Recensione Elseworlds: il crossover tra Arrow, Flash e Supergirl è una cosa dell’altro mondo

La recensione di Elseworld: come ogni anno, i personaggi di Arrow, The Flash e Supergirl si incontrano per un'avventura extralarge dai toni epici.

The Flash: i supereroi riuniti in Invasion!
The Flash: i supereroi riuniti in Invasion!

Dal 2014 la CW ha la tradizione dell'appuntamento annuale, poco prima della pausa natalizia, con tutti i personaggi dell'Arrowverse uniti in occasione di un crossover: inizialmente la cosa era limitata ad Arrow e The Flash, per poi includere anche Supergirl e Legends of Tomorrow. Un'usanza che con gli anni si è espansa sempre di più, tra antagonisti immortali, invasioni aliene e le controparti malvage dei nostri eroi provenienti da un universo dove la Terra è dominata dai nazisti.
Per il crossover del 2018, intitolato Elseworlds come la celebre etichetta editoriale della DC Comics dedicata a titoli che non appartengono alla continuity fumettistica tradizionale, i produttori hanno deciso di ridimensionare un po' la situazione: le Leggende sono assenti e la storia si concentra soprattutto su Oliver Queen e Barry Allen, relegando Kara Zor-El a un ruolo secondario anche nell'episodio della sua serie personale (cosa pressoché inevitabile poiché gran parte del racconto in tre parti si svolge su Terra-1). Un'operazione forse meno spettacolare, ma gestita con la solita attenzione a ciò che rende piacevoli le interazioni fra i vari supereroi.

Barry Queen e Oliver Allen

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The Fash: Stephen Amell, Melissa Benoist e Grant Gustin in una scena del crossover Elseworlds, parte 1

La premessa del crossover è molto semplice: John Deegan, uno scienziato che lavora nel manicomio criminale di Arkham, riceve il Libro del Destino, con cui può rimodellare la realtà a proprio piacimento, con la pura forza del pensiero. Tramite le sue azioni, Oliver Queen finisce nel corpo di Barry Allen, e viceversa. Con l'aiuto di Supergirl, essi devono fermare Deegan (e il suo benefattore, l'essere cosmico noto come Monitor) prima che sia troppo tardi.

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Arrow: Stephen Amell in una scena di Elseworlds, parte 2

Un'idea di base molto efficace, le cui implicazioni drammatiche non smorzano il forte elemento comico: i crossover sono sempre stati una fonte affidabile di risate soprattutto grazie alle personalità molto differenti di Flash e Freccia Verde, come già spiegato anche sul piano simbolico nel primissimo doppio episodio speciale. In questo caso, complice lo scambio dei corpi, l'elemento ironico viene accentuato, con rimandi espliciti alla prima avventura in tandem e un'occasione ghiotta per Stephen Amell, solitamente col ruolo serio sul groppone, di esplorare le potenzialità più leggere della sua performance, mettendo alla berlina i vari aspetti dell'Arrowverse (particolarmente riuscita, e perfettamente calibrata per chi si interroga sulla logica interna dei diversi programmi, la gag sui gabinetti nella prigione metaumana di Central City).

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Batwoman Ruby Rose
Elseworlds: Ruby Rose in una foto del crossover

Il contrasto tra i due eroi non si limita alla trama principale del crossover, ma va oltre per anticipare simbolicamente una delle novità più attese della nuova stagione per quanto riguarda la programmazione supereroistica della CW: l'ingresso di Batwoman, interpretata da Ruby Rose e destinata ad avere una serie tutta sua a breve. Un debutto che prende simpaticamente in giro le origini pseudonolaniane di Arrow (il paragone tra Oliver e Bruce Wayne, la cui esistenza nell'Arrowverse è ora ufficiale e la sua assenza spiegata, è spietato ed esilarante) e ricorda al pubblico che Flash e Freccia Verde non sono i primi frenemies (termine usato da Kara) in questo franchise che continua ad ingrandirsi.

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Arrow: Grant Gustin e Ruby Rose in una scena di Elseworlds, parte 2

Il rimando è alla storica amicizia e al contempo rivalità fra il vigilante di Gotham e Superman, che ritorna, sempre con le fattezze di Tyler Hoechlin, questa volta al fianco dell'amata Lois Lane. E per quanto la terza parte del racconto, come già detto, sia meno efficace come singolo episodio di Supergirl, essa ci regala anche il momento d'azione più bello, con una CGI sempre all'altezza: il duello tra le due versioni dell'Uomo d'acciaio. Un duello accompagnato da una corsa disperata contro il tempo, indizio prezioso dei piani a lungo termine di Greg Berlanti e soci.

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Un Multiverso in crisi

Clark (Tom Welling) faccia a faccia con Lex (Michael Rosenbaum) nell'episodio Finale di Smallville
Clark (Tom Welling) faccia a faccia con Lex (Michael Rosenbaum) nell'episodio Finale di Smallville

Da alcuni anni ci siamo abituati alle realtà parallele nell'Arrowverse, principalmente Terra-38 dove vivono Kal-El e sua cugina (il numero allude al 1938, anno della creazione di Superman). In questa sede viene ribadita una volta per tutte la vastità del Multiverso della DC, e sebbene la storia sia perfettamente fruibile per chi segue i vari show in modo occasionale (le trame orizzontali dei singoli programmi sono menzionate in modo fugace), per i fan sfegatati della casa editrice e dei suoi vari adattamenti ci sono chicche nascoste e rimandi nostalgici un po' ovunque, dal cameo di Nora Fries (moglie di Mr. Freeze) al ritorno di John Wesley Shipp nei panni del Flash televisivo degli anni Novanta (ovviamente il suo mondo si chiama Terra-90). E poi c'è l'omaggio più evidente, quello più sentito, quello che ci ricorda quando è iniziata la nuova era di progetti catodici basati sui fumetti DC: per introdurre Clark Kent e Lois Lane viene tirata in ballo la location usata per la fattoria di famiglia in Smallville (il vantaggio di aver girato quasi tutte le serie nell'area di Vancouver), con l'aggiunta della mitica sigla dello show dove (un altro) Oliver Queen fece la sua prima apparizione in carne e ossa.

The Flash: un fotogramma del pilot
The Flash: un fotogramma del pilot

Tutto questo, abbinato alla presenza di Monitor (e un elemento narrativo della prima stagione di The Flash), faceva presagire una certa cosa, che il triplo episodio conferma esplicitamente non solo tramite i dialoghi, ma con una scritta finale decisamente poco ambigua: Elseworlds era solo l'antipasto, in vista della portata principale che arriverà nell'autunno del 2019. Una portata che si chiama Crisis on Infinite Earths, come la celebre maxiserie del 1985-1986 che portò alla semplificazione del Multiverso riducendo tutto a un unico mondo, con alcuni lutti significativi (tra cui Barry e Kara, elemento a cui il crossover attuale allude per poi suggerire un esito diverso).

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Supergirl: Stephen Amell e Grant Gustin in una scena di Elseworlds, parte 3

Una storyline che, già adesso, annuncia cambiamenti epocali per un progetto televisivo che ha ridefinito il modo di portare i supereroi sul piccolo schermo, e il cui arrivo ci terrà sulle spine per un anno. Elemento che gli sceneggiatori sfruttano al meglio grazie alla strategia di rendere crossover il finale midseason delle tre serie coinvolte: negli anni precedenti, gli incontri speciali precedevano la puntata di cesura, che segnava la pausa festiva di circa un mese; questa volta l'interruzione arriva proprio con la rivelazione del prossimo crossover, dandoci più tempo per assimilare le parole di commiato della terza parte, affidate allo Psico-Pirata. Parole che riecheggiano nei corridoi di Arkham: "Dei mondi vivranno, dei mondi moriranno e nulla sarà più lo stesso."

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Movieplayer.it

4.0/5