Fireball, la recensione: Werner Herzog e la minaccia dallo spazio

La nostra recensione di Fireball, il documentario di Werner Herzog che racconta meteoriti e altri nemici che minacciano la vita sulla Terra: disponibile dal 13 Novembre su Apple TV+.

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Fireball: Visitors from Darker Worlds, una scena del film

È con un brivido che iniziamo a scrivere la nostra recensione di Fireball, il documentario di Werner Herzog e Clive Oppenheimer disponibile su Apple TV+ dal 13 novembre dopo il passaggio allo scorso festival di Toronto. Un brivido che ha un doppio volto e una doppia valenza: da una parte quello di ammirazione per la bellezza di alcune immagini che gli autori riescono a catturare e proporci; dall'altra quello causato dall'inevitabile timore per l'argomento che viene affrontato e sviscerato.

Un nemico dallo spazio

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Fireball: Visitors from Darker Worlds, un'immagine del documentario

Non eravamo qui 65 milioni di anni fa, quando un asteroide di considerevoli dimensioni colpiva il nostro pianeta, causando danni ingenti e un'estinzione di massa di notevole portata, le cui vittime più illustri sono i dinosauri non aviani. Non eravamo qui, ma in qualche modo ne conosciamo l'impatto proprio per la popolarità delle vittime più illustri di quell'evento catastrofico, che in qualche modo ci fa capire la portata dalla minaccia che può arrivarci dallo spazio. Una palla di fuoco (la Fireball del titolo) che potrebbe colpire il nostro pianeta in un futuro più o meno prossimo. E distruggerci.

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Fireball: Visitors from Darker Worlds, Clive Oppenheimer e Simon Schaffer in una scena

Con questa consapevolezza nell'animo, Werner Herzog e il vulcanologo Clive Oppenheimer ci conducono in un viaggio intorno al mondo per indagare la natura degli oggetti che hanno colpito la Terra nel corso della sua storia, oltre che le conseguenze che ne sono derivate e l'impatto sulla cultura dei popoli che sono stati testimoni di queste visite dallo spazio.

L'indagine geologica

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Fireball: Visitors from Darker Worlds, Clive Oppenheimer e Meenashi Wadhwa in una scena

Un primo aspetto, interessante ma più convenzionale, di un documentario come Fireball è quello che ci conduce sui luoghi di alcuni impatti con la guida di Clive Oppenheimer nei panni di perfetto cicerone e partner in scena di Herzog: tra testimonianze, interviste e documenti, si analizza il fenomeno con profondità e da vari punti di vista, tra astronomi, geologi, archeologi e fisici. Le conversazioni di Oppenheimer con gli esperti di ogni campo sono profonde e puntuali, stimolano riflessioni, partono da basi scientifiche e sfociano nello spirituale.

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L'impatto antropologico

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Fireball: Visitors from Darker Worlds, Clive Oppenheimer in una scena

Il vero punto di forza di Fireball: Visitors from Darker Worlds, infatti, è quello che prende le mosse dall'analisi materiale per andare oltre e riflettere sull'impatto che questi fenomeni hanno avuto nel passato del nostro pianeta e della civiltà umana. Come già nel documentario datato 2016 sui vulcani (ne abbiamo parlato nella nostra recensione di Dentro l'inferno), Herzog non si limita a studiare un fenomeno, ma anche e soprattutto il modo in cui ha influenzato la vita delle popolazioni del passato, lasciando un segno indelebile nelle culture e i riti che rievocano quei cataclismi, risultando in questo un documento ancor più interessante e prezioso.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione di Fireball sottolineando la profondità del discorso portato avanti da Werner Herzog e Clive Oppenheimer nel ragionare sull’immensità dello spazio e i pericoli che può rappresentare nei confronti della nostra meschina esistenza. Molto interessante l’approfondimento antropologico sull’influenza che i fenomeni di impatto con meteoriti e asteroidi hanno avuto sul passato del nostro pianeta e le civiltà che l’hanno abitato.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • La bellezza delle immagini catturate dal direttore della fotografia Peter Zeitlinger.
  • La completezza e compiutezza del discorso portato avanti dai due autori.
  • La capacità di ragionare sulla portata limitata della specie umana al cospetto della grandezza dell’universo.

Cosa non va

  • Avremmo preferito una maggior enfasi sull’aspetto antropologico rispetto a quello informativo/scientifico.