"Recuperare seicentocinquantamila euro è facile, non vogliamo fare una grande uscita, anche solo quaranta sale, ma facciamolo vedere, Orizzonti potrebbe darci l'opportunità giusta, forse prima all'estero che in Italia, dove il mercato è sbilanciato verso un certo tipo di cinema, dove il sud è schiacciato dai multiplex, dove il cinema indipendente ha problemi seri e dove è il mercato a condizionare il pubblico".
Così il produttore associato Riccardo Scamarcio aveva concluso il suo intervento durante la conferenza stampa di presentazione de La vita oscena a Venezia alzando un polverone attorno ad un film già complicato di suo. Poi una decina di giorni fa la notizia: il film ha trovato finalmente il suo distributore italiano. Il film arriverà infatti in sala grazie alla Bea Production di Giovanni Cottone, lo stesso che con la Akai Italia porterà tra pochi giorni. in collaborazione con la Europictures, il controverso Pasolini di Abel Ferrara.
Diretto da Renato De Maria e tratto dall'omonimo romanzo autobiografico dello scrittore Aldo Nove, il film è interpretato dal giovane attore francese Clement Metayer, dalla moglie del regista Isabella Ferrari (anche produttrice associata), nel ruolo della mamma hippie del ragazzo, e da Roberto De Francesco che interpreta invece il padre. Nel cast anche Iaia Forte, Anita Kravos, Eva Riccobono e Duccio Camerini, mentre la voce off è di Fausto Paravidino. Punto forte del film il cast tecnico che vede il grande Daniele Ciprì alla fotografia, le musiche originali dei De Producers guidati da Riccardo Sinigallia e le scenografie pop di Alessandra Mura. Fondata nel 2003 proprio da De Marchi, produttore e imprenditore col fiuto per il cinema indipendente che ha esordito nella produzione quattro anni fa con Tutti al mare ed è stato produttore associato in Miele di Valeria Golino, la FilmVision (di cui è socio anche Fabio Mazzoni) conferma la sua audacia con la produzione di questo film marcatamente autoriale e fuori dagli schemi costato 650mila euro, dei quali 200mila venuti dal Mibact. Questo è quello che ci ha raccontato il produttore sul film, sulla sua produzione e sull'imminente distribuzione: Per saperne di più sul film leggete la nostra recensione.
Una scelta avventurosa
Quindi è ufficiale? La Vita Oscena uscirà nelle sale distribuito dalla Bea Production di Giovanni Cottone?
Sì, siamo stati fortunati perché Giovanni è un po' come me e come tutti noi produttori di questo film, è un avventuroso. Lo dimostra il fatto che ha esordito nella distribuzione con il tanto discusso Pasolini di Abel Ferrara, altro film non facile, e il nostro film rappresenta per lui la seconda sfida.
Le dichiarazioni di Scamarcio rilasciate il giorno della presentazione del film a Venezia sono sembrate forse un po' fuori luogo al momento ma quanto hanno influito secondo lei nella decisione di Cottone?
Sono state efficacissime e molto incisive. E' successo tutto in due giorni e direttamente a Venezia, Giovanni ha ascoltato le parole di Riccardo ed ha raccolto il suo appello contattandoci direttamente al Lido per chiederci maggiori informazioni sul film. Alla fine ci ha chiesto di poterlo vedere e poi ha deciso di distribuirlo, con grande gioia di tutti noi.
Si tratta di un'uscita imminente oppure ci sarà da attendere l'inizio del prossimo anno?
E' ancora tutto in fase di studio e di decisione, l'intenzione è di farlo uscire questo autunno e faremo il possibile affinché accada, La vita oscena è un film che va tutelato e la data va studiata bene, è periodo di grandi uscite questo. Nelle intenzioni vorremmo distribuirlo in non meno di cinquanta copie, ma spero che pian piano si arrivi a cento.
Metti una sera a cena
Ci racconta un po' come è nato questo film?Sapevamo dall'inizio che sarebbe stato un progetto complicato ma era proprio questa la sfida che cercavamo. E' un film che nasce da una collaborazione tra amici, quella tra me Renato De Maria e Riccardo Scamarcio. Eravamo tutti una sera a cena a casa mia e si parlava di questo libro di Aldo Nove che si sarebbe prestato benissimo a diventare un film. E' stata sicuramente una scelta fortunata, non sempre è facile trovare una distribuzione per film così autoriali che pochissimo hanno di commerciale. Era tempo che cercavo un nuovo progetto dopo la partecipazione alla produzione di Miele, e avevo voglia di voltare pagina e buttarmi in qualcosa che avesse il sapore della sperimentazione, che fosse fuori dagli schemi e che avesse il sapore dell'avventura.
Un film molto diverso rispetto al primo film da lei prodotto e cioè Tutti al mare che vantava un cast stellare tutto italiano. Quanto è diverso produrre film indipendenti in Italia e soprattutto film che non siano commedie?
Il primo a credere in questo progetto è stato il Ministero che ci ha finanziato quasi un terzo del budget totale e questo ci ha incoraggiato molto, si trattava di un film molto sperimentale di grande valore culturale tratto da un'opera letteraria di successo. Quando ho prodotto Tutti al mare, che è costato circa tre milioni di euro, c'erano in ballo la Rai e grandi nomi della commedia italiana, da Gigi Proietti a Marco Giallini passando per Ambra Angiolini, Ennio Fantastichini e Ninetto Davoli. Dal punto di vista produttivo non c'è paragone, La Vita Oscena è stato un film assai più impegnativo ma molto più libero da vincoli.
Cosa l'ha spinta a diventare produttore?
Io adoro il cinema, sono un appassionato, se avessi tempo farei corsi per diventare direttore della fotografia, regista e farei anche corsi di recitazione. E' però un ambiente molto difficile, vengo dal mondo della pubblicità e da produttore, in questa seconda avventura, avevo voglia di affrontare una sfida diversa. Volevo realizzare un progetto che potesse darmi soddisfazione durante tutto il processo produttivo, dall'idea di partenza fino alla distribuzione in sala.
La Vita Oscena è sicuramente un prodotto che esula dai soliti criteri commerciali che puntano all'incasso al botteghino. Quanto è stato importante per voi realizzare un film senza compromessi totalmente svincolato dalle logiche distributive?
Volevamo fare un film che piacesse prima a noi che ad un eventuale distributore, lo dimostra l'alta qualità delle professionalità messe in campo, professionisti che hanno agito in totale libertà e senza condizionamenti rispettando però in toto le scelte autoriali del regista e la sceneggiatura scritta insieme ad Aldo Nove, alla cui vita è ispirata questa storia. E' stato un percorso che ha arricchito la vita e la carriera di tutti noi. Non che ci sia nulla di male nel realizzare film commerciali, sia chiaro, ma penso che questi film siano importanti anche per il pubblico. E' grazie al coraggio di qualche produttore indipendente che gli spettatori riescono a vedere in sala qualcosa di diverso.
Il film a Venezia ha diviso molto sia la critica che il pubblico, che risposta si aspetta dal pubblico in sala?
Siamo consapevoli che si tratta di un film non facile che si rivolge ad un pubblico di nicchia. Ci sta che possa non piacere e ci sta che uno si aspetti qualcosa di diverso e poi rimanga deluso, ma credo sia nella natura delle cose soddisfare alcuni e deludere altri, a Venezia alcuni lo hanno osannato e altri lo hanno completamente bocciato. Ci sono dei film commerciali che sono bellissimi e io da spettatore vado a vederli spessissimo, ma concentrarsi su un film senza doversi preoccupare se piacerà o meno è qualcosa che arricchisce l'opera stessa ma anche il lavoro dell'artista che l'ha concepita e poi messa in scena.
Un bilancio finale di questa avventura?
Comunque vada per quel che mi riguarda quella de La Vita Oscena è stata una bellissima esperienza, spero di lavorare ancora con Renato e se ci saranno i presupposti sicuramente lo faremo, insieme abbiamo lavorato bene e il rapporto che ci lega si è molto rafforzato.
Sta già pensando al suo prossimo progetto da produttore?
Sì, diciamo che ho già individuato quello che potrebbe essere il mio prossimo film, si tratta di una storia che ha sicuramente una linea più leggera, non si tratta proprio di una commedia ma di una bella storia con un lieto fine.