nulla per indicare che siamo in un altro decennio) è una trappola non solo per Suzanna, ma per l'intero cast, costretto a muoversi in luoghi che mettono a nudo l'artificiosità delle azioni quotidiane dei personaggi ma al contempo sottolinea l'artificiosità del film stesso, la cui fattura tecnica si impone a discapito dell'onestà emotiva che dovrebbe almeno in minima parte trasparire. E difficilmente sarà questo, dei troppi titoli che i distributori italiani stanno facendo uscire in rapida successione, a risollevare le sorti dell'esercizio cinematografico nel nostro paese.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione de Gli amori di Suzanna Andler, sottolineando come si tratti di un'asettica trasposizione del testo teatrale di Marguerite Duras che conferma i limiti del cinema di Benoît Jacquot.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
1.4/5

Perché ci piace

  • Charlotte Gainsbourg è perfettamente calata nella parte di Suzanna.
  • L'apparato estetico è molto ben curato...

Cosa non va

  • ... ma soffoca quasi del tutto la componente emotiva e il lavoro degli attori.