Ficarra e Picone presentano Il 7 e l'8

I due comici siciliani, insieme ai colleghi del cast, ci parlano del loro prossimo film in uscita venerdì 16 marzo in circa duecentocinquanta sale.

Due individui profondamente diversi per temperamento, storia personale e livello sociale. Piccoli indizi che li portano a scoprire la più tragicomica delle verità: al momento della nascita sono stati scambiati nelle culle.
L'inizio di un viaggio alla scoperta della propria identità.
È in occasione del lancio ufficiale previsto per il 16 Marzo del loro ultimo film, intitolato Il 7 e l'8, che Salvatore Ficarra & Valentino Picone, accompagnati da buona parte del cast (Eleonora Abbagnato, Barbara Tabita, Remo Girone ed Andrea Tidona), e dal co - regista Giambattista Avellino, incontrano a Roma la stampa specializzata.
Un'occasione per scambiare due chiacchiere con quello che è ormai divenuto il duo comico siciliano "quasi" per eccellenza .

La prima domanda è d'obbligo: come è nata l'idea di questo film?

Salvatore Ficarra: Mah, guarda ... l'idea ci è venuta guardando un vecchio film di Sergio Leone, C'era una volta in America, dove c'è questa scena in cui i personaggi si divertono, diciamo, a scambiare i bambini nelle loro culle. Così ci siamo detti "Pensa come potrebbe essere vissuta una situazione del genere nella realtà" e da lì è venuto lo spirito del film.

Avete avuto difficoltà nella realizzazione?

Valentino Picone: A parte per il traffico di Palermo, che è un qualcosa di atroce, no ... non abbiamo incontrato quasi nessuna difficoltà. Siamo venuti preparati sul set e sembra che la cosa abbia anche funzionato.

Come avete gestito i tempi comici?

Valentino Picone: Bella domanda... la realtà è che quelli sono i nostri tempi. Non credo ci sia poi molta differenza con le altre cose che abbiamo fatto...

Salvatore Ficarra: La differenza è rappresentata solo dal mezzo con cui abbiamo lavorato.

Avere nel cast attori del calibro di Remo Girone ed Arnoldo Foà vi ha dato maggiore sicurezza?

Salvatore Ficarra: La verità è che li abbiamo chiamati pensando "almeno qualcuno che sappia fare il suo mestiere ci vuole in un film"!

Remo Girone ed Andrea Tidona, avete accettato subito?

Remo Girone: Si, direi di si... ho accettato subito ... mi pare, no?

Salvatore Ficarra: Questa è la versione che abbiamo concordato (risate).

Remo Girone: No, a parte gli scherzi ... sono due uomini straordinari. Ho sempre seguito la loro carriera, perché mi hanno sempre divertito moltissimo, così sono stato molto felice di accettare la parte nel film. Tra l'altro sono stati proprio loro a volermi assolutamente nel cast. Abbiamo lavorato davvero molto bene, sul set c'era sempre un clima disteso e molto divertente. Inoltre sono due persone che credono davvero a quello che fanno e questo non può che giovare al prodotto finale.

Andrea Tidona: Lavorare con Ficarra & Picone è stata una vera delizia, hanno avuto la sensibilità e la bravura di scrivere una sceneggiatura, insieme a Bruni, Avellino e Testini, divertente delicata ed ironica. Sono stato praticamente annientato dal primo incontro che ho avuto con loro, mi hanno quasi messo con le spalle al muro (risate). Hanno piacere a collaborare con gli altri attori e questo rende grande giustizia al film.

E Barbara Tabita cosa dice?

Barbara Tabita: Sono entusiasta di questa esperienza. Salvo e Valentino hanno un grande talento ed hanno saputo valorizzare nel mio personaggio tutti quegli aspetti che più si adattavano alla commedia. Mi hanno quasi voluta punire, mi ripetevano sempre "Sei ancora troppo bella", "Sei troppo scollata" oppure "Devi essere più antipatica"...

Salvatore Ficarra: Sapete come la chiamavamo sul set ? "Barbara e le sue tette" (risate).

Una domanda per la Abbagnato: questa sua "incursione" nel mondo della celluloide è da prendere come un'alternativa all'Opera?

Eleonora Abbagnato: Oh no, no. Non lascerei mai la danza... ho scelto così perché tra me e loro (Ficarra & Picone, ndr) c'era già un bel rapporto lavorativo iniziato in televisione con Ma chi ce lo doveva dire? e maturato nel corso degli anni. Siamo rimasti molto in contatto, tra siciliani ci si segue tutti.

Salvatore Ficarra: Però non dire che siamo una famiglia, potremmo essere fraintesi.

Eleonora Abbagnato: Da lì, poi, è venuto un provino per questo film e, ad oggi, direi di essere assolutamente felice di averlo fatto. Spero anche di non abbandonare il cinema... mi sono divertita tantissimo.

Nel film risuona una battuta che fu del grande Caruso...

Valentino Picone: Davvero ?! Lo sto scoprendo adesso ... tu lo sapevi?

Salvatore Ficarra: No, assolutamente no... un omaggio involontario!

Valentino Picone: Posso dirti, però, che Caruso fa parte del bagaglio culturale della nostra Sicilia... è talmente intriso nei nostri costumi che è praticamente impossibile non farci riferimento.

Quasi sul finire della pellicola, c'è un accenno ad un ipotetico Presidente della Regione Sicilia che decide di chiudere gli ospedali pubblici in quanto ritenuti poco sicuri perché nelle mani della mafia. C'è forse qualche riferimento al caso Cuffaro?

Salvatore Ficarra: Come si dice... ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale (risate).

In conclusione, vi sentite un po' complementari?

Valentino Picone: Penso di si... c'è da dire, però, che lui non ruba i segnali stradali...

Salvatore Ficarra: Quello no...

Valentino Picone: Forse qualche accappatoio...

Salvatore Ficarra: Che ci vuoi fare... si risparmia dove si può!