Dal 30 gennaio il pubblico italiano potrà scoprire Dolittle, film d'avventura targato Universal e basato sul celebre personaggio ideato dallo scrittore inglese Hugh Lofting. Un lungometraggio per spettatori di tutte le età, con Robert Downey Jr. nei panni dell'eccentrico dottore che è in grado di comunicare con gli animali. Un progetto ambizioso, costato 175 milioni di dollari, che inaugura in pompa magna il nuovo anno per la storica major hollywoodiana, che nel corso del 2020 dominerà le sale con i nuovi capitoli di franchise come Fast & Furious, 007 e Minions. Cosa possiamo aspettarci dal ritorno al cinema del simpatico dottore? Ecco le informazioni essenziali.
Ritorno alle origini
Dolittle è il quarto adattamento per il grande schermo delle avventure del famoso dottore: nel 1967 aveva le fattezze di Rex Harrison, in un contesto vittoriano, mentre nel 1998 e nel 2001 la storia è stata aggiornata all'America di oggi, con Eddie Murphy nel ruolo principale. Da questa incarnazione sono poi nati altri tre sequel usciti direttamente in DVD, incentrati sulla figlia di Dolittle, anch'ella capace di parlare con gli animali. L'elemento moderno era presente anche in The Voyages of Young Doctor Dolittle, un film animato per la televisione andato in onda nel 2011 e con protagonista il nipote del dottore. La nuova versione torna all'ambiente vittoriano dei libri, ma senza la struttura da musical del film interpretato da Harrison.
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Gli autori e la premessa
La regia è stata affidata a Stephen Gaghan, già dietro la macchina da presa per Syriana e premio Oscar per la sceneggiatura di Traffic. Tra gli sceneggiatori c'è Chris McKay, autore di Lego Batman - Il film, reclutato in particolare per la componente comica della storia. La fotografia è del messicano Guillermo Navarro, collaboratore assiduo di Guillermo del Toro e Robert Rodriguez, mentre la musica è di Danny Elfman. La cantante Sia ha ideato il brano Original, che accompagna i titoli di coda. La trama del nuovo film ritorna all'elemento vittoriano dei romanzi originali e del film del 1967, proponendoci un Dolittle che evita la compagnia degli umani e interagisce principalmente con gli animali, ma in questa sede viene aggiunta una motivazione tragica: il dottore ha perso la moglie (Kasia Smutniak), morta in mare, e di conseguenza si isola dal mondo umano. Solo una particolare richiesta d'aiuto lo smuoverà, con l'incoraggiamento dei suoi strambi amici.
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Il nuovo dottore
John Dolittle ha ora il volto di Robert Downey Jr., il quale in originale recita con un accento gallese (nei libri Dolittle vive in un paesino fittizio nell'area dell'Inghilterra nota come West Country). Questo è dovuto alle ricerche fatte dall'attore, il quale, con il consenso di Gaghan, si è basato su una persona realmente esistita: William Price, noto medico gallese e adepto della filosofia pagana del neo-druidismo, il che gli faceva credere di essere in grado di comunicare con tutta la natura. Stando alla rivista Variety, Downey, da oltre dieci anni una star di successo globale grazie alla sua partecipazione al Marvel Cinematic Universe nei panni di Tony Stark/Iron Man, è stato pagato 20 milioni di dollari per interpretare Dolittle, il che lo rende il terzo attore più pagato del 2019 dopo Ryan Reynolds e Dwayne Johnson.
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I comprimari
Per ovvi motivi legati alla natura della storia, il cast di contorno è prevalentemente non-umano, con un paio di eccezioni notevoli come Antonio Banderas (un pirata, nonché ex-suocero di Dolittle) e Michael Sheen (un rivale del dottore). Per il resto, la Universal ha ingaggiato voci famose per dare vita ai vari animali che accompagnano Dolittle nel suo viaggio. Tra questi ci sono alcuni dei comprimari storici presenti nei romanzi, come il pappagallo Polynesia (Emma Thompson), i cui insegnamenti permisero a Dolittle di comunicare con ogni specie animale, il cane Jip (Tom Holland), la scimmia Chee-Chee (Rami Malek) e l'oca Dab-Dab (Octavia Spencer). Tra gli antagonisti, o presunti tali, c'è una tigre di nome Barry, che in originale ha la voce dell'attore inglese Ralph Fiennes.