Chapelwaite, la recensione: un nuovo terrificante adattamento di un’opera di Stephen King

La recensione di Chapelwaite, la serie tratta da un racconto di Stephen King che costituisce una sorta di prequel del suo romanzo Le notti di Salem.

Chapelwaite Adrien Brody 3
Chapelwaite: Adrien Brody su una nave

Difficile non aprire questa recensione di Chapelwaite partendo dal confronto con un'altra serie che ha riscosso recentemente un grande successo, la Midnight Mass di Mike Flanagan distribuita su Netflix. Quest'ultima sembra ispirarsi alle grandi opere di Stephen King e ricorda, più nello specifico, quel Le notti di Salem che è considerato uno dei più spaventosi capolavori dello scrittore del Maine. L'altra, invece, che è disponibile su TimVision ed è composta da dieci episodi distribuiti tra in due blocchi (i primi cinque il 26 ottobre, i restanti il 2 novembre), è l'adattamento del racconto del Re (contenuto nella raccolta A volte ritornano) che costituisce una sorta di prequel per il romanzo che vi abbiamo citato. A balzare subito agli occhi alcuni elementi che uniscono questi due prodotti seriali: la rappresentazione di una piccola comunità con le sue ipocrisie, l'esplorazione della fede, personaggi che incarnano e portano all'estremo un certo tipo di bigottismo religioso e di chiusura verso il diverso, un'indagine sulla natura del Male, assimilabile quasi ad una malattia che si trasmette da una persona all'altra. A differenza di Midnight Mass, almeno da quel che abbiamo potuto dedurre dai primi due episodi visti in anteprima, Chapelwaite vuole puntare di più l'acceleratore sul lato horror della storia. La narrazione si prende i suoi tempi per ingranare, ma fin dagli episodi inaugurali intuiamo che si vuole dare uno spazio in più ai lati più truculenti ed orrifici della vicenda.

Chapelwaite e Jerusalem's Lot

Chapelwaite Emily Hampshire Night
Chapelwaite: Emily Hampshire con Sirena Gulamgaus e Jennifer Ens

Un altro confronto necessario è quello con il materiale, ossia il racconto - dal titolo Jerusalem's Lot - scritto da Stephen King. Al sentire per la prima volta la notizia che ne avrebbero fatto un adattamento dobbiamo ammettere di esserci chiesti se ne valesse davvero la pena: si tratta infatti di un racconto ambientato nella metà dell'Ottocento, narrato attraverso lettere e diari, lungo poche decine di pagine e con due soli personaggi principali, Charles Boone (che è uno dei protagonisti della serie) ed il suo domestico Calvin (che invece - almeno per ora - non ritroviamo). La scelta fatta dagli autori di Chapelwaite, Jason e Peter Filardi, è quella di distaccarsi fin da subito dal racconto originale, almeno per quanto riguarda i personaggi: al protagonista Charles (Adrien Brody) si aggiungono infatti tre figli avuti dalla moglie defunta (per altro di etnia mista, visto che la madre era originaria di un'isola del Pacifico non specificata: elemento che pone un livello di complessità in più nella loro caratterizzazione) e la loro nuova governante, l'aspirante scrittrice Rebecca Morgan (Emily Hampshire). Anche gli abitanti di Preacher's Corners vengono caratterizzati ed approfonditi di più rispetto alla fonte letteraria (una produzione seriale su più episodi permette, ovviamente, di avere molto più tempo e spazio per farlo): tra loro la fanatica religiosa locale, moglie del nuovo pastore (che però nasconde un'anima molto più "liberale" di quel che sembri) e figlia di quello precedente, i diversi operai della segheria ereditata da Charles (tra cui l'unico di colore, vittima di discriminazione), lo sceriffo e tanti altri.

Chapelwaite Emily Hampshire Town
Chapelwaite: Emily Hampshire in una scena della serie tv

Tra loro, poi, ci sono anche quelli che sono caduti vittima di una misteriosa malattia, capace di consumarli nel corpo e nell'anima. Elementi e personaggi che entrano a far parte della storia ideata da King, che per ora resta una sorta di cornice in cui muoviamo i primi passi, ampliandola e rendendola più intricata e stratificata. Il racconto di King, poi, era volutamente ispirato alle opere di H. P. Lovecraft (di cui imitava addirittura lo stile di scrittura): per ora le atmosfere di Chapelwaite non ci hanno riportato alla mente quelle così peculiari create dal grande scrittore di Providence, probabilmente però con il procedere degli episodi - e con il chiarirsi del mistero che si nasconde dietro la magione dei Boone - si cercherà di andare in quella direzione.

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Charles Boone arriva nel Maine

Chapelwaite Adrien Brody
Chapelwaite: un primo piano di Adrien Brody

La storia si apre nel Massachusetts: Charles Boone bambino osserva il padre, in preda ad un raptus di follia, scavare una buca in giardino, parlando - nel delirio - di un fantomatico verme. Dopo aver cercato di uccidere Charles (e di seppellirlo proprio nel buco che stava scavando), l'uomo viene ucciso da un colpo la testa, lasciando il figlio in vita, sì, ma con un enorme trauma che si porterà dietro fino all'età adulta. Ritroveremo Charles più di trent'anni dopo, nel 1850, divenuto capitano di una proficua baleniera e padre di tre figli, fuggito lontano da tutto ciò che gli ricordava la sua infanzia e la sua famiglia. Dopo la morte della moglie, però, l'uomo è costretto a scegliere di tornare sulla terra ferma, per crescere i suoi figli in un ambiente più consono e approfittando di un'eredità ricevuta da un cugino recentemente deceduto, proprietario di una segheria e della grande dimora di Chapelwaite. Arrivato nel Maine con i suoi tre figli - Honor (Jennifer Ens), Loa (Sirena Gulamgaus) e Tane (Ian Ho) - si troverà di fronte ad una casa caduta in rovina e saccheggiata dai vandali, ma anche alla profonda ostilità degli abitanti della cittadina vicina, Preacher's Corners, che odiavano, per motivi che ancora non ci sono chiari, i membri della famiglia Boone. L'unica che sembra volerli avvicinare è la giovane Rebecca Morgan, un'aspirante scrittrice che si offre per essere la nuova governante dei piccoli Boone: unendo l'utile al dilettevole la donna vorrebbe scrivere un racconto proprio su Chapelwaite, scoprendone pian piano tutti i misteri.

Chapelwaite Adrien Brody 2
Chapelwaite: Adrien Brody nell'oscurità

I Boone si renderanno presto conto, però, che Chapelwaite non è il luogo adatto dove cominciare, in pace, una nuova vita: nelle pareti si muovono quelli che sembrano essere ratti enormi, disturbando il loro sonno, il buio scantinato - dove si dice essere morta la giovane Marcella, la figlia del precedente padrone di casa - potrebbe trasformarsi in una trappola mortale per i bambini e il piccolo cimitero di famiglia, sepolto dalle erbacce nel loro giardino, nasconde terribili segreti. La curiosità di Charles per la storia della sua famiglia, e soprattutto per quanto successo nella cittadina di Jerusalem's Lot, potrebbe condurli su un sentiero ancor più oscuro ed terrificante, che affonda le sue radici nel suo passato.

Ritorno a Jerusalem's Lot

Chapelwaite Emily Hampshire
Chapelwaite: Emily Hampshire indaga nell'oscurità

Per quel che abbiamo potuto notare nei primi due episodi, uno dei punti di forza è senza dubbio il suo cast, Adrien Brody - capace di trasmettere con uno sguardo, con un movimento del corpo o semplicemente con la postura il costante disagio che prova in certe situazioni - e i tre giovani interpreti che portano in scena i suoi figli ci sono sembrati perfetti per la parte. Troveremmo particolarmente interessante, poi, che il background culturale dei bambini avesse un ruolo di un certo tipo nella narrazione (che magari li spinga a relazionarsi in un modo diverso rispetto agli altri al Male che affligge la cittadina), come dicevamo siamo infatti convinti che apporti una complessità in più alla narrazione. Non possiamo che concludere sottolineando come il poco che abbiamo potuto vedere abbia stuzzicato la nostra curiosità, non vediamo l'ora di proseguire e di scoprire in che modo il racconto di King (che a nostro parere è particolarmente terrificante) si faccia spazio nella storia creata da Jason e Peter Filardi. Considerato che un adattamento de Le notti di Salem è in lavorazione, questo è davvero l'anno di Jerusalem's Lot, e noi siamo felicissimi di fare ritorno in una delle più affascinanti (ed inquietanti) cittadine del Maine create dall'immaginazione di Stephen King.

Conclusioni

Concludiamo questa recensione di Chapelwaite sottolineando come si tratti di una serie che fin da subito punta sul lato orrorifico della storia ideata da Stephen King e sul mistero che si nasconde nella grande magione al centro del racconto. Il cast guidato da Adrien Brody - da quel che abbiamo dedotto dai primi due episodi visti in anteprima - è all'altezza della parte ed è capace di trasportare il pubblico nelle atmosfere tese ed angosciose di Chapelwaite.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.6/5

Perché ci piace

  • La storia è intrigante, anche se si distacca dal racconto originale di King.
  • I personaggi sono interessanti ed il cast è all'altezza.

Cosa non va

  • Se ci si aspetta una pedissequa trasposizione del racconto di King potrebbe restare deluso.