Recensione Stealth - Arma suprema (2005)

Un film adrenalico, ma inconcludente, che lascia ben poco nello spettatore, ma che può risultare interessante per gli appassionati del genere.

Ecco l'aereo più pazzo del mondo

Gannon, Wade e Purcell (Josh Lucas, Jessica Biel e Jamie Foxx) sono una squadra unita ed affiatata. Non c'è da stupirsi se l'annuncio di un nuovo elemento che si andrà ad affiancare a loro venga accolto dal trio con poco entusiasmo e un pizzico di fastidio, che diventerà stupore quando scopriranno che questo quarto membro della squadra è in realtà un aereo intelligente, un prototipo sperimentale gestito da un'intelligenza artificiale.

Il pubblico di Stealth - arma suprema condividerà presto lo stesso stupore dei protagonisti, non appena si renderà conto che l'aereo è l'unica cosa intelligente del film.
Scritto da W.D. Richter (già autore di un gioiello del calibro di Cose Preziose, ma anche collaboratore di John Carpenter per Grosso guaio a Chinatown), il film è un susseguirsi di luoghi comuni, stereotipi, superficilità e battute sessiste, con l'unico punto di interesse nelle sequenze di volo e di combattimento, che per quanto ben orchestrate, non aggiungono niente a quanto già visto in altri prodotti di questo tipo, Top Gun in testa (a cui il film fa più di un ammiccamento), e peccano talvolta di un eccesso di spettacolo, che mette in secondo piano l'impatto drammatico (con l'eccezione di un paio di passaggi particolarmente riusciti), o inquadrature troppo strette sui personaggi e montaggio frenetico, che le rendono difficili da seguire.
Al regista Rob Cohen poco interessa approfondire personaggi e temi, mette tante carte in tavola, ma l'unica sua preoccupazione è l'impatto visivo delle scene che costruisce, appesantendole anche di fondali fotografati con cura superflua, sfruttando tutti i mezzi in suo possesso per enfatizzare ogni piccolo aspetto, e il risultato è più vicino a un videogioco che a vero cinema.

Poco spazio per un cast efficace sulla carta, con un Foxx che fatica a mettere in mostra poco più della sua anima da commediante e la Biels costretta a manichino sexy. Poco incisiva anche l'interpretazione del computer dell'aereo, che tende a scimmiottare il più celebre precursore HAL 9000 di 2001: Odissea nello spazio, soprattutto nella sua fase autocosciente.

Un film adrenalico, ma inconcludente, che lascia ben poco nello spettatore, ma che può risultare interessante per gli appassionati dell'azione pura.

Movieplayer.it

2.0/5