Un'eredità importante quella presa da Nicola Abbatangelo dall'amico e collega Jan Maria Michelini dietro la macchina da presa della terza stagione di Blanca, ogni lunedì su Rai1. Non è facile subentrare dopo un lavoro consolidato, ma ha aiutato la nuova direzione presa dagli sceneggiatori: la scelta di concentrarsi maggiormente sul romance e meno sul crime.

"Si tratta di una ripartenza per tutti" ci dice il regista, che co-dirigerà anche il remake di Sandokan e la nuova stagione di Doc - Nelle tue mani. "Bisogna chiedersi cosa il personaggio vive oggi e quindi quali sono le sfide anche un po' universali che attraversa".
La Genova di Blanca, una location che resta nel cuore

Non è facile nemmeno fare proprie le location - soprattutto meno battute nella fiction nostrana, come quelle liguri - che sono state già sfruttate da altri prima di te. Ma Nicola Abbatangelo se n'è subito innamorato: "È raro finire le riprese e poi rimanere mezz'ora a guardare i tramonti. Ho finito per aggiungere qualche scena per sfruttare quegli spazi e scorci bellissimi. Ero stato lì poche volte, quindi per me è stata una scoperta in parallelo al lavoro. Mi sono lasciato sorprendere da quello che Blanca riesce a portare a quel posto".
Dal porto ai Camogli: i luoghi "nuovi" della terza stagione

"Abbiamo utilizzato molto di più Camogli" - come ci hanno detto anche Giannetta e Zeno - _"Tutto quello che il mare può raccontare sia come nostalgia sia come orizzonte verso l'ignoto. Grande protagonista della terza stagione è il porto di Genova, grazie alla sua maestosità e alle new entry che gli spettatori hanno già conosciuto.

Ovvero Domenico Diele nei panni di un contractor che si avvicina pericolosamente alla protagonista e Matilde Gioli in quelli della sua responsabile... e forse qualcos'altro, mentre mantengono alcuni segreti sul loro passato e sul legame di lui col primo caso che Blanca e Liguori affrontano in questa stagione. Il porto tornerà fondamentale anche nel finale, come ci conferma il regista: "Anche qui il luogo diventa metafora del racconto: dover partire, dover restare, perché restiamo o perché partiamo".
Blanca "è come la focaccia genovese"
Il piatto tipico genovese che secondo lui rappresenta meglio Blanca è sicuramente la focaccia (o pizza) ripiena: "Ho preso quattro chili durante le riprese" - scherza - "Perché è semplice ma buona, perché all'inizio non la capisci bene essendo così sottile ma poi vorresti tornare anche solo per lei. È così che ricordo Genova: quel posto che all'inizio ti strega e poi ci lasci un pezzo di cuore".

Nicola Abbatangelo ha dovuto anche (ri)appropriarsi delle location vecchie. Su tutte il commissariato "perché è pura vita quotidiana. Un caos ordinato che cambia continuamente" e le camere nere ovvero il modo in cui la protagonista vede il mondo. "Rappresentano la sua visione e quindi la sua realtà, che è cambiata, quindi dovevano cambiare anch'esse".
Le location preferite del cast

Nelle nuove puntate sono arrivati nuovi posti tutti da scoprire, come ci racconta Maria Chiara Giannetta: "Il primo anno abbiamo girato nel periodo Covid, quindi era tutto chiuso e si usciva poco. Il secondo è stato fatto tutto abbastanza di corsa. Invece quest'anno abbiamo esplorato molto di più Camogli con il sole, dove abbiamo fatto base rispetto alle altre stagioni a Genova".
Nel capoluogo ligure tende oramai a frequentare gli stessi posti, perché oramai è "cittadina onoraria" e si sente a casa.
Giuseppe Zeno cita invece il museo navale, che coinvolge un caso e che ha visitato tra un ciak e l'altro mentre la collega provava. Entrambi sono rimasti affascinati dal bacino di carenaggio, dove hanno girato a notte fonda, lasciandoci con la curiosità: "Un posto assurdo. Non potete immaginarvi ciò che vedrete" (ridono).