"I'm a great dad!"
Arrivati a metà stagione e al giro di boa, Dexter: New Blood, dopo aver presentato il vecchio Dexter Morgan e il nuovo Jim Lindsay, la nuova identità con cui il serial killer dei serial killer si è rifatto una vita nella sperduta cittadina fra le montagne di Iron Lake, e il padre Dexter e il figlio Harrison, ora inizia a premere l'acceleratore sul prossimo passo, come vedremo in questa recensione del quinto episodio di Dexter: New Blood, l'8 dicembre su Sky Atlantic e NOW.
Essere padre
Il rapporto complicato e messo in piedi dai fantasmi del passato di entrambi era già stato sviscerato nelle scorse puntate ma ora raggiunge il culmine, con Debra (Jennifer Carpenter) che sussurra continuamente a Dexter (Michael C. Hall): "Sei un sociopatico, hai rovinato anche tuo figlio è non potrai mai essere un buon padre". Questo perché dopo il plot twist dello scorso episodio il giovane Morgan (Jack Alcott) ha dimostrato di avere velleità da serial killer, forse per essere "nato nel sangue" come il padre e che quindi non lo ha mai lasciato, come un cancro che distrugge tutto ciò che ha intorno. Ora Dexter è deciso più che mai a scoprire la verità sul figlio è addirittura provare a consolarlo, spiegargli che non c'è nulla di sbagliato in lui, nei suoi impulsi, nella sua curiosità.
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Nonostante ciò che Debra (ovvero la sua coscienza) continua a urlargli contro, Dexter inizia a convincersi di essere un buon padre. Un confronto che avrà anche con il secondo in comando rispetto ad Angela (Alano Miller) e al suo essere coach della squadra di wrestling della scuola, quindi padre putativo e sportivo degli studenti (Harrison compreso) ma senza figli propri. Dexter e Harrison si allontanano con conseguenze estreme e inaspettate, tanto che rischia di risvegliarsi il passeggero oscuro del padre, dopo aver fatto la conoscenza di quello del figlio. Come dice Santa Debra del resto: "Quello che ha fatto Harry era praticamente abuso di minore, insegnarti a uccidere solo chi se lo meritava". Ora Dexter potrebbe uccidere per vendetta e per proteggere quelli che ama, al diavolo il Codice di Harry. Quale destino per i due?
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La convention dei serial killer
Un po' accantonate negli scorsi episodi, vengono riprese in modo più organico le storyline parallele delle ragazze scomparse, ragazze di cui "nessuno avrebbe sentito la mancanza" come cerca di catalogarle Angela (Julia Jones), un modus operandi che ricorda quello di Big Sky, e del misterioso albergatore serial killer, che ora abbiamo la conferma essere Kurt (Clancy Brown), il padre di Matt. Le due storyline sono di fatto la stessa: Angela e la sua nuova partner lavorativa, la podcaster Molly Park (Jamie Chung) si recano a una convention della polizia fuori città, dove scopriranno molto più di quanto cercassero. Anche perché incontreranno una vecchia conoscenza della serie originale di Dexter, il buon Angelo Batista (David Zayas). Non viene riportato alla luce solo il Trinity Killer di John Lithgow ma anche il Macellaio della Baia di cui era stato ingiustamente accusato James Doakes ma il cui vero responsabile era proprio il nostro Dexter.
Abbiamo così anche la conferma delle "colpe dei padri che ricadono sui figli" anche su quel ramo della famiglia, dato che lui non ha un attaccamento sessuale verso le proprie vittime, anzi quasi una repulsione in tal senso, ma il bisogno del rito, del piacere e del "gioco" della caccia, in cui lui può essere il predatore e le ragazze la preda in giro per i boschi. Un interessante modo di riunirsi a certi archetipi di vecchia serialità come I segreti di Twin Peaks (pensiamo a Laura Palmer che fugge nel bosco e al concetto di preda/predatore del padre/padrone Leyland) e che conferma le tematiche di Dexter: New Blood. La seconda metà della stagione si prospetta tutta in discesa con tutti questi svelamenti connessi e collegati. Il conto inizia a essere servito al nostro Dexter, riuscirà a farla franca per l'ennesima volta? Sarà la stessa adrenalina del cacciatore Kurt a guidarlo? Quale destino per la famiglia che ha provato a ricostruirei con Angela e Harrison?
Conclusioni
Arrivati alla fine della nostra recensione del quinto episodio di Dexter: New Blood possiamo dire che si tratta di una puntata di passaggio, che serve a iniziare a collegare le storyline aperte negli scorsi episodi (come quella delle ragazze scomparse e del misterioso albergatore serial killer, che scopriamo essere Kurt). L’episodio serve anche a unire definitivamente le origin story e i destini di Dexter e Harrison, nati entrambi nel sangue e a quanto pare entrambi con la stessa propensione a uccidere. Il passeggero oscuro di padre e figlio viene risvegliato, questa volta per vendetta, e non è detto che oramai si riesca a rimetterlo nuovamente a dormire.
Perché ci piace
- Alcune tematiche reiterate, come predatore e preda, che si rifanno ad archetipi della serialità più vecchi come Twin Peaks e più recenti come Big Sky.
- Il ricollegarsi ancora una volta a ciò che è stato, con l’arrivo di Angelo Batista, per far luce su ciò che sarà.
- I percorsi paralleli di Dexter e Harrison e dei loro passeggeri oscuri.
Cosa non va
- L’episodio in fondo è di passaggio e serve più a fare un punto e unire le varie storyline aperte nei precedenti, arrivati a metà stagione, che a dare vere e proprio svolte narrative.