Se c'è un target su cui Netflix ha da sempre dimostrato di voler puntare, arricchendo il proprio catalogo di prodotti destinatigli vari ed interessanti, è senza dubbio quello degli adolescenti e dei giovani adulti. Come scoprirete in questa recensione di Enola Holmes, adattamento del primo romanzo della serie di Nancy Springer, il colosso dello streaming ancora una volta non delude, regalando ai suoi abbonati - ai più giovani per cui il film è pensato, ma anche a coloro che quella fase della vita l'hanno superata da un pezzo - una storia leggera e divertente, al tempo stesso intrigante, ricca di spunti di riflessione e che, pur essendo ambientata in quell'epoca vittoriana in cui Sherlock Holmes risolveva i suoi misteri, non potrebbe essere più attuale.
Per farlo Netflix arruola Harry Bradbeer, regista conosciuto per Fleabeg e Killing Eve che porta in questo Enola Holmes il suo approccio brillante e diretto alla narrazione, e le star protagoniste di due tra i prodotti più amati della piattaforma: Millie Bobby Brown (Stranger Things) e Henry Cavill (The Witcher). Una scelta molto furba ed azzeccata, a nostro parere, sopratutto se si pensa che il film potrebbe fare da apripista ad una lunga serie di adattamenti (i romanzi di Nancy Springer dedicati ad Enola sono sei): attrarre quindi inizialmente il pubblico con le scelte di cast, per poi catturarlo sul lungo periodo con la sua trama coinvolgente ed una serie di personaggi particolari e affascinati nel loro essere eccentrici ma al tempo stesso estremamente reali.
Non c'è descrizione più adatta che questa per la protagonista del film, la sorella minore dell'iconico personaggio nato dalla penna di Arthur Conan Doyle: Enola Holmes ha molte delle caratteristiche che rendono unico il fratello maggiore, ma al tempo stesso è una donna moderna, empatica, profondamente - e orgogliosamente - anticonvenzionale, al punto da diventare la narratrice delle sue stesse avventure, rivolgendosi direttamente allo spettatore (rompendo la quarta parete). Questo escamotage, che il regista aveva già utilizzato nel suo precedente Fleabag ma che è piuttosto raro nei prodotti destinati a un pubblico giovane, contribuisce ad avvicinarci alla protagonista, che conosciamo sempre meglio nel corso della storia.
Più di un mistero da risolvere
Enola, cresciuta dalla madre Eudoria (Helena Bonham Carter), è una sedicenne unica nel suo genere: estremamente colta, esperta di jujutsu e di tiro con l'arco, è ferocemente curiosa di tutto ciò che riguarda la carriera da detective del fratello maggiore Sherlock (Henry Cavill) ma al tempo stesso sogna una vita nella tranquillità della casa di campagna in cui è nata, dove può essere sé stessa senza dover sottostare alle rigide regole che la società vittoriana impone alle donne. Sarà la misteriosa scomparsa della madre a stravolgere improvvisamente i suoi piani, obbligandola a partire per trovare l'eccentrica Eudoria e per sfuggire ai piani dell'altro suo fratello maggiore, Mycroft (Sam Claflin), che la vorrebbe rinchiudere in un collegio per signorine perbene, omologando il suo futuro a quello di tutte le giovani della sua età. Ad accompagnarla in parte del suo viaggio alla ricerca della madre (e di sé stessa) sarà un Lord suo coetaneo, il Visconte di Tewkesbury e Marchese di Basilwether (Louis Partridge), al centro dell'altro caso che Enola sarà, suo malgrado, costretta a risolvere. Il giovane, scappato da casa - come lei - per non conformarsi alle aspettative della sua famiglia, è infatti inseguito da un losco figuro che lo vorrebbe morto. Che centri il fatto che il Visconte, se entrasse ufficialmente a far parte della Camera dei Lord, potrebbe ricoprire un ruolo decisivo nell'approvazione di una riforma molto controversa?
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La Terza Legge Elettorale del 1884, che poi spianerà la strada per il suffragio universale, è, come ci rendiamo conto pian piano, uno snodo fondamentale in questa storia, si lega infatti sia alla storyline del Visconte di Tewkesbury che a quella della scomparsa della madre dei Enola. L'opposizione o meno alla controversa riforma, che coinvolge gran parte dei personaggi del film, è uno degli elementi narrativi utilizzati per approcciarsi al tema della parità dei sessi, assolutamente centrale in Enola Holmes. La protagonista - il cui nome, come lei spesso ci ripete, vuol dire "alone", sola, al contrario - rappresenta, nel suo essere assolutamente anticonformista ed unica nel suo genere, non solo un esempio per tutte quelle giovani donne che non devono sentirsi sole nel loro opporsi ai modelli che la società impone, ma anche il simbolo di una società che è arrivata ad un momento di necessario cambiamento, una società che deve abbandonare il passato per abbracciare il futuro. Cosa ci può essere di più contemporaneo di questo? Non possiamo poi che pensare all'importanza proprio per i giovani di un altro dei messaggi del film, "ogni voto conta", soprattutto visto che quest'anno dall'altra parte dell'Oceano si terranno delle importantissime elezioni (e molti di loro voteranno per la prima volta).
Uno Sherlock decisamente inaspettato
Il cast è senza dubbio uno dei punti di forza del film: oltre a Millie Bobby Brown, davvero perfetta nella parte, anche Helena Bonham Carter (estremamente nelle sue corde nel ruolo di Eudoria), Louis Partridge e Henry Cavill riescono a dare vita a dei personaggi affascinanti nel loro essere unici ed inusuali, ma al tempo stesso assolutamente reali. Tra loro, Sherlock Holmes è quello che forse ci ha colpito di più, proprio per come si contrappone a Enola e come si allontana dall'originale creato da Conan Doyle: da una parte stupisce come sembri restare sempre un passo indietro rispetto alla sorella nella soluzione dei casi, dall'altra, come questa nuova versione del personaggio non sia poi più così tanto moderna e progressista, soprattutto se messa a confronto con la protagonista. Se Enola rappresenta, come dicevamo, un ponte verso il futuro, Sherlock è qualcuno che non può (e non vuole) rendersi conto che la società sta cambiando: "Non avete alcun interesse a cambiare un mondo che vi calza a pennello" viene apostrofato nel corso del film, e noi ci rendiamo contro che, in questa storia, l'iconico detective avrà molto da imparare dalla sua sorellina.
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il primo di molti sequel
Tirando le somme di quanto detto finora, Enola Holmes è un ottimo prodotto per il pubblico a cui è direttamente destinato, ma che potrebbe esser apprezzato anche da chi ha qualche anno in più sulle spalle. Non è detto, però, che questo adattamento verrà gradito da tutti, soprattutto dai fan più sfegatati di Arthur Conan Doyle, che vorranno ritrovare nel film le stesse atmosfere che hanno reso così peculiari i romanzi dell'autore. Enola Holemes non è un retelling, ma una storia che cerca una sua originalità ed indipendenza dal materiale che l'ha ispirata (o che, in questo caso, ha ispirato l'autrice dei romanzi, Nancy Springer). Ciò che manca di più, e che rendeva le vicende legate al personaggio di Sherlock Holmes così affascinanti, è proprio il particolarissimo modo in cui il detective svolgeva le sue indagini, mettendo insieme indizi ed apparentemente trascurabili dettagli per arrivare ad un'inaspettata soluzione. Questo (se non all'inizio quando cerca di scoprire perché la madre l'abbia abbandonata) non è il modus operandi di Enola, che si fa guidare molto di più dalla fortuna e dalla sue emozioni, le quali, unite ad una dose di buona memoria, la portano il più delle volte nella giusta direzione. La gioia di risolvere il caso insieme alla nostra eroina rimane, ma il percorso che ci porta alla soluzione è senza dubbio meno affascinante.
Pur non facendo parte del target a cui questa storia è destinata, non ci vergogniamo ad ammettere di aver apprezzato parecchio questo Enola Holmes. Lo spazio per i sequel c'è sicuramente, anche perché molti dei personaggi che vengono introdotti in questo primo capitolo meritano di essere approfonditi (anche il conservatore Mycroft di Sam Claflin, che pensiamo ci riserverà qualche sorpresa). Tra tutti siamo sicuri che sarà proprio Sherlock ad acquistare progressivamente di importanza, soprattutto se si cercherà di esplorare, come crediamo, la relazione con la sorella. Le dinamiche tra i due, solo accennate fino ad ora, potrebbero portare risvolti davvero interessanti alla storia.
Conclusioni
Concludiamo questa recensione di Enola Holmes, il film Netflix che racconta la storia della sorella di Sherlock Holmes, sottolineando quanto a nostro parere sia un ottimo prodotto per il target a cui è destinato, quello dei più giovani. Nel cast Millie Bobby Brown è perfetta nel ruolo della protagonista, ma ci hanno stupito anche i comprimari, in particolare Henry Cavill nel ruolo di Sherlock.
Perché ci piace
- Il cast, in particolare Millie Bobby Brown ed Henry Cavill.
- I messaggi che questa storia trasmette, molto adatti al pubblico giovane.
- La protagonista, unica e anticonformista, ma anche molto reale. È molto facile empatizzare per lei.
Cosa non va
- I personaggi secondari, per ora meno approfonditi.
- Si sente la mancanza di ciò che rendeva le storie di Sherlock Holmes così affascinanti.