Il segreto del successo di Cuori? "L'ibridazione dei generi". Lo si dice subito, in apertura dell'incontro all'Italian Global Series Festival di Rimini e Riccione, dove Matteo Martari e Giulio Scarpati hanno anticipato quello che vedremo insieme a Ivan Carlei, Vicedirettore Rai Fiction. Proprio Carlei ha tenuto a sottolineare come la serie metta insieme tre generi, incrociandoli: "ancora esistono alcuni generi puri, ma alcune cose sono cambiate rispetto al passato, come per il family puro che non esiste più." Ed è naturale in un'industria "tutto sommato giovane" che negli ultimi decenni è evoluta tantissimo e che, a giudicare dal gradimento del pubblico, è migliorata tanto.
Come nasce Cuori?
L'incontro è però iniziato facendo un passo indietro prima di affrontare Cuori 3, ricordando come nasce la fortunata fiction Rai. Un recap produttivo ben sintetizzato da Benedetta Fabbri: "Cuori nasce quando la Rai ci ha chiesto un'idea da sviluppare per il centro di produzione di Torino, una lunga serialità da ambientare nei teatri dove era stato fatto Non uccidere. Una serie con caratteristiche specifiche, con molti interni, molto teatro. E il genere hospital ci è sembrato la soluzione più sensata."

Eppure c'erano delle difficoltà: le ultime serie medical erano stati di diversi anni prima e non erano state un grande successo, forse perché lo stato della situazione sanitaria italiana non si sposava con le serie ispirazionali ed edificanti che la Rai aveva in mente. "Poi una sera ho divorato tutta d'un fiato The Knick di Steven Soderbergh e mi sono detta che il period poteva essere la chiave per raccontare la storia da una giusta distanza." E parallelamente la scoperta di un libro, Un viaggio nel cuore, e che la cardiochirurgia tra gli anni '50 e '60 aveva vissuto una sorta di Golden Age, con i chirurghi diventati star e il trapianto di cuore il grande sogno, come andare sulla Luna. A questo, a quel sogno, si dedica la prima stagione di Cuori, che segue poi "la nascita di questa branca della medicina stagione dopo stagione".
Prepararsi a fare il chirurgo

E come ci si prepara per fare il chirurgo? "La preparazione base è comune a tutti i personaggi" ha spiegato Matteo Martari, "ma nel caso specifico, essendoci il period di mezzo, ho cercato un modo fisico di stare in piedi che forse non ci rappresenta più".Un'attitudine da trovare, una personalità in cui immedesimarsi e soprattutto "ore di lezione per noi che dovevamo entrare in sala operatoria, perché se non ci si è mai stati è difficile sapere come muoversi. Era giusto sapere come ci si comporta in quel contesto" per essere naturali e credibili, come è necessario in questoi casi.
Cuori 3, tra personaggi noti e new entry
Il cuore, però, non è solo l'organo da curare nella serie, ma anche "la sede dei sentimenti", un concetto che viene sviluppato nella storia d'amore tra il personaggio di Matteo Martari e la Delia di Pilar Fogliati. A loro però si aggiunge anche la New Entry Giulio Scarpati in Cuori 3. "Riccardo Donna mi ha sempre offerto personaggi particolari" spiega proprio Scarpati, "e qui sono un sensitivo, un personaggio di cui abbiamo curato molto il look, cercando di immaginarmi la sua figura."

E nell'entrare in questa produzione, Giulio Scarpati elogia il set in cui si è trovato a muoversi: "La scenografia di Cuori è una delle più belle viste nei teatri di posa, la conferma che di maestranze brave ne abbiamo ed è giusto valorizzarle." E Scarpati è per Martari "un acquisto come di meglio non si poteva chiedere. Ha portato tanta esperienza e tanta ironia, anche nei momenti in cui non si gira, che sono quelli che viviamo tra di noi."
Che novità per Cuori 3?

Giulio Scarpati porterà un nuovo pubblico, il suo pubblico, quello di Un medico in famiglia? "Il pubblico non è mio. Sono entrato in una serie di qualità a cui porto la mia esperienza di attore e spero che raggiunga anche un nuovo pubblico. E questo pubblico si troverà al cospetto di diverse novità nella terza stagione: non ci sarà Daniele Pecci e interverrà un nuovo primario interpretato da Fausto Maria Sciarappa, che arriva e inizia a rivoluzionare le sicurezze dell'ospedale". Per esempio andrà a rivoluzionare anche il corpo infermiere, che non sarà più solo religioso ma anche laico. Avrà una storyline legata al figlio da salvare, tenuto in un polmone d'acciaio, affidandolo a una pneumologia che "entrerà in conflitto con i nostri medici."

E poi ci sarà una cantante misteriosa, che "sarà una vera bomba a orologeria", interpretata da Carolina Sala. E ci saranno tensioni, anche per quanto riguarda la sfera sentimentale dei protagonisti. Insomma tanta carne al fuoco per questo terzo ritorno al mondo della metà del secolo scorso. Ma cosa invidia di quel periodo Matteo Martari? "Il tempo. C'era più tempo, anche solo per potersi preparare la mattina, per esempio. Dovremmo riacquistare quella capacità di dedicare il giusto tempo alle giuste cose. Ritrovare un ritmo umano." Ed è forse questo uno dei motivi del successo di Cuori, dare questa sensazione al pubblico.