Sono passati dieci anni da quando, il 24 settembre 2006, la ABC ha mandato in onda il primo episodio di Brothers & Sisters, la serie televisiva ideata da Jon Robin Baitz dedicata alla storia della famiglia Walker.
Gli eventi, come spesso accade nei family drama, prendono il via con la morte del patriarca, William Walker; a sopravvivergli sono la moglie Nora (Sally Field) e i cinque figli. Kitty (Calista Flockhart) deve scegliere tra il matrimonio e una vita a New York o una carriera in televisione a Los Angeles. Tommy (Balthazar Getty) è diviso tra la famiglia e i tentativi di aiutare la sorella Sarah (Rachel Griffiths) a occuparsi dell'azienda ereditata dal padre. La donna, inoltre, ha molti problemi nella sua vita privata e un matrimonio forse irrimediabilmente in pezzi. Kevin (Matthew Rhys) lavora invece in uno studio legale ed è alla ricerca di un compagno di vita. Il più piccolo della famiglia, Justin (Dave Annable) è infine reduce dalla guerra in Afghanistan e convive ogni giorno con le ferite che il conflitto ha lasciato nella sua anima.
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Nel corso di cinque stagioni sullo schermo si è assistito a segreti in grado di cambiare per sempre la vita, tradimenti, dibattiti politici e morali, e ovviamente intrighi sentimentali di ogni tipo. La sceneggiatura ha sicuramente perso un po' di spessore e originalità mentre ci si avvicinava all'epilogo della storia, tuttavia lo show è riuscito a conquistare un posto nel cuore degli spettatori che hanno trovato nella vita dei Walker elementi in grado di emozionarli, commuovere e alle volte ridere.
Brothers & Sisters è arrivato sugli schermi televisivi sulla scia di altri progetti di successo, come ad esempio Settimo cielo, e ha anticipato serie dalle basi simili, tra cui Parenthood o Modern Family e la sua atmosfera più leggera.
In occasione del suo decimo anniversario ecco i 10 motivi per cui ancora oggi merita una visione.
1. Il cast
Una storia così ricca di svolte e rivelazioni, alle volte un po' troppo forzate, avrebbe rischiato in più momenti di scivolare nel surreale se a sostenerla non ci fosse stato un cast di altissimo livello. La sempre intensa e brillante Sally Field è stata infatti affiancata da Calista Flockhart, all'epoca reduce da Ally McBeal, Ron Rifkin, Rob Lowe, Matthew Rhys già in grado di dimostrare il proprio talento prima di The Americans, Balthazar Getty, Dave Annable, Rachel Griffiths e l'allora quasi emergente Emily VanCamp, star di Everwood. Gli interpreti hanno saputo costruire un feeling evidente e, nonostante alcune iniziali difficoltà, sono riusciti a rendere i personaggi multidimensionali e credibili, evitando stereotipi e semplificazioni.
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2. Tanti personaggi con il giusto spazio
Molti family drama faticano a trovare un equilibrio nello spazio e nell'importanza da dare ai vari protagonisti della storia. Gli sceneggiatori di Brothers & Sisters, invece, hanno permesso a ogni singola presenza di vivere un'evoluzione personale coerente e naturale. La quarta e quinta stagione, tuttavia, hanno avuto più problemi rispetto al previsto nell'assecondare questa necessità, lasciando poi in sospeso alcune situazioni, come quelle di Kitty e Justin, a causa della prematura cancellazione. L'uscita di scena di alcuni personaggi chiave, come Robert e Rebecca, inoltre, non è stata del tutto colmata dall'arrivo di nuovi personaggi.
3. Un personaggio omosessuale lontano dagli stereotipi
Attualmente la presenza di un protagonista apertamente gay non suscita alcuna sorpresa ma dieci anni fa non era così scontato che un network generalista come la ABC desse spazio a questioni sociali come quelle riguardanti Kevin Walker. La costruzione del personaggio interpretato con bravura da Matthew Rhys rifletteva i dubbi e le discussioni politiche allora in corso negli Stati Uniti, mostrati anche attraverso il rapporto tra Kevin e sua sorella Kitty, contraria ai matrimoni gay ma non alle unioni civili. Nel corso delle stagioni la situazione di Kevin è cambiata, fino ad arrivare a fargli compiere l'importante dichiarazione a Scotty che ha portato al loro matrimonio e alla scelta di diventare genitori insieme.
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4. Lo stress post-traumatico di Justin
Il membro più giovane della famiglia Walker, Justin, ha contributo a portare sul piccolo schermo questioni e tematiche legate al post-11 settembre. Il personaggio affidato a Dave Annable è entrato infatti a far parte dell'esercito dopo i tragici eventi avvenuti a New York e al suo ritorno in patria ha iniziato a fare uso di droga a causa delle conseguenze dello stress post traumatico. La possibilità di essere inviato di nuovo al fronte, questa volta in Iraq, ha dato vita a sequenze in cui il ragazzo ricadeva nelle sue dipendenze, rischiando persino di morire. La storia di Justin è stata poi complicata dal rapporto con quella che inizialmente pensava essere la sua sorellastra, Rebecca, ma gli aspetti più interessanti del personaggio risiedono proprio nella sua capacità di rappresentare un'importante percentuale di cittadini americani, spesso appartenenti alle generazioni più giovani, che hanno vissuto in prima persona gli orrori della guerra e hanno dovuto trovare la forza di continuare a vivere.
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5. Le cene in famiglia
La casa di Nora, tranne nell'ultima stagione, ha ospitato moltissime riunioni e cene di famiglia. I Walker sono infatti famosi per le loro discussioni e accesi scambi di opinione; che si tratti di questioni politiche, contrasti o problemi sentimentali, ogni reunion tra le mura di casa era un indizio certo che qualcosa di importante stava per accadere. Il cambiamento di location, pur giustificato dalle modifiche avvenute nelle vite dei protagonisti, ha fatto perdere un po' di incisività alle interazioni dei Walker nelle ultime puntate e il calore rappresentato dalle scene ambientate nella casa di Nora, a volte fin troppo acceso, ha rappresentato una delle grande assenze degli ultimi capitoli della storia.
6. Amori molto complicati
Basta pensare alla perfezione solo apparente del legame tra William e Nora o al matrimonio in crisi di Sarah ed è evidente che le vite dei Walker hanno portato sugli schermi le varie sfumature dell'amore: appena nati o giunti al capolinea, senza dimenticare decisioni difficili di accettare e perdonare tradimenti o, al contrario, chiudere per sempre la porta a chi ha dimostrato di non meritare fiducia. Brothers & Sisters ha proposto diversi aspetti dell'amore, rendendo più realistici gli eventi raccontati nelle cinque stagioni e declinando con efficacia il sentimento in base alle varie età dei personaggi.
7. Gli ostacoli per diventare genitori
Tra gli argomenti ancora attuali e presenti nelle pagine della cronaca, è la scelta di diventare genitori e gli ostacoli da superare che questa comporta. Tra figli illegittimi, donazioni di sperma, uteri in affitto, adozioni e gravidanze da portare avanti in situazioni mediche difficili, gli episodi hanno esplorato i vari lati della maternità e della paternità, senza mai giudicare i personaggi ma, al contrario, mostrando spesso anche le critiche e le difficoltà incontrate sul loro cammino.
8. La produzione
Brothers & Sisters ha potuto contare su una produzione di alto livello fin dalla prima stagione. A sostenere il progetto non c'era infatti solo Jon Robin Baitz, acclamato autore di Broadway, ma anche Ken Olin che era reduce da Alias. Nel team della produzione, nella prima stagione, era presente inoltre Greg Berlanti, destinato a essere il capo degli adattamenti per il piccolo schermo dei fumetti della DC realizzati da The CW. L'arrivo di David Marshall Grant al ruolo di showrunner, avvenuto nella quarta stagione per sostituire Monica Owusu-Breen e Alison Schapker, ha contribuito a un cambiamento narrativo che, purtroppo, ha portato alla cancellazione dello show.
9. Sogni destinati a non realizzarsi
La famiglia Walker, fin dalle prime puntate, porta in scena la difficoltà di dover fare i conti con una realtà in cui i propri sogni sembrano allontanarsi sempre di più con il passare del tempo. Nessuno dei protagonisti ha vita facile nel realizzare gli scopi che si è prefissato, dal successo professionale a una carriera medica, fino ovviamente alla serenità nella vita privata. Il buon equilibrio tra drammi e momenti più leggeri ha permesso alla serie di non diventare mai stucchevole o eccessivamente tragica.
10. Le battute taglienti
Se non ci fosse stato spazio per momenti divertenti e battute esilaranti, tra così tanti drammi e momenti cupi lo show avrebbe faticato a mantenere vivo l'interesse e l'affetto degli spettatori. Dalla scoperta di Kitty che Nora ha trascorso la notte con un uomo agli scontri fisici tra fratelli, dai disastri culinari alle serate karaoke, senza dimenticare l'ironia e il sarcasmo di Sarah o le discussioni con figlie ormai adolescenti o adulte che non rispondono esattamente alle proprie aspettative di genitore. La leggerezza non è mancata sullo schermo e ha reso ancora più indimenticabili le cinque stagioni.