Inevitabile ma affettuoso un omaggio "a Pietro", scomparso la scorsa estate, ha aperto la conferenza stampa di presentazione della terza stagione de La nuova squadra Spaccanapoli, spin-off finora poco baciato dalla fortuna de La Squadra. Produzione ormai storica che si presenta ogni volta rinnovata, la fiction, ideata da Claudio Corbucci, è strettamente legata all'identità di Rai 3, all'ambientazione partenopea e ai temi forti che vi s'incastrano, a una solida collaborazione con la Polizia di Stato e a un ricco cast d'interpreti provenienti da tutta Italia. Giunta al terzo anno di programmazione, La nuova squadra Spaccanapoli - in onda su Rai 3 in prime time dal 14 gennaio - si divide in 9 episodi, ricchi di tensione e carica drammatica, di azione stringata e di detection intuitiva, girati in pochissimo tempo (l'equivalente della durata delle riprese di un lungometraggio) e con un budget sempre più ridotto, tanto per non smentire il trend contemporaneo. Malgrado le difficoltà economiche e i problemi successivi alla scomparsa di Pietro Taricone, sul cui personaggio era stata scritta l'intera sceneggiatura a 30 mani della nuova stagione (sono ben 15 infatti gli autori), la qualità della scrittura è impressionante, i dialoghi serrati e i contenuti estremamente realistici.


Alcune caratteristiche della serie sono diventate distintive come prodotto Rai?
Paolo Ruffini, direttore Rai 3: La nuova squadra Spaccanapoli è nata su Rai 3 dietro suggerimento di Francesco Nardella e appartiene alla rete forse in maniera maggiore rispetto alle altre serie televisive. Si tratta di un rapporto strettissimo sia per il modo in cui è realizzato sia per quello in cui racconta le sue storie. Abbiamo fatto parecchi sforzi per ottenere un'ottima qualità malgrado il budget sia stato inferiore a quello di prodotti analoghi (5 milioni di euro). Questa fiction, con il suo senso di eticità, vuole raccontare la realtà attraverso la finzione come rivelano i primi episodi, che mostrano subito come la storia sia ormai consolidata e come ogni volta abbia una sua forza di attualità capace di seguire l'evoluzione continua del mondo della criminalità.
Quali sono state le difficoltà maggiori che avete dovuto affrontare?
Francesco Nardella, capo struttura di Rai Fiction: Questa serie è nata con un forte dolore e l'abbiamo dedicata a Pietro Taricone. Avevamo scritto tutta la serie intorno al suo personaggio, ma abbiamo dovuto assorbire questo dolore e andare avanti: questo ha fortificato il senso di unione del gruppo. Abbiamo riscritto i copioni in un mese e malgrado avessimo un budget inferiore a quello delle stagioni precedenti, siamo riusciti a portare avanti un atto d'amore, insieme.
Claudio Corbucci, ideatore della serie: Ci siamo trovati a un mese dalle riprese con un copione già scritto ma da rifare e sarebbe stato fin troppo facile arrendersi. Però la passione che ho percepito nel nostro gruppo mi ha spinto ad andare avanti.
Giancarlo Aymerich, produttore associato Fremantlemedia: Io sono arrivato ad aprile quando era già tutto pronto per la nuova stagione, ma devo dire che, tra tante produzioni, La Nuova Squadra Spaccanapoli è la più delicata con cui mi sia mai confrontato per i contenuti, i temi forti ben conciliati con l'intrattenimento, per l'identità molto forte della rete... Una missione come questa comporta difficoltà anche tecniche perché tenere insieme la rete, la fiction, il set... è un'impresa veramente unica a cui corrispondono scelte produttive mai facili e spesso perfino azzardate.

Ci parlate delle riprese? Come sono avvenute e come le avete realizzate in base ai vostri obiettivi?
Gianpaolo Tescari, produttore creativo: Gli attori hanno lavorato con un entusiasmo e una passione che richiamano nella mia mente "la teoria dell'etica", come l'ha definita Lorenzo Mieli (Amministratore Delegato della divisione in Italia di FremantleMedia). Abbiamo girato 9 puntate da 100 minuti in 10 settimane, il tempo in cui si gira un intero film: una vera follia! L'esibizione artistica degli interpreti inoltre veicola messaggi importanti e va ben oltre il classico narcisismo dell'attore: ogni episodio parla di Napoli e il racconto unisce il discorso alto, che descrive una città come Napoli, con quello della fiction, più legata ai sentimenti.

Tony Sperandeo: Undici anni fa partecipai a I cento passi, diretto da un milanese, che, come al solito, non ha sbagliato una virgola. La nuova squadra Spaccanapoli è scritta da romani e ci lavorano tante persone che non sono di Napoli: credo che anche questo sia un punto di forza perché sappiamo che Napoli merita molto.
Possiamo aspettarci una quarta stagione? Francesco Nardella, capo struttura di Rai Fiction: La nuova squadra è la fiction di Rai 3 e sapete tutti che la Rai punta molto sulla fiction quindi...