Fabio Rovazzi a Roma: "Per avere successo bisogna essere originali!"

Fabio Rovazzi presenta Faccio quello che voglio alla Festa del Cinema di Roma 2018 e si racconta ai fan e alla stampa condividendo il suo amore per la settima arte.

Fabio Rovazzi, alla tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma 2018 ha presentato l'edizione estesa del video musicale realizzato per il suo brano Faccio quello che voglio, di cui è regista e, ovviamente, autore.
L'artista, prima di incontrare il pubblico, in conferenza stampa ha rivelato che sta pensando al potenziale debutto dietro la macchina da presa in occasione di un lungometraggio: "Voglio fare un film scritto e diretto da me, in un futuro prossimo, dopo aver fatto l'esperienza da attore grazie a Gennaro Nunziante. Sicuramente sarà qualcosa un po' d'azione, anche se non posso rivelare molto". Il progetto lo dovrebbe inoltre vedere protagonista: "Vorrei mettermi al centro della situazione: in un certo senso non faccio niente, ma accadono cose accanto a me, come avviene in quasi tutte le cose che faccio".

Rovazzi ha poi avuto modo di rivelare la sua sorpresa nel constatare l'incredibile accoglienza riservata al video: "Non pensavo avesse grandi chance, visto che dura 10 minuti, quindi sono molto contento che sia arrivato a quota 32 milioni. Non guardo i numeri di solito, ma sono dati che danno idea della reazione delle persione".
Il filmmaker ha persino potuto scoprire dal vivo l'accoglienza da parte dei fan: "Ho fatto un'anteprima al cinema Arcadia di Melzo e volevo farlo vedere sul grande schermo perché merita quel tipo di proiezione, considerandone la qualità, e in quel modo ha un altro effetto".

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Un rapporto profondo con il cinema

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Roma 2018: una foto di Fabio Rovazzi sul red carpet

La star ha quindi spiegato alla stampa come ha accolto le critiche dopo il suo debutto in veste di attore con Il vegetale, di Gennaro Nunziante: "Nel momento in cui si è in un certo senso nazional popolari e si ha un pubblico molto ampio è davvero difficile piacere a tutti. Pensando all'esordio di altri protagonisti del web sul grande schermo penso di poter dire che mi sono un po' salvato: anche se ho ricevuto delle critiche sono rimasto soddisfatto".
Fabio definisce il suo rapporto con il cinema "d'amore totale" e ha rivelato: "Quando riesco mi vedo uno o due film al giorno, anche quelli brutti e riusciti male e in modo consapevole, dopo aver visto le recensioni, perché è importante anche capire cosa non fare. Guardo con un occhio da apprendista ogni cosa. Per questo sono particolarmente contento di essere qui, anche se mi sento un po' fuori luogo".

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Rovazzi Spaccatutto: il debutto come doppiatore

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Roma 2018: Fabio Rovazzi al photocall

Sul grande schermo il beniamino di innumerevoli fan ritornerà molto presto e in una versione inedita, quella di doppiatore: "Ho dato voce a uno stormtrooper nel film animato Ralph spacca Internet: Ralph Spaccatutto 2. Sono un grande fan di Guerre stellari e questa sarà solo la prima fase di un progetto perché riprenderò la parte nel futuro della saga. In passato ho rifiutato dei lavori come doppiatore perché stimo molto chi lo fa di professione e so di non essere al loro livello. In questo caso, però, ho potuto celebrare il mio amore per la saga creata da George Lucas e sono molto soddisfatto del risultato ottenuto".

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Le citazioni cinematografiche di Faccio quello che voglio

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Roma 2018: un sorridente Fabio Rovazzi al photocall

In Faccio quello che voglio ci sono tanti riferimenti a film e serie di successo e tra quelli citati dal suo realizzatore ci sono i film di 007, alcuni elementi comici in stile Johnny English, una scena di una Panda che vola ispirata apertamente al primo film del franchise di Fast and Furious e il morphing ispirato a X-Men. Rovazzi ha poi aggiunto: "Mi piace Denis Villeneuve e Christopher Nolan, in particolare con le musiche di Hans Zimmer! Interstellar è uno dei miei film preferiti. Sono poi fan di molte saghe, come quelle della Marvel e appunto Star Wars. La Disney si è comprata tutto quello che mi piace, anche per questo sono entusiasta di lavorare per loro!". In un panorama particolarmente competitivo l'artista sembra essere convinto di aver trovato la formula giusta per rimanere sempre a passo con i tempi: "Penso sia importante creare un'identità e un mondo proprio per poter evitare la competizione con altri artisti, in questo modo non vivo con la preoccupazione di essere simile ad altri. Non so ancora come si può avere successo nell'ambito cinematografico, ma in questo periodo c'è una grande carenza di idee originali, quindi essere innovativi è già un buon punto di partenza".
Pur amando tutti i generi cinematografici, Fabio non pensa di essere pronto a un progetto di un certo tipo, come ha spiegato rispondendo alla domanda di un giornalista: "Realizzare un film autobiografico? Rifiuterei perché penso ci sia ancora tanto da fare. Molte cose belle della vita devono ancora arrivare, anche se il successo è una parte fortunata e bella. L'infanzia è stata segnata da alcuni drammi miei personali e della mia famiglia, ma preferisco tenere le cose private come tali".

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Gli inizi di una carriera

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Roma 2018: uno scatto di Fabio Rovazzi sul red carpet

Nel pomeriggio la star della musica e di YouTube ha poi avuto modo di confrontarsi con i fan, davvero di tutte le età, che hanno partecipato alla proiezione del suo più recente video musicale e all'incontro che ha permesso di scoprire qualche ulteriore dettaglio delle preferenze cinematografiche del loro preferito. Rovazzi ha ad esempio parlato del suo processo creativo, un po' inusuale: "Scrivo in base a quello che voglio vedere ed è qualcosa che richiede tanto impegno, in questo caso ho dovuto eliminare molti passaggi perché sarebbero stati troppo costosi".
La sua creatività, seppur Rovazzi si sia definito un "bambino piuttosto stupido", è iniziata fin da piccolo quando ha usato le telecamere del nonno e del padre per fare dei video: "Ho girato anche una sequenza ispirata a Star Wars che spero non venga mai resa pubblica! Sperimentavo, mi è sempre piaciuto provare e essere originale. Odio invece esibirmi dal vivo e il cinema per me è la passione primaria".
Tra le cose a cui presta più attenzione c'è il rapporto con il pubblico: "Credo sia importante avere chiaro cosa non si deve fare per evitare errori e intaccare il rapporto tra me e i fan". Il suo pubblico è però piuttosto complesso da soddisfare in maniera costante, essendo formato da generazioni molto diverse, come dimostrano anche i commenti al video in cui i più giovani riconoscono alcune star e quelli leggermente più "anziani" riconoscono invece Briatore.

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Le guest star d'eccezione

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Roma 2018: uno scatto di Fabio Rovazzi al photocall

Chi si chiedeva in che modo Rovazzi sia riuscito a coinvolgere un numero così alto di celebrities potrebbe forse rimanere sorpreso dalla risposta: "Erano tutte amicizie preesistenti. Massimo Boldi per me è un idolo assoluto e mi ha chiamato in diretta su RTL; sono invece stato a casa di Albano per tre giorni per convincerlo a partecipare al progetto!". La collaborazione con Gianni Morandi è poi nata quando Fabio l'ha chiamato per condividere le proprie idee relative a un'eventuale collaborazione, riuscendo così a lavorare insieme a quello che lui considera come un vero punto di riferimento.
Tra le tante citazioni cinematografiche in Faccio quello che voglio c'è spazio anche per qualche omaggio alle serie tv: "Inizialmente volevo fare un furto in stile La casa di carta, con le maschere, le tute colorate... poi è diventato troppo popolare, quindi ho preferito mantenermi sul classico con 007 e dare un po' di spazio a Stranger Things".

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Gli aneddoti dal set sono inoltre tanti: dalla FIAT che ha concesso l'uso di alcune Panda da distruggere nonostante la sequenza sia stata realizzata grazie al CGI, ai pericoli corsi durante le riprese della sequenza in cui guidava una moto d'acqua, con gli stuntman che hanno fatto delle acrobazie folli rischiando letteralmente di ucciderlo. Rovazzi ha ribadito che vorrebbe realizzare da regista un'action comedy, ricordando inoltre che in Italia difficilmente può esserci a disposizione un budget come quelli hollywoodiani, limitando il successo di alcuni film di genere. Tra i film di cui ha presentato delle clip, seguendo il format ormai collaudato degli Incontri organizzati dalla Festa, ci sono poi Trappola di cristallo dichiarando "Da piccolo ero innamorato di Bruce Willis e Die Hard è da sempre tra i miei preferiti. Lui, poi, trovo che abbia un'ironia pazzesca".
Tra le prime esperienze significative in qualità di spettatore ci sono poi Arancia meccanica, visto quando aveva solo dieci anni: "Mi piacque molto e in quel periodo ho visto anche Mars Attacks!. Sono sempre stato molto strano e psicopatico e quindi è stato il film di Tim Burton a suscitarmi più paura e ansia. Chiudevo persino le ceste della biancheria per paura che uscissero gli alieni".
Interstellar, citato anche durante la conferenza stampa, è uno dei suoi lungometraggi preferiti in assoluto: "Amo Christopher Nolan dai tempi di Batman e Interstellar l'ho visto cinque volte, di cui 2 in 70mm. Ogni volta piango sempre e devo uscire quasi di nascosto per non farmi vedere, è imbarazzante".

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I momenti bui di una carriera luminosa

Il successo, anche se potrebbe non sembrare, alle volte ha un suo lato meno luminoso e Rovazzi alle volte vive dei momenti di difficoltà: "Penso sia difficile rinnovarsi, trovare qualcosa in più rispetto al passato. Per questo motivo ho dei periodi di vuoto e depressione: non esco di casa e gioco a Call of Duty, non rispondo alle telefonate... poi di notte mi viene un'illuminazione e la situazione cambia".
La strada verso la popolarità e il successo è inoltre iniziata da una semplice constatazione: "Lavoravo per gli altri e il successo di un prodotto giova a chi lo interpreta, non all'autore. Ho quindi deciso di mettermi alla prova in prima persona".

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Roma 2018: una foto di Fabio Rovazzi sul red carpet