Noi possiamo chiudere col passato, ma il passato non chiude con noi
Giro di boa fatto, le cose cominciano a farsi davvero serie per l'ex serial killer dei serial killer in Dexter: New Blood, la serie revival che sta mettendo così bene un mattone sopra l'altro che quasi abbiamo timore ad arrivare al finale, per non rimanere delusi ancora una volta, come successe con la serie originale. Di mattoni in questo caso però ne vengono tolti, dissepolti, per svelare man mano le due trame principali che vanno incredibilmente a congiungersi, come spiegheremo in questa recensione del sesto episodio di Dexter: New Blood, il 15 dicembre su Sky Atlantic e NOW.
Fiducia
L'episodio riprende da dove si era interrotto lo scorso, ovvero dalla verità venuta a galla (una parte, ovviamente) per Angela (Julia Jones), che scopre la vera identità di Jim (Michael C. Hall), così anche noi in questa recensione potremo tornare a chiamarlo Dexter. Ovviamente il nostro antieroe non le racconta tutta la storia, così come non lo farà in terapia con lo psicologo dove ha deciso di portare Harrison (Jack Alcott) per provare a farlo stare meglio, invece che indirizzare il suo passeggero oscuro come aveva tentato di fare Harry. Angela non si fida più, non sa se potrà farlo di nuovo e ora capisce perché Harrison abbia così tanti problemi, ma soprattutto perché li abbia il suo fidanzato, così taciturno e quasi asettico.
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La fiducia è un tema ricorrente di questo episodio, non solo di coppia ma anche tra genitori e figli; come quella che Dexter non sembra avere nei confronti di Harrison, che continua a mentire sui propri istinti omicidi. La fiducia è anche quella (mal) riposta delle vittime di Kurt Caldwell (Clancy Brown) nei confronti dell'uomo, che cerca solamente nuove potenziali ragazze per il proprio gioco al massacro. Le indagini di Julia, ora aiutata da Molly (Jamie Chung), continuano a intersecarsi con Dexter che vuole tenere il più segreto possibile il proprio passato e l'omicidio di Matt. In un'escalation di sequenze ben scritte e dirette, ricordando l'atmosfera e il pathos della serie originale, questa puntata è un grande esercizio di fiducia da parte dallo spettatore nei confronti degli autori.
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Violenza fisica e metaforica
Al proprio passato, come dice la citazione del film Magnolia, non si può davvero sfuggire, dato che come ha dimostrato l'incipit di questo sesto episodio la vera identità di Dexter sarebbe venuta fuori comunque prima o poi, non si può rimanere nell'ombra per sempre. Ed è tra luci e ombre che si muovono i personaggi di Dexter: New Blood, ancora di più in questa puntata. Sia quelle metaforiche della scelta di chi vogliamo essere, da che parte stare, se far prevalere il buio o la luce di cui tutti siamo composti in egual misura. Sia quelle fisiche della fotografia che fa emergere la doppia anima, le due facce dei vari personaggi, da Dexter a Harrison, fino a Kurt. Simbolicamente il climax narrativo dell'episodio va verso un incontro di wrestling scolastico, il primo di Harrison, in cui quest'ultimo potrebbe risvegliare il proprio passeggero oscuro.
Certo è che dopo gli avvenimenti di questa puntata nessuno potrà far più finta di non vedere, di non cogliere le sfumature omicide di alcuni personaggi. Ed è encomiabile che, proprio come la serie di Dexter voleva mantenere un ritmo lento e concitato allo stesso tempo, tenti di farlo questo revival soprattutto ora che i nodi iniziano a venire al pettine. E mentre si snodano davanti agli occhi degli spettatori, non possiamo che chiederci: "saremo mai liberi dal nostro passato?". "È incredibile come un gruppo di adulti inciti degli adolescenti ad alzare le mani l'uno sull'altro", dirà Dexter in voice over al pubblico, mentre cerca di proteggere il figlio e non di farlo diventare come lui. Mentre il lato oscuro di Harrison viene invece aizzato da Kurt, che il ragazzo sente più "paterno", ed è interessante che sia attirato da un altro serial killer in fondo. Bisogna fare attenzione in quali persone si ripone la propria fiducia, come si ripete quasi ossessivamente in questo episodio.
Conclusioni
Arrivati alla fine di questa recensione del sesto episodio di Dexter: New Blood, possiamo confermare come questo revival continui ad avere un’identità degna di questo nome e parallela a quanto accaduto nella serie originale, mantenendo quel pathos lento e concitato che la caratterizza. Una puntata tutta incentrata sulla fiducia, su chi l’ha in noi ma soprattutto in chi la riponiamo noi.
Perché ci piace
- Ritmo scrittura e fotografia che si mantengono alti e interessanti.
- Il trittico Dexter-Harrison-Kurt e il tema della fiducia.
Cosa non va
- La verità che viene man mano a galla ci porta a credere che abbiamo già visto tutto quello che c’era da vedere per poter lasciare qualcosa di sorprendente e inedito nel prossimi episodi.