Quella di Futurama è davvero una storia sui generis, ancor più che di altre serie (animate e non) che hanno avuto un percorso irto di ostacoli. Tra queste, sempre a livello animato, non possiamo non citare I Griffin. Futurama è stata cancellata ben tre volte: creata dal papà dei Simpson Matt Groening per la stessa rete generalista FOX, è stata fermata dopo quattro stagioni (1999 - 2003) a causa degli ascolti non eccellenti. Dopo una riproposizione in replica da parte del canale via cavo Cartoon Network, in accordo con la 20th Century Fox Television, si vide rinascere sotto forma di una quinta stagione composta inizialmente da quattro film usciti direttamente in home video nel 2007. Film divenuti col tempo divisi in 16 episodi da mezz'ora (il formato canonico della serie). La serie sembrava essersi fermata nuovamente, ma il canale cable Comedy Central prese in mano la situazione ordinando altre due stagioni in onda tra il 2011 e il 2013, per poi cancellarla nuovamente.
La serie era a quel punto fatta e finita. Bugia: proprio come il protagonista Phillip J. Fry (chiamato sempre per cognome nello show), un ragazzo delle pizze della Grande Mela accidentalmente criocongelato nel 1999 e risvegliato nel 3000 nella New New York, Futurama è stata criocongelata per riapparire 10 anni dopo, questa volta sul servizio streaming HULU (e in Italia in contemporanea su Disney+) dal 24 luglio solamente con la prima metà dei 20 nuovi episodi ordinati a cadenza settimanale. Questo a causa dello sciopero degli sceneggiatori e degli attori in atto oltreoceano, che ha bloccato momentaneamente i lavori sulla seconda parte. Se siete arrivati a leggere fin qui, siete pronti a scoprire se i nuovi episodi meritino o meno la visione nella recensione di Futurama 11 (il numero delle stagioni è variato negli anni a causa delle suddivisione diversa attraverso i vari servizi streaming che l'hanno ospitata). Spoiler: assolutamente sì.
Risate assicurate
Nonostante non sia mai stata cancellata ma abbia dovuto affrontare un cambio di cast vocale piuttosto importante negli anni, tanto negli Stati Uniti quanto in Italia, I Simpson, l'altra creatura animata più famosa di Matt Groening, ha sentito il peso del tempo nelle sue 34 stagioni, riuscendo a risollevarsi solamente nelle ultime annate. Paradossalmente, Futurama, nonostante i continui cambi di network e piattaforma e grazie alla co-direzione di David X. Cohen, è riuscita ad uscire indenne dalla sua travagliata vita televisiva. E lo ha fatto ancora una volta. I nuovi episodi (abbiamo avuto modo di vederne sei su dieci in anteprima) non hanno minimamente perso il mordente che ha sempre caratterizzato lo show.
Anzi gli autori hanno alzato il tiro giocando proprio su se stessi e sulla loro storia. Spesso diciamo parlando di un revival "è come se il tempo non fosse mai passato", e per i live action a volte può essere un male perché la realtà dei fatti è cambiata e si è evoluta. In una serie come Futurama, da un lato animata e quindi meno sensibile al cambiamento fisico, e dall'altro futuristica quindi già avanti nel tempo rispetto alla nostra contemporaneità di spettatori, succede proprio questo ed è un bene in questo caso. Le battute a raffica con tantissimi riferimenti alla cultura pop contemporanea e storica sono sempre qui, unite ad una visione tragicomica dell'evoluzione della tecnologia e ad un'esposizione dei vizi e delle virtù umane attraverso i loro conviventi quotidiani, i robot e gli alieni.
Futurama avrà una stagione revival prodotta per Hulu
Meta-comedy
Il primo episodio della nuova stagione parte col botto proponendo, in una sorta di Black Mirror 6 molto più divertente e satirico, una parodia di quanto accaduto a Futurama nei suoi numerosi revival ("Una serie cancellata dovrebbe tornare solo se ha una storia da raccontare", "Nessuno può sopravvivere a ben tre cancellazioni" e così via) e mostrando come, rispetto a dieci anni fa, la produzione e soprattutto la fruizione della serialità si sia profondamente modificata, strizzando addirittura l'occhio alle A.I. e al valore degli sceneggiatori. Fry e gli altri personaggi, che ritornano tutti con il cast originario nella versione americana (John DiMaggio, Billy West, Katey Sagal, Tress MacNeille, Maurice LaMarche, Lauren Tom, Phil LaMarr e David Herman) si ritrovano così nel 3023 dopo un altro sonno criogenico pronti ad affrontare il "nuovo nuovo" mondo. Fry deve gestire l'ossessione per il binge watching (entrando in contatto con Fulu, il corrispettivo futuristico di HULU che prende così in giro se stessa, ma anche gli altri servizi streaming) mentre la fidanzata ciclope Leela imparare a sostenerlo. Bender, il robot dedito agli eccessi e ai peccati, ha sempre qualche sassolino tra i bulloni da tirarsi fuori, mentre il professor Hubert Farnsworth possiede ancora la sua stramba saggezza, e ognuno degli altri le proprie caratteristiche peculiari: dal contabile Hermes Conrad, all'assistente Amy Wong fino all'aragosta aliena, il Dr. John Zoidberg, o a Mordicchio.
Da lì si passa nelle puntate successive a parodie ed ammiccamenti ad Amazon, i bitcoin, una pandemia globale e il conseguente vaccino, la cancel culture e così via. Ciò che non cambia per davvero è l'animazione che mantiene lo stile e la qualità raggiunte in passato, senza provare ad evolversi o migliorarsi, ma va bene così altrimenti l'effetto sarebbe stato straniante per il pubblico affezionato allo show. Futurama 11 può però essere visto anche da nuovi possibili adepti grazie all'aver reboottato completamente la storia, spiegando allo stesso tempo alcuni quesiti irrisolti dalla serie storica, come il destino dei girini di Amy e Kif, la storia segreta del cattivissimo Babbo Natale Robot, oppure il contenuto della lettera di Nibbler. Siete pronti a farvi assorbire dal binge watching anche voi, ma con parsimonia? Lunga vita a Futurama, speriamo per l'ultima volta senza interruzioni.
Conclusioni
Chiudiamo la recensione di Futurama 11 felici di ritrovare la serie animata con la stessa verve e il medesimo fascino di un tempo. Gli autori hanno saputo sfruttare quanto successo dentro e fuori la tv in questi dieci anni ed inserirlo nelle storie, in modo intelligente, sagace e molto autoironico. L’animazione non è cambiata e non si è evoluta, ma probabilmente non era necessario, dato che alla fine l’anima è rimasta la stessa.
Perché ci piace
- Il ritorno del cast originale al gran completo.
- L’aver saputo adeguarsi ai tempi da parte di Groening e Cohen, mantenendo però la vecchia formula comica.
- L’autoironia e l’autocitazione, insieme ai riferimenti alla pop culture.
Cosa non va
- L’animazione non è cambiata e non è si è evoluta, ma in fondo perché avrebbe dovuto?