La giornata del 16 giugno ad Annecy, città francese che da quattro decenni ospita uno dei più importanti festival dedicati al cinema d'animazione, è stata segnata dalla presenza della Pixar, con una mattina intera dedicata allo studio fondato da John Lasseter, tra proiezioni (Cars 3 e il cortometraggio Lou) e il consueto appuntamento con il Disney Art Challenge, concorso destinato agli studenti d'animazione che si cimentano con un disegno basato su un tema specifico - quest'anno, complice Cars, l'argomento era il road trip - e possono vincere delle borse di studio. Ma il piatto forte, in apertura di programma, è stato lo slot dedicato alla presentazione di Coco , il nuovo lungometraggio originale della Pixar che arriverà nelle nostre sale il 14 dicembre. Il regista Lee Unkrich (Toy Story 3 - La grande fuga) ha dovuto rinunciare all'evento a causa di esigenze legate alla post-produzione del film, lasciando il palco al co-regista Adrian Molina e alla produttrice Darla K. Anderson. A loro è spettato il compito di introdurre il film, rappresentato da alcune sequenze non ancora ultimate (una in particolare era ancora sotto forma di schizzi) e vari test d'animazione.
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Un viaggio nell'aldilà
Molina ha iniziato chiarendo quanto già suggerito dal trailer circa la trama del film: il giovane Miguel, aspirante musicista, per una serie di circostanze si ritroverà catapultato nel mondo dei morti, i quali possono accedere alla nostra realtà una volta all'anno in occasione della festa nota come Dìa de los Muertos, e ha tempo fino all'alba per tornare a casa, altrimenti diventerà uno scheletro esattamente come i suoi avi. La prima sequenza del lungometraggio spiega l'antefatto: la trisnonna di Miguel, abbandonata dal marito quando questi ha deciso di seguire le proprie aspirazioni artistiche, ha dichiarato tabù ogni forma di musica in casa. Un problema di non poco conto per il ragazzo, fan sfegatato del celebre cantante e chitarrista Ernesto de la Cruz, come illustrato dal secondo spezzone. È proprio questa dimensione festosa, antitesi della morte, ad aver dato ad Unkrich l'ispirazione iniziale per il progetto, hanno spiegato Molina e Anderson.
Le altre tre sequenze mostrate esplorano maggiormente l'altra dimensione: quasi complete quella in cui Miguel diventa un "fantasma" (per capire esattamente cosa gli sia successo sarà necessario aspettare l'uscita del film finito) e soprattutto quella in cui il burocrate di turno spiega cosa fare per tornare a casa. In questa occasione è anche stato svelato un dettaglio sulla trama che potrebbe essere considerato uno spoiler (a giudicare dalle reazioni di alcuni spettatori in sala), e che quindi non commenteremo in questa sede. Per finire, abbiamo visto una versione molto provvisoria di uno dei tanti duetti esilaranti tra Miguel e Hector, suo compagno d'avventura nella ricerca della strada di casa. La traccia audio dello spezzone ha anche messo in evidenza le doti canore e comiche di Gael García Bernal, che presta la voce a Hector in inglese.
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L'importanza della cultura
"La preparazione e le ricerche sono fondamentali per la Pixar", ha detto Molina, riferendosi all'abitudine del colosso dell'animazione di mandare registi ed animatori nei posti che verranno rappresentati sullo schermo per farsi un'idea completa e corretta delle usanze locali. Per Coco Unkrich e i suoi collaboratori hanno visitato diverse località messicane per osservare i diversi modi di celebrare il Giorno dei Morti, e da lì sono scaturite, ad esempio, varie creature che popolano l'aldilà e che noi abbiamo potuto vedere tramite disegni e test d'animazione. Quanto alla dimensione ultraterrena, Anderson ha svelato che, per ovvi motivi, gli edifici sono in continua espansione per accogliere nuovi inquilini, e salendo i vari piani si assiste all'evoluzione dell'architettura messicana nel corso dei secoli, a partire dalle costruzioni dei Maya. Molina ha poi affermato che animare gli scheletri è stata forse la parte preferita del processo creativo per lo staff Pixar, poiché la fragilità di questi personaggi ne aumenta esponenzialmente l'uso comico. La conferma di questo è arrivata sotto forma di spezzone-test di alcune interazioni tra Miguel e Hector.
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Un regalo molto particolare
Una parte della presentazione è stata dedicata anche alle voci nella versione originale, con un'attenzione particolare rivolta al giovanissimo Anthony Gonzalez che, come la protagonista di Inside Out, era stato reclutato per registrare delle tracce audio provvisorie prima che si decidesse di affidargli la parte nel film vero e proprio. E qui, per chiudere in bellezza, è stato proiettato un video molto particolare (che speriamo di ritrovare anche tra gli extra del Blu-ray): al termine di una sessione di doppiaggio provvisorio, Unkrich fa portare nello studio un pacco, contenente quello che lui definisce "un regalo di Natale in anticipo" per il giovane attore. Aprendolo, Gonzalez trova un foglio incorniciato con la scritta "You got the part!", e sviene quasi per l'emozione. Un ottimo epilogo per un'anteprima che ha messo in evidenza quanto tutte le persone coinvolte si siano divertite a realizzare il diciannovesimo lungometraggio Pixar. "Spero che voi vi divertiate altrettanto a scoprire questo mondo inedito al cinema", ha dichiarato Molina prima di cedere il palco ai colleghi che hanno realizzato Lou e Cars 3. Appuntamento quindi alla fine dell'anno per quello che si annuncia come un viaggio colorato e sorprendente.
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