Il 19 maggio scorso il canale americano Fox ha trasmesso in esclusiva e in anteprima, il pilot della nuova serie Glee, in onda successivamente ogni mercoledì sera dal 9 settembre, e confermata per un'intera stagione già dopo la messa in onda di appena quattro episodi.
Ciò che colpisce di Glee, a metà strada tra il teendrama e il musical, oltre alle divertenti coreografie e alle ottime esibizioni canore dei protagonisti, è indubbiamente l'originalità della trama rispetto ad altri telefilm. Il mondo raccontato è sì infatti quello dei teenager, ma non di quelli comuni: gli adolescenti non sono belli né perfetti, non hanno denti bianchi né capelli lisci e ben pettinati, ma capigliature bizzarre, look a volte inappropriati, e comportamenti fuori dalla norma. I protagonisti sono degli outsiders, maltratti e derisi dai loro colleghi più cool, a volte umiliati senza un valido motivo, e descritti qui in maniera sì ironica, ma allo stesso tempo cinica e a volte critica.
Sono gli emarginati nascosti in ogni liceo, i teenager meno popolari e fortunati, quelli che però, alla fine della favola, trionfano su tutto e tutti, o quasi.
Ed è proprio questo il bello di Glee, e cioè che non sempre il lieto fine è dietro l'angolo, e anzi, spesso proprio il più "sfigato" continua a perdere ed essere così schernito dal resto del mondo.
Non c'è giustizia in Glee, né troppa sensibilità: procede come spesso fa la vita, quella vera e reale, che punisce chi non lo merita, e vede vincere chi di talento ne possiede davvero poco. È un telefilm politically incorrect, e piace proprio per questo: l'audience è stabile intorno ai 3,5 milioni ogni mercoledì, nonostante abbia come "rivali" altre serie molto seguite e amate dal pubblico, tra cui Ghost Whisperer, Criminal Minds, Law & Order: SVU e il nuovissimo Modern Family.
Giunti in prossimità del settimo episodio, dal titolo Throwdown, di acqua sotto i ponti ne è passata un bel po' e i ragazzi della McKinley High School ci appaiono ora più familiari e intimi rispetto ai primi episodi.
Insegnante di spagnolo e mentore del Glee Club, Will è frustrato dal punto di vista affettivo a causa di una moglie egoista e troppo volitiva, e insegue così la gloria che non trova tra le mura domestiche, coi suoi ragazzi. Le tenta tutte il nostro Will per sopperire al suo fallimento matrimoniale e trionfare almeno nel lavoro, e prova coraggiosamente, se non a superare, almeno a evitare gli ostacoli. Vuole condurre i ragazzi alla vittoria, come un moderno Giulio Cesare, e per raggiungere l'obiettivo prefissatosi, è pronto a mandar giù anche qualche boccone amaro. Si dedica anima e corpo al club, subendo (in)consciamente i capricci di Rachel e tollerando inerme i problemi esistenziali di Finn, o lottando ogni giorno con la perfida Sue Sylvester, allenatrice delle Cheerios (le cheerleader) che tenta inesorabilmente di mettergli i bastoni tra le ruote ogni singolo giorno, pur di assicurarsi i soldi messi a disposizione dalla scuola per le attività extra-scolastiche e distruggere finalmente il Glee.
Nel frattempo Will cerca di dare sostegno e affetto alla moglie Terry, apparentemente in dolce attesa, ma in realtà vittima di una travolgente gravidanza isterica. E mentre la donna circuisce imperterrita tutti coloro che la circondano per assicurarsi benevolenza e affetto, seppur fittizi, Will inizia a lasciarsi andare con la dolce Emma Pillsbury, la consulente scolastica più bizzarra della storia. Emma ha occhi profondi e teneri, lo sguardo da lemure indifeso e un sorriso timido, e colpisce tutti col suo atteggiamento calmo e pacato e la sua compostezza imperturbabile. Ma il rovescio della medaglia, non tarda ad arrivare: Emma è anche una maniaca compulsiva, ossessionata dalla pulizia e con la fobia dei germi, mania che la porta a essere sfuggente e distante con il resto del mondo, fuorché Will. Da lui si lascia sfiorare e solo con lui riesce a essere sè stessa, in un tenero gioco di sguardi e confidenze che però non si spinge mai oltre. Will non tradirebbe mai sua moglie (anche se lei se lo meriterebbe eccome), e Emma non sarebbe mai capace di distruggere un matrimonio, così, proprio quando la situazione rischia di "degenerare" emotivamente, Will fa un passo indietro e lei decide di accettare la proposta di matrimonio dell'ingenuo prof Ken, l'allenatore di football, innamorato di lei da molti anni e disposto ad accettare anche le stranezze più assurde (come vivere in due appartamenti separati, o non toccarla più in su dei polsi) pur di starle accanto.
Nel frattempo Terry, accecata dalla gelosia, si fa assumere alla McKinley nel ruolo di infermiera, seppur priva delle competenze necessarie per assurgere a tale ruolo. Il disastro è alle porte, e il licenziamento arriva dopo pochi giorni quando viene colta in flagrante a smerciare sostanze eccitanti per sollevare l'umore degli studenti.
Veniamo ora ai membri del Glee Club. In questi primi sei episodi, poca attenzione è stata riservata ad alcuni personaggi marginali: di Mercedes Jones, ad esempio, la ragazza di colore e in sovrappeso, sappiamo ancora poco, se non che, oltre a voler imporsi come diva del circolo e non come semplice corista, ultimamente alla passione per il canto ha unito quella per il dolce Kurt Hummel. Un amore purtroppo non corrisposto visto che il ragazzo, dotato di una splendida voce da soprano, oltre a essere appassionato di moda e opera lirica, è anche gay, e quindi completamente fuori gioco. Proprio su di lui ultimamente gli autori si sono soffermati, e nell'episodio 4, intitolato Preggers, abbiamo assistito al suo commovente coming out di fronte al padre, un uomo chiuso e severo ma comprensivo, avvenuto in seguito a una divertente partita di football in cui Kurt ha trionfato per i suoi fortunati tiri, ma soprattutto per la coreografia interpretata (sulle note di Single Ladies di Beyonce) per infondere coraggio e grinta alla squadra prima della gara. E mentre restano ancora in ombra, purtroppo, la punk-rocker Tina, cantante talentuosa ma balbuziente e il chitarrista diversamente abile Artie Abrams, i riflettori sono puntati sul triangolo composto da Rachel, Finn e Quinn.
La prima è la star più viziata e competitiva della scuola, dal talento innato, ma troppo ossessionata dal raggiungere il successo per dimostrarsi obiettiva in talune circostanze e apparire invece, in più di un'occasione, arrogante nei confronti dei docenti.Rachel è bruttina, dall'atteggiamento un po' kitch e goffa e quindi oggetto di scherno dei suoi compagni di liceo, a causa soprattutto della sua inconsueta situazione familiare: è infatti figlia di due uomini, o meglio di una chiacchieratissima coppia gay. Rachel è la più brava del Glee Club, e ne è perfettamente consapevole: proprio per questo motivo, al primo screzio con Will, non esita a minacciare la squadra di ritirarsi. Più che per la volontà di trionfare ai campionati regionali che per amore, così, i ragazzi del team gliele perdonano tutte, e la assecondano in tutti i suoi vizi per non perdere la sua preziosa voce.
L'amicizia con Finn, il quarterback della squadra di football nonché voce maschile del Glee, non consente comunque a Rachel di guadagnarsi un po' di popolarità: nonostante tra i due sia sbocciata un'attrazione particolare e sia anche scappato un bacio, Finn ha occhi solo per Quinn, capo cheerleader, regina del club di castità nonché... madre del suo futuro figlio!
Ebbene sì, la castità sembra proprio essersi volatilizzata: Quinn, incinta di due mesi, mente subdolamente a Finn affermando di aspettare un figlio da lui, ma in realtà, l'unico col quale la ragazza abbia mai fatto realmente sesso, altri non è che l'antipatico "Puck", migliore amico di Finn.
Quest'ultimo, all'oscuro di tutto ovviamente, dopo essersi dibattuto tra Rachel e Quinn, ha ora deciso di dedicarsi completamente alla fidanzata, ignaro di ciò che lei sta tramando alle sue spalle: d'accordo con Terry, infatti, la ragazza ha deciso di dare a lei il bambino quando nascerà, per preservare il suo futuro da cheerleader e non dover così rinunciare alla sua brillante e divertente adolescenza. Mentre fervono i preparativi per le provinciali, biglietto d'ingresso per i campionati regionali, i nostri cantanti-ballerini continuano ad allenarsi giorno dopo giorno sotto lo sguardo vigile e attento di Will, che sogna intensamente la vittoria che possa ricondurre il Glee Club al successo ottenuto nel 1993 e agli antichi fasti, quando lo stesso Schuester partecipò alla gara canora e vinse con la sua squadra.
Glee è a parer nostro una delle migliori serie dell'anno, grazie all'originalità della trama e all'ottima regia che vanta, unite alla sceneggiatura divertente e all'umorismo aspro e piccato. La serie colpisce per la sua vivacità e per lo humour sofisticato, per l'emotività attenuata e la colonna sonora, protagonista indiscussa: da brani di artisti indimenticabili con Aretha Franklin, Dionne Warwick e i Queen, si arriva a quelli più attuali di Kanye West, Usher, Beyonce e Rhianna, passando dai Nouvelle Vague e Duffy fino ad arrivare a canzoni intramontabili come Walkin' on Sunshine.
A metà strada tra il grotesque e il trash, Glee diverte e appassiona lo spettatore, strappandogli parecchie risate e, a volte, qualche lacrima velata, perché in fondo, tolti i teenager biondi e abbronzati di High School Musical, siamo stati tutti un po' "sfigati" e alla ricerca del successo ai tempi del liceo.