Sarah Paulson su Glass: "Il dolore è un regalo"

Intervista a Sarah Paulson, che in Glass interpreta una psichiatra specializzata in "psicosi da supereroe" e cerca di guarire i personaggi interpretati da Bruce Willis, Samuel L. Jackson e James McAvoy.

Glass: Sarah Paulson in una foto del film
Glass: Sarah Paulson in una foto del film

Sarah Paulson ha il grande talento di essere un camaleonte: a ogni ruolo cambia completamente. Unica costante quella di una scintilla di follia, che accomuna i suoi personaggi e anche quelli che le stanno intorno. Non è quindi un caso che M. Night Shyamalan l'abbia scelta come interprete della dottoressa Ellie Staple in Glass, nelle sale italiane dal 17 gennaio, film che, dopo Unbreakable e Split, conclude la trilogia del regista sui supereroi.

Nel film Sarah Paulson ha infatti l'ingrato compito di cercare di convincere David Dunn, Elijah Price e Kevin Wenderll Crumb, che hanno sempre i volti di Bruce Willis, Samuel L. Jackson e James McAvoy, di non essere dei veri supereroi: come spieghiamo nella nostra recensione di Glass infatti, la psichiatra, che li tiene tutti chiusi in un istituto, è convinta che le capacità fuori dal comune che i tre pensano di avere siano spiegabili scientificamente e sostanzialmente siano frutto di una psicosi.

Glass: una foto dei protagonisti del film
Glass: una foto dei protagonisti del film

Abbiamo incontrato l'attrice, divenuta celebre in tutto il mondo grazie alla serie American Horror Story, a Londra, all'anteprima europea di Glass, dove le abbiamo chiesto per prima cosa come mai sia costantemente circondata da personaggi folli: "È vero! Non so cosa dica di me: ha sollevato una questione interessante. Non so perché sia così: io sono sempre la stessa, più o meno. Giusto? Chi lo sa, dipende dalle persone con cui mi trovo." Il personaggio interpretato dall'attrice è una scienziata, quindi l'ordine e i fatti sono il suo pane quotidiano, ma, a volte, come per i protagonisti del film, l'ordine e i fatti sono più spaventosi del caos: "Visto il mondo in cui viviamo sarei tentata di essere d'accordo, ma la cosa bella dei fatti è che sono inconfutabili: sono ciò che sono, non si possono interpretare, è per questo che sono dei fatti. Personalmente trovo i fatti molto confortanti: perché voglio sapere qual è la situazione reale, quando vedo i notiziari voglio i fatti, non voglio un'interpretazione degli eventi. E se sono dal dottore li voglio anche lì! La verità, non un'interpretazione."

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Il nostro migliore alleato siamo noi stessi

Glass 9
Glass: un primissimo piano di Samuel L. Jackson

La dottoressa Ellie Staple è alla ricerca della verità, ma a volte è molto difficile credere in se stessi quando il mondo ti dice che sei qualcosa di completamente diverso da ciò che credevi. In questi casi come si fa a continuare ad avere fede in chi siamo? Secondo l'attrice: "È molto difficile: sta a noi. Alla fine il tuo migliore alleato sei tu, è bello essere supportati, ma più riusciamo a credere in noi stessi più diventiamo forti: niente di ciò che gli altri ci dicono può distruggerci, dipende da noi stessi, da quanto ci siamo resi sicuri e impenetrabili. Dovrebbe essere così."

La ferita è un dono

Glass: James McAvoy e Anya Taylor-Joy in una foto del film
Glass: James McAvoy e Anya Taylor-Joy in una foto del film

Secondo La Bestia, una delle personalità multiple di Kevin Wendell Crumb, il personaggio interpretato da James McAvoy, e Mr. Glass (Samuel L. Jackson), le persone danneggiate a causa della sofferenza sono anche quelle più pure ed evolute. È davvero così? Per Sarah Paulson: "Tutti nel mondo provano qualcosa di simile: che sia dolore o un senso di inadeguatezza. Chiunque abbia affrontato qualcosa ha un modo unico di vedere il mondo, che lo rende speciale, in grado di portare qualcosa di diverso in ogni circostanza. A volte scacciamo quelle voci perché sono scomode, la società non le accetta, ma io credo che, come si dice, la ferita sia un regalo."

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La nostra video intervista a Sarah Paulson