E.T. torna sulla Terra per salvare Elliott, ora adulto, da una malattia misteriosa che solo la sua specie può curare, portandolo in un viaggio cosmico verso il suo pianeta. Elliott, diventato scienziato della NASA, riceve un segnale dallo spazio: è E.T., in pericolo. Con un team ristretto, parte per un'avventura interstellare per salvarlo.
La figlia di Elliott scopre una traccia genetica aliena nel suo DNA, ereditata dal legame con E.T., e sviluppa poteri straordinari che la rendono il bersaglio di un'organizzazione segreta. Elliott, tormentato da strani incubi, scopre che qualcosa è tornato con E.T. anni fa. Un'entità aliena oscura si è annidata sulla Terra, nutrendosi dei suoi ricordi d'infanzia, e ora vuole molto di più. Queste che avete appena letto sono quattro possibili spunti per un sequel di E.T., spunti che abbiamo provato a buttare su carta così per divertirci un po', ma che fanno comunque avvertire un sottile brivido di terrore lungo la schiena.
![Drew Barrymore in una scena di E.T. L'extraterrestre](https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2024/07/03/et-drew-barrymore-locarno-2024_jpg_375x0_crop_q85.jpg)
Negli anni ottanta, quelli della definitiva consacrazione di Steven Spielberg, il rapporto di Hollywood con i sequel era un po' diverso da quello odierno. O meglio: ieri come oggi agli studios piace moltissimo capitalizzare a colpo (quasi) sicuro con capitoli 2 di film dal comprovato successo. Diciamo che, in linea di massima, è cambiato il quantitativo di sforzo che le major e chi gravita intorno a esse impiega per ideare i seguiti, che ora tendono a essere un po' più curati che in passato, con il desiderio di mungere la vacca del box-office un po' più celato di prima.
Ecco, tenuto conto del fatto che, escludendo le varie re-release, nel corso della sua permanenza nei cinema di tutto il mondo a partire dal giugno del 1982, E.T. L'extra-terrestre ha portato nelle casse della Universal ben 664.997.037 milioni di dollari a fronte di un budget di poco superiore ai 10 (parliamo di cifre non aggiornate all'inflazione), capirete molto facilmente perché la major fosse desiderosa di mettere in cantiere un E.T. 2. Un'idea, questa, con cui per un po' flirtò anche Steven Spielberg prima di capire che non era il caso. Il problema risiedeva tutto nel suo non avere voce in capitolo qualora la Universal avesse decido di procedere comunque. Motivo per cui dovette combattere una vera e propria "guerra" per impedire che E.T. 2 diventasse realtà.
La lezione che Spielberg ha imparato da E.T.
Il regista e l'indimenticabile interprete di Gertie, Drew Barrymore, hanno ricordato la loro esperienza con la lavorazione della pellicola a un evento tenutosi giorni fa nella grande mela al TCM Classic Film Festival: New York Pop-Up x 92NY. Proprio Steven Spielberg ha raccontato che quanto accaduto con E.T. L'Extraterrestre, con il trovarsi di fronte alla possibilità che una major potesse fare quello che voleva, eventuale sequel incluso, con una sua pellicola gli ha insegnato a far valere sempre la facoltà di "congelare" i diritti di sfruttamento di una sua opera.
![E.T. L'extra-terrestre: l'iconica scena della bicicletta del film](https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2017/06/09/et-the-extra-terrestrial-509c29d040c56_jpg_960x0_crop_q85.jpg)
Il filmmaker ottenne una vittoria molto sofferta, spiega, con lo studio perché, tecnicamente, ha ottenuto la possibilità di esercitare il suddetto diritto solo dopo il successo di E.T. anche se, prima di questo epocale lungometraggio, aveva già al suo arco frecce come Lo squalo, Incontri ravvicinati del terzo tipo e il primo Indiana Jones, non si era ancora guadagnato tale privilegio. Spiega infatti che prima di E.T. non aveva ancora quella che, in gergo, viene chiamata "the freeze", il congelamento, cioè la possibilità di impedire allo studio di realizzare un sequel perché un autore ha il diritto di veto su seguiti, remake e altri utilizzi accessori della proprietà intellettuale.
La stessa cosa, per dire, che ha sempre impedito alla Universal di produrre sequel, remake o reboot di Ritorno al futuro. Finché Robert Zemeckis e Bob Gale sono in vita, ci sono clausole contrattuali ben specifiche che impediscono siffatte operazioni. E la Universal, che sicuramente sarebbe ben lieta di avviare un'operazione di questo tipo, ha per il momento le mani legate.
Il flirt con il sequel
Che poi, Spielberg non è un regista contrario ai sequel a priori. Tutt'altro: fra pellicole da lui dirette o prodotte, di seguiti ne ha decisamente più di uno nel curriculum. Durante l'incontro a New York ha ammesso di aver flirtato un po' con l'idea di dare un prosieguo a E.T., più che altro come sorta di sfida con sé stesso. Voleva vedere se riusciva a trovare una storia su cui basare la pellicola, ma, gira gira, tornava sempre a quella proposta dal libro The Green Planet, che si sarebbe svolto interamente sul pianeta natale di E.T.. Era stato realizzato dall'autore che si era occupato della novelization del film.
![E.T. l'extraterrestre - una scena del film](https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2016/10/23/et_extraterrestrial_jpg_960x0_crop_q85.jpg)
Secondo il regista "Avremmo potuto vedere come viveva E.T. Ma funzionava meglio come romanzo che come film". Effettivamente, nel 2023, durante un'ospitata al talk show di Drew Barrymore, anche Henry Thomas, l'interprete di "suo fratello" Elliott, ha ricordato che nei primi anni ottanta ci furono vivaci discussioni sul seguito, forse mai del tutto abbandonate ma oggi più che mai impossibili anche solo da ipotizzare dopo la morte, avvenuta nel 2015, della sceneggiatrice del cult, Melissa Mathison.
Un'esperienza rilassante
![Steven Spielberg accanto a ET, l'extraterrestre](https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2010/03/04/steven-spielberg-accanto-a-et-l-extraterrestre-148623_jpg_375x0_crop_q85.jpg)
Malgrado il rischio corso con il sequel della pellicola e a prescindere dal trionfo commerciale, Steven Spielberg ammette che per lui lavorare a un film come E.T. L'extra-terrestre è stata un'esperienza molto rilassante. Specie perché arrivava dopo quella, ben più faticosa, del primo Indiana Jones, I predatori dell'arca perduta. E.T. era un film che aveva pensato, principalmente, per sé stesso, senza troppe preoccupazioni o ambizioni accessorie: "Non c'era pressione. Avevo aspettative basse. Pensavo di fare un film per un pubblico molto giovane. Non mi aspettavo alcun successo al botteghino, volevo solo raccontare questa storia, farla uscire dal mio sistema interiore e portarla nel mio mondo. Non doveva necessariamente entrare nel vostro mondo; volevo solo fare questo film per me".
![I Predatori Dellarca Perduta 2](https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2023/11/08/i-predatori-dellarca-perduta_2_jpg_960x0_crop_q85.jpg)
Quella del piccolo alieno dimenticato sulla Terra e dei suoi piccoli amici terrestri era una storia sua. Non apparteneva a George Lucas come Indiana Jones o a Peter Benchley come Lo squalo: "Avevo appena terminato diverse produzioni molto difficili, e non intendevo che questo fosse un film complicato da realizzare, ma era qualcosa che mi veniva dal cuore. Era una storia che avevo immaginato io". Il resto lo sappiamo: il piccolo film che Steven Spielberg voleva realizzare per sé stesso, è diventato una perla della storia del cinema, un capolavoro che ha cresciuto, e presumibilmente continuerà a crescere, milioni di persone in tutto il mondo. Anche senza aver avuto sequel di sorta.