Affascinato e perplesso. È così che ci è sembrato Timothy Dalton a quella che probabilmente era la sua prima intervista virtuale oltreoceano. Ma è anche come ci siamo sentiti noi - e anche lui, come ci ha raccontato all'incontro stampa - ogni volta che legge e poi vede messo in scena un episodio di Doom Patrol, la serie tratta dall'omonimo fumetto DC Comics Vertigo che torna con la seconda stagione dal 28 settembre su Amazon Prime Video (oltreoceano è già stata rinnovata per una terza).
Doom Patrol è un unicum nel panorama seriale fumettistico sempre più fitto, per come si prende i suoi tempi per raccontare ciò che accade ai protagonisti, e per come i suoi personaggi siano degli anti-eroi senza tempo (come vi ricordiamo nella nostra recensione della seconda stagione).
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PADRI E FIGLIE
La paternità è un tema molto importante nella serie, e lo è ancor di più in questa seconda stagione, in cui viene esplorato il rapporto fra Niles Caulder "Chief" (Dalton) e Dorothy, la figlia presa da un circo e rinchiusa per anni in una strada affinché non facesse del male a nessuno coi suoi poteri, ma che ama profondamente. Ora che Dorothy è di nuovo libera nel mondo, fino a dove si può spingere un padre per proteggere i propri figli? A Dalton sta molto a cuore questo argomento: "Certo dipende da cosa si intenda per 'proteggere' perché la sua idea potrebbe essere molto differente da quella degli altri. Lui le vuole molto bene, è un padre molto protettivo e lei d'altro canto è una bambina molto pericolosa". Parte della trama nello show è proprio fin dove lui si spingerà per proteggerla. Chief dice ad un certo punto proprio a Cliff (altra figura centrale nel serial per il tema della paternità, insieme a Larry/Negative Man, ndr) "Quando sono messo alle strette, io farò qualunque cosa per proteggerla". E quel qualunque cosa potrebbe essere altrettanto pericoloso. Dorothy non invecchia ma è come se fosse una bambina nel pieno della pre-adolescenza. "Come qualsiasi genitore con un figlio che cresce, lui la ama disperatamente e si arriva alla pubertà in cui le cose si fanno particolarmente difficili. A quel punto magari puoi mostrare che tipo di genitore sei. Ti fidi che tuo figlio si addentri 'da solo' in questo mondo pericoloso o diventi iper protettivo? Come permetti a tuo figlio di crescere e separarsi da te? Del resto Dorothy come sappiamo ha un potenziale pericoloso praticamente illimitato. Ma è parte di questa seconda stagione affrontare le complessità e le contraddizioni nella crescita dei personaggi."
ESSERE (SUPER)EROI UMANI
Come ricorda Dalton, tutti i protagonisti dello show sono complessi: "La serie prende i personaggi sulla carta e li porta in una dimensione molto umana, il che ovviamente è molto soddisfacente da interpretare e l'occasione di mostrare momenti molto toccanti nello show. Cerco sempre qualcosa di diverso, complesso, entusiasmante in un personaggio. Alla fine Chief fronteggia ciò che ha fatto, ci sarà chi lo odia e chi lo comprende, ma lui è fatto così. Non è sempre facile per lui andare avanti." Perché oggi il pubblico preferisce eroi che sbagliano e commettono errori piuttosto che quelli che ce la fanno sempre? Dalton è certo del motivo: "_Nei fumetti e nei cartoni gli eroi vincono sempre, almeno nei classici: sono perfetti, non sbagliano mai, e questo li rende francamente noiosi. Ora, soprattutto al cinema e in tv, ci sono più imperfezioni nell'eroe di turno. Questo perché lo rendono umano, come noi. Noi sbagliamo, abbiamo dubbi, abbiamo preoccupazioni e non vinciamo sempre, e quindi possiamo maggiormente identificarci con loro".
EROE O VILLAIN?
Tutti i personaggi di Doom Patrol hanno commesso azioni deprecabili, in primis proprio il Dr. Niles Caulder: "Non penso che possiamo definirlo un eroe. Possiamo comprenderlo e provare empatia per ciò che lo spinge a fare ciò che fa. Ma dire che non è un bene ciò che fa agli altri. Nell'equilibrio delle cose la sua vita vale più di quattro, o del mondo, o dell'intero universo? Temo che lui risponderebbe di sì, paradossalmente, dal suo punto di vista. Pensa che Dorothy valga tutto ciò che ha fatto e che farà. Lo rende un eroe? Un villain? Lo rende un uomo più di tutto, non penso si può essere d'accordo con lui, al massimo si possono comprendere le sue motivazioni". Un po' come il Dr. Frankeinstein e la sua Creatura, Caulder crea la Doom Patrol per riuscire a vivere un giorno in più rispetto alla figlia: "Per le persone è importante provare empatia per i personaggi ma soprattutto godersi ciò che stanno facendo anche se sono delle cattive azioni. Ma qui non si tratta di questo. Penso che molte persone odino Niles. Io cerco di interpretarlo con tutta la complessità possibile del personaggio, e penso che tenga sinceramente a queste persone, alle Doom Patrol. Li ha creati d'altronde, li ama. Li ha uccisi per poterli creare: se non è una grande contraddizione questa!"
BISLACCA COME LA DOOM PATROL
Doom Patrol è uno show bizzarro e grottesco. Timothy Dalton si sente, diceva, affascinato e perplesso quando gli arrivano le sceneggiature del nuovo episodio: "Di solito prima inizio a ridere, poi mi stupisco, e penso a come sarebbe bello essere nella writers room per vedere come arrivino certe idee. Ogni episodio è differente ma la sceneggiatura è in generale un'incredibile gioia. È una delle ragioni per cui ho voluto fare questo serial in prima battuta. Non avevo mai visto letto e visto nulla che fosse uguale a questo show da nessun altra parte. È folle, è meraviglioso, è totalmente originale e unico, è spesso emotivo e commovente, che è la caratteristica migliore insieme all'essere folle, e spesso è molto divertente. Quando leggo lo script penso 'E' fantastico facciamolo e vediamo di farlo funzionare!'." Quando decise di farne parte - nell'episodio introduttivo della prima stagione di Titans il suo personaggio è interpretato da Bruno Bichir ma poi Doom Patrol ha una continuity indipendente e separata. Ricorda così l'emozione nella lettura dello script iniziale: "Non avevo mai letto nulla di simile da nessun altra parte. Era fantastico, incredibile, un parco giochi per l'immaginazione, stupefacente. Non mi interessava se avrebbe avuto successo o meno, dovevo farne parte, era troppo originale per farmelo sfuggire." Ovviamente Dalton si impegna continuamente affinché abbia successo e sia realizzato al meglio, nel suo piccolo.
A proposito di spassoso e assurdo, un'esibizione musicale che coinvolge Chief/Dalton nella premiere della seconda stagione ha fatto molto parlare di sé. "Era meravigliosa come scena, eh" - dice sornione Sir Dalton, ma poi ricorda che la vera domanda a riguardo è se sappia cantare o meno - "E io penso di cantare malissimo, lo confesso". Gli è piaciuto lavorare con Mark Sheppard - che interpreta il mago di strada Willoughby Kipling, a cui Chief non vorrebbe chiedere un favore perché comporterà un prezzo da pagare: "Avevo lavorato col padre in alcune occasioni. Cerchi di pensare a cose che possano far ridere la gente, anche perché Niles non vuole aiuto da lui, però ne ha bisogno, quindi è in una posizione scomoda... e allora rendiamola divertente! È con questo spirito che ho interpretato la scena. Devi metterti nei suoi panni, essere in contatto con tutti i tuoi sensi e buttarti!"