Come da tradizione, a settembre, il mondo dello spettacolo celebrerà l'annata televisiva appena trascorsa con l'assegnazione degli Emmy Award 2021, i prestigiosi premi conferiti dall'Academy of Television Arts & Sciences e giunti all'edizione numero 73 della loro storia. Culmine di queste celebrazioni sarà la cerimonia del 19 settembre al L.A. Live di Los Angeles: si tratta infatti della serata dedicata ai cosiddetti Primetime Emmy Award, i trofei dedicati alle categorie principali. E ovviamente, anche quest'anno proviamo a formulare qualche ipotesi sui potenziali vincitori e le sfide più accese per gli Emmy 2021, che vedranno in competizione molti fra i "pesi massimi" del piccolo schermo e diverse novità accolte con ampio successo da parte di critica e pubblico. Di seguito ecco le nostre previsioni categoria per categoria...
Miglior Serie Drammatica
Nonostante gli otto titoli candidati, la gara per l'Emmy Award alla miglior serie drammatica si prospettava come un duello fra due delle opere televisive più acclamate degli ultimi anni, giunte entrambe alla quarta stagione: da un lato, The Crown si accinge a conquistare finalmente l'Emmy più ambito; dall'altro, The Handmaid's Tale puntava al bis dopo la vittoria per la sua stagione inaugurale. Ma considerando che la serie distopica tratta da Il racconto dell'ancella ha visto andare in fumo le sue dieci candidature nelle categorie tecniche, a questo punto il rivale più accreditato di The Crown è The Mandalorian, forte di ben ventiquattro nomination e con sette premi tecnici già conquistati la settimana scorsa. Ciò nonostante, sembra pressoché impossibile che la serie sci-fi di Disney+ possa superare il quarto capitolo di The Crown, autentico capolavoro della TV dell'ultimo anno, che si presenta alla cerimonia di domenica con quattro Emmy già in tasca e almeno altrettanti sotto seria ipoteca.
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Miglior Regia di Serie Drammatica
Anche in questo caso, il titolo di punta della categoria è The Crown: Benjamin Caron potrebbe ottenere infatti l'Emmy per la miglior regia di serie drammatica grazie al suggestivo episodio conclusivo, Come in una favola, pur tenendo conto della concorrenza interna di Jessica Hobbs, in lizza per la puntata Guerra. Qualora, però, l'Academy non si fosse fatta contagiare in toto dalla febbre per The Crown, a spuntarla in questa categoria potrebbe essere Jon Favreau per The Mandalorian (episodio Il salvataggio) o in alternativa Liz Garbus per The Handmaid's Tale (episodio The Wilderness).
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Miglior Attore di Serie Drammatica
L'ondata di consensi per la quarta stagione di The Crown si è estesa inevitabilmente anche ai suoi interpreti; il giovane Josh O'Connor, pertanto, ha ottime chance di aggiudicarsi l'Emmy Award come miglior attore di serie drammatica per il suo ritratto del Principe Carlo. Il resto dei candidati comprende nomi di rilievo come Billy Porter, di nuovo in lizza per Pose dopo il premio di due anni fa (e non è da escludere che possa fare il bis), ma il vento in poppa per The Crown dovrebbe essere sufficiente per portare O'Connor a tagliare il traguardo.
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Miglior Attrice di Serie Drammatica
Più combattuta, perlomeno sulla carta, la partita per l'Emmy Award come miglior attrice di serie drammatica: Elisabeth Moss, già premiata nel 2017 per la prima stagione di The Handmaid's Tale, punta alla seconda statuetta per la sua intensa performance nel ruolo dell'ancella June Osborne, ma le sue principali rivali sono una principessa e una regina. The Crown schiera infatti in questa categoria sia la Lady Diana di Emma Corrin, sia l'Elisabetta II di Olivia Colman; fra le due, finora è stata la Corrin a conquistare il maggior numero di premi, e la nostra sensazione è che sarà lei a sorpassare la Moss in una sfida all'ultimo voto. Occhio comunque a una pericolosa "terza incomoda", la Mj Rodriguez di Pose, prima interprete transgender a essere stata candidata come miglior attrice.
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Miglior Attore Non Protagonista di Serie Drammatica
Per quanto riguarda l'Emmy come miglior attore non protagonista di serie drammatica, categoria in cui ben tre candidati su otto provengono dal cast di The Handmaid's Tale, il favorito sembrava essere già in partenza Michael K. Williams, apprezzato interprete di Lovecraft Country; ma l'improvvisa scomparsa di Williams il 6 settembre, a cinquantaquattro anni, rende ancora più probabile una vittoria in grado di rendere omaggio alla carriera di questo prolifico attore, che da The Wire a Boardwalk Empire, da The Night of a When They See Us, si è distinto come uno dei grandi talenti della TV americana. Pochissime chance per gli altri candidati, fra cui Tobias Menzes nei panni del Principe Filippo in The Crown.
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Miglior Attrice Non Protagonista di Serie Drammatica
L'eterna sfida fra The Crown e The Handmaid's Tale si ripeterà anche nella categoria per la miglior attrice non protagonista di serie drammatica, con tre attrici in lizza per la serie sui reali inglesi e addirittura quattro candidate per il dramma sci-fi di Hulu. Fra le quattro interpreti di The Handmaid's Tale, a raccogliere il maggior numero di voti dovrebbe essere la superba Ann Dowd, già premiata in questa categoria nel 2017; pare impossibile, però, pensare che l'Emmy non venga assegnato a Gillian Anderson per la sua strepitosa performance nei panni di Margaret Thatcher in The Crown.
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Miglior Sceneggiatura di Serie Drammatica
Ed eccoci all'ennesimo testa a testa fra The Crown e The Handmaid's Tale, con Pose a fare da terzo incomodo con l'episodio finale della serie. Per l'Emmy alla miglior sceneggiatura di serie drammatica The Handmaid's Tale schiera la puntata Home, ma noi scommettiamo che anche in questa categoria a prevalere sarà invece The Crown per lo script del suo magnifico episodio conclusivo, Guerra.
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Miglior Serie Comica
Otto candidati in tutto, ma una sfida che consiste sostanzialmente in un duello fra due delle novità più applaudite dell'annata: forti rispettivamente di quindici e venti nomination, Hacks e Ted Lasso sono i due titoli che si daranno battaglia per l'Emmy Award come miglior serie comica. Ma considerando l'entusiasmo diffuso, i tre premi tecnici già incassati la settimana scorsa e una seconda stagione rilasciata proprio quest'estate, Ted Lasso appare come l'indiscutibile frontrunner della categoria.
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Miglior Regia di Serie Comica
Laddove Hacks può contare su maggiori chance di vittoria è invece nella gara per l'Emmy alla miglior regia di serie comica: su sette candidati, infatti, ben tre sono registi di altrettanti episodi di Ted Lasso, che rischiano così di sottrarsi voti a vicenda. Il nostro pronostico è dunque in favore di Lucia Aniello per There Is No Line, episodio pilota di Hacks, con Zach Braff come rivale più temibile per la puntata di Ted Lasso Biscotti.
Miglior Attore di Serie Comica
E se Ted Lasso dovesse rivelarsi davvero la serie comica più amata agli Emmy, pare inevitabile che il premio come miglior attore di serie comica venga attribuito al suo delizioso mattatore, Jason Sudeikis. L'unico, fra i cinque candidati, che potrebbe tentare il sorpasso su Sudeikis è un'icona del grande schermo quale Michael Douglas, alla sua terza nomination consecutiva per l'ultima stagione de Il metodo Kominsky, ma Sudeikis rimane il netto favorito.
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Miglior Attrice di Serie Comica
Ed è ancor più impensabile che la corsa all'Emmy Award come miglior attrice di serie comica possa avere una vincitrice diversa da Jean Smart, strepitosa primadonna di Hacks. Candidata quest'anno anche fra le miniserie per Omicidio a Easttown, la Smart si presenta come la trionfatrice annunciata di questa categoria, a scapito della star di un'altra nuova serie di notevole successo, ovvero Kaley Cuoco per L'assistente di volo.
Miglior Attore Non Protagonista di Serie Comica
Su un totale di otto candidati all'Emmy come miglior attore non protagonista di serie comica, ben quattro provengono dal cast di Ted Lasso; e fra questi, Brett Goldstein sembra essere l'interprete con le maggiori chance di conquistare la statuetta. Qualora, tuttavia, una concorrenza interna così ampia dovesse frammentare i voti in favore di Ted Lasso, a beneficiarne potrebbe essere il comico Kenan Thompson per i personaggi a cui presta il volto nel programma Saturday Night Live (Thompson, fra l'altro, è in lizza pure come miglior attore per la sit-com Kenan).
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Miglior Attrice Non Protagonista di Serie Comica
Si profila ancora più incerta la competizione per l'Emmy Award come miglior attrice non protagonista di serie comica, dove risulta difficile individuare un'autentica favorita fra le sette candidate, tre delle quali provenienti dal Saturday Night Live. A godere di maggiori chance, tuttavia, secondo noi sono Hannah Waddingham, che ruba la scena più volte in Ted Lasso, e Hannah Einbinder, comprimaria di Jean Smart in Hacks. Fra le due Hannah, la Waddingham potrebbe beneficiare della valanga di consensi per Ted Lasso e portarsi a casa il premio, ma si tratterà di una sfida all'ultimo voto.
Miglior Sceneggiatura di Serie Comica
E il duello fra Ted Lasso e Hacks dovrebbe ripetersi anche nella gara per l'Emmy alla miglior sceneggiatura di serie comica, a cui le due acclamatissime serie partecipano entrambe con i rispettivi episodi pilota. Ted Lasso ha anche un'altra candidatura per l'episodio Make Rebecca Great Again, e un'eventuale spartizione di voti potrebbe far prevalere Hacks; il nostro pronostico, però, resta comunque in favore del pilot di Ted Lasso.
Miglior Miniserie
La rosa per l'Emmy Award alla miglior miniserie è composta da cinque candidati, ma dopo l'assegnazione dei premi tecnici della settimana scorsa restano ben pochi dubbi sull'esito di questa gara. WandaVision, primo progetto televisivo del Marvel Cinematic Universe, è lo show con il maggior numero di nomination complessive (ventitré), ha già vinto tre statuette e può contare senz'altro sull'effetto novità, ma l'immensa popolarità raccolta lo scorso autunno da La regina degli scacchi, confermata dalla vittoria di nove Emmy Award nelle categorie tecniche, è emblematica: la miniserie Netflix conquisterà inesorabilmente il trofeo più ambito della serata, sbaragliando la pur valida concorrenza.
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Miglior Regia di Film/Miniserie
Un plebiscito che, presumibilmente, dovrebbe estendersi anche alla sfida per l'Emmy alla miglior regia di film/miniserie, con sette candidati provenienti da sei titoli distinti (c'è infatti una doppietta per I May Destroy You). A nostro avviso, infatti, sarà Scott Frank a prevalere sull'onda dei consensi per La regina degli scacchi, sebbene non sia da escludere che i giurati dell'Academy possano apprezzare maggiormente i diversi stili di regia applicati da Matt Shakman ai diversi episodi di WandaVision.
Miglior Attore di Film/Miniserie
È in assoluto una delle gare più aperte e imprevedibili degli Emmy di quest'anno: fra i cinque candidati come miglior attore di film/miniserie, nessuno gode infatti di un solido vantaggio sugli altri. Ewan McGregor e Hugh Grant, pur essendo i due nomi più celebri, potrebbero scontare il tiepido apprezzamento per le rispettive serie (Halston e The Undoing), mentre Lin-Manuel Miranda e Leslie Odom Jr, in lizza per la registrazione del musical Hamilton, rischiano di sottrarsi voti a vicenda. La situazione potrebbe favorire dunque Paul Bettany per WandaVision, ma considerata l'eterna fascinazione dei giurati per i ruoli biografici noi pronostichiamo invece un sorpasso da parte di Ewan McGregor.
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Miglior Attrice di Film/Miniserie
Cinque candidate anche per il premio alla miglior attrice di film/miniserie, ma con due nomi destinati a svettare sugli altri: la sfida per l'Emmy Award dovrebbe consumarsi infatti in un duello serratissimo fra la Anya Taylor-Joy de La regina degli scacchi e la detective Kate Winslet del poliziesco Omicidio a Easttown. L'Academy punterà sulla giovanissima diva emergente o su una superstar di prima grandezza? L'intensa performance della Winslet è valsa moltissime lodi all'attrice inglese, data favorita da numerosi pronostici, ma secondo noi l'entusiasmo collettivo per La regina degli scacchi si tradurrà in una vittoria anche per Anya Taylor-Joy.
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Miglior Attore Non Protagonista di Film/Miniserie
Con ben tre candidati su sei provenienti dal cast di Hamilton, la competizione per l'Emmy Award come miglior attore non protagonista di film/miniserie si profila estremamente incerta e con vari possibili esiti. La maggior parte dei pronostici dà vincente Evan Peters, volto noto della TV alla sua prima candidatura grazie a Omicidio a Easttown, ma noi azzardiamo invece una previsione in favore di Daveed Diggs per il suo doppio ruolo (La Fayette e Thomas Jefferson) in Hamilton.
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Miglior Attrice Non Protagonista di Film/Miniserie
Con tutta probabilità, si ridurrà a due opzioni la gara per l'Emmy Award come miglior attrice non protagonista di film/miniserie: infatti, a meno che i giurati dell'Academy non vogliano ricompensare Jean Smart con ben due trofei, le candidate in prima fila di questa categoria dovrebbero essere Kathryn Hahn per WandaVision e Julianne Nicholson per Omicidio a Easttown. La Nicholson si produce in una performance magnifica in questa miniserie poliziesca, ma la vivacissima villainess di Kathryn Hahn potrebbe rivelarsi una scelta irresistibile per la maggioranza dei votanti.
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Miglior Sceneggiatura di Film/Miniserie
Su sei candidature per l'Emmy alla miglior sceneggiatura di film/miniserie, ben tre sono state assegnate ad altrettanti episodi di WandaVision, che tuttavia non gode di troppe speranze in questa categoria. E per quanto non sia da escludere una vittoria per Omicidio a Easttown, a nostro avviso l'autentico rivale de La regina degli scacchi per il premio in questione sarà I May Destroy You, l'apprezzatissima miniserie creata e interpretata da Michaela Coel. La regina degli scacchi potrebbe comunque dimostrarsi un asso pigliatutto, ma noi pronostichiamo che l'Emmy per la sceneggiatura sarà invece la ricompensa tributata dai giurati dell'Academy al lavoro della Coel.