Blackout Love, la recensione: In amore e in guerra...

La recensione di Blackout Love: il film di Francesca Marino con Anna Foglietta, dal 9 luglio in streaming su Amazon Prime Video, ci viene presentata come una commedia non sentimentale, e viaggia sempre al confine tra commedia e film drammatico.

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Blackout Love: Anna Foglietta in un'immagine

"Avete presente quel pollo che avete lasciato in frigo e vi sembra ancora rosa, anche se è scaduto? E poi, quando lo mangiate, capite che effettivamente è andato a male? Gli uomini sono come il pollo: consumateli subito o buttateli alle prime avvisaglie". La recensione di Blackout Love, il film di Francesca Marino con Anna Foglietta, dal 9 luglio in streaming su Prime Video, inizia con le parole di Valeria. Nella prima scena del film, mentre, con la sua voce off fa questo ragionamento, la vediamo lasciare la casa di un ragazzo dopo la storia di una notte. Capiamo da subito che è una donna sola, certamente indurita da qualche relazione del suo passato, che preferisce non legarsi per non soffrire. Una donna ha tutto sotto controllo, o almeno crede. Perché poi accade qualcosa che cambia tutto. Blackout Love ci viene presentata come una commedia non sentimentale. La definizione ci può stare: l'opera prima di Francesca Marino viaggia sempre al confine tra commedia e film drammatico. E in questo senso è originale. Ma anche fin troppo dura e amara per avvicinarsi al genere che lambisce, la commedia. È, in ogni caso, un film molto coraggioso.

Una notte, l'ex ragazzo

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Blackout Love: una scena del film

Valeria (Anna Foglietta) ormai ha solo storie di una notte, da cui se ne va senza mai salutare, senza mai guardarsi indietro. Allena una squadra femminile di pallavolo e, oltre alle regole del gioco, alle ragazze insegna delle regole che, secondo lei, non le faranno soffrire in amore. Una notte, a casa sua, si ritrova Marco (Alessandro Tedeschi), il suo ex ragazzo, reduce da un incidente. Per un caso fortuito lo colpisce. Quando, al pronto soccorso, lui si risveglia, un medico le spiega che, dopo l'incidente, Marco non ricorda l'ultimo anno della sua vita. E crede che lui e Valeria stiano ancora insieme. Valeria, per non traumatizzarlo, dovrà stare al gioco. Lei accetta, perché pensa che in qualche modo potrà vendicarsi.

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Un film molto particolare

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Blackout Love: Anna Foglietta in un momento del film

Blackout Love è un film molto particolare. Vive dentro la cornice di una commedia, ma in fondo è una storia molto più complessa, amara, dolorosa. Si parla di amori che fanno male, di un passato che non può ritornare e invece ritorna. In questo senso, Blackout Love è un film indefinito, in continuo divenire, che scivola continuamente da un film all'altro. Passa dalla commedia sentimentale, a certi tocchi da commedia più tagliente, fino a un vero e proprio film drammatico.

Riscrivere la rom com

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Blackout Love: Anna Foglietta in una scena del film

Blackout Love nasce con l'intento di riscrivere e ribaltare la classica rom com, e di dare al maschile e al femminile ruoli diversi rispetto a quelli preconfezionati che siamo soliti dare a questi due mondi. Così, Valeria è una donna a suo modo insicura ma anche forte, che si è costruita una corazza. Ha in sé alcuni elementi del maschile e del femminile, così come li ha Marco. Francesca Marino prova a raccontare la società di oggi, in cui i ruoli sono confusi e spesso ribaltati. E il cambiamento dei comportamenti, nell'era dei social, in cui l'amore sembra diventato una guerra.

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Dalla Guerra dei Sessi alla guerra tout court

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Blackout Love: Anna Foglietta in una foto

Dalla Guerra dei Sessi, il nome che connotava la classica commedia americana degli anni Quaranta, alla Guerra tout court, perché questo elemento, nel mix che connota Blackout Love, sembra essere preponderante. Nel cinema italiano già Gabriele Muccino, vent'anni fa, con L'ultimo bacio, aveva provato a riscrivere la grammatica dei rapporti tra i sessi in senso pessimista, eppure con una vitalità, un'ingenuità che in qualche modo poteva anche portare all'identificazione. Blackout Love, prima di tutto, sembra un film molto costruito e poco vero, un film a tesi più che uno spaccato di vita quotidiana. È un film molto duro, rancoroso, che parla di conti aperti. di dolori non superati. Non sembra esserci mai qualche altro aspetto dell'amore che non sia il risentimento.

La sospensione dell'incredulità

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Blackout Love: Anna Foglietta in una sequenza

Il punto è che ci viene difficile credere alla storia. Lo spunto di partenza, il fatto che una donna sia costretta a tornare a vivere col suo ex perché ha perso la memoria e quindi non deve procurargli dei traumi, è esile e poco credibile. E allora ci si chiede, prima di tutto, perché un medico possa chiedere a una persona una cosa simile, senza tenere conto di cosa significherebbe per lei. E perché lei dovrebbe accettare una coda de genere? La motivazione della vendetta, che ci spiega, ci sembra altrettanto macchinosa. Il fatto che il film sia, almeno in partenza, una commedia, fa sì che ci possano essere degli assunti fantasiosi, e quindi una sospensione dell'incredulità, in grado di far partire una storia. Però il cambio di tono, che sposta il film sempre più verso il drammatico, il realistico, porta il pubblico in una storia più reale, dove fatica a sospendere l'incredulità.

I personaggi e l'empatia

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Blackout Love: una sequenza del film

Il problema di Blackout Love allora è quasi sempre un problema di tono, di amalgama tra le sue anime, un virare sempre verso un certo pessimismo. Legato questo c'è il fatto che i due protagonisti, Valeria e Marco, sono due personaggi urticanti, respingenti. E il rischio è che non riescano a creare empatia. Ovviamente sono stati costruiti per essere dei personaggi scostanti, feriti dalla vita, ma l'impressione è che manchi al disegno qualche tratto un grado di avvicinarli a noi. A tratti siamo dalle parti di Malcom & Marie, una storia in cui i personaggi in parte ci affascinavano in parte ci respingevano. Non come i personaggi di Marriage Story, che erano così coinvolgenti da farci davvero soffrire per loro.

Anna Foglietta, bravissima e versatile

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Blackout Love: una scena

Di Blackout Love ci piace comunque molto la confezione, quell'immagine un po' rétro data soprattutto dalle scenografie da un certo uso delle musiche, aspetti che nel film sono curatissimi. E poi c'è il cast. Anna Foglietta, è ancora una volta, bravissima e versatile abbiamo ancora negli occhi la sua interpretazione eccezionale di Franca Rampi in Alfredino: Una storia italiana, in cui interpretava una madre di famiglia forte e coraggiosa e anche di un'altra era. Qui riesce a portare in scena una donna di oggi, una single orgogliosa indipendente. Accanto a lei c'è Alessandro Tedeschi, che avevamo visto in Curon. Qui è ancora un bel tenebroso, un volto a suo modo inquietante, ma in modo molo diverso dal personaggio di quello che era un horror e prevedeva toni e corde diverse. È un volto poco sfruttato e molto interessante. A completare il cast un'Anna Bonaiuto bionda platino e istrionica e Barbara Chichiarelli, che per la prima volta esce dalla romanità di Suburra e Favolacce, e dimostra di funzionare, di saper essere essenziale. Insieme a loro per tutto il film aspettiamo un riscatto, una catarsi, che però arriva in modo un po' posticcio, o comunque non nel modo i cui ce la aspettavamo. Ma Blackout Love è un film coraggioso e poco conciliante.

Conclusioni

Nella recensione di Blackout Love vi abbiamo parlato di un film che ci viene presentato come una commedia non sentimentale. L'opera prima di Francesca Marino viaggia sempre al confine tra commedia e film drammatico. E in questo senso è originale. Ma anche fin troppo dura e amara per avvicinarsi al genere che lambisce, la commedia. È, in ogni caso, un film molto coraggioso.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
3.4/5

Perché ci piace

  • La voglia di fare una rom com lontana dagli stereotipi del maschile e del femminile.
  • Il cast, con Anna Foglietta a brillare su tutti.
  • La cornice fuori dal tempo data da arredi e musiche.

Cosa non va

  • Il film a tratti ci sembra non essere credibile per certe scelte di trama.
  • L'aspetto doloroso, pessimista, prende il sopravvento sulla parte di commedia.
  • I personaggi principali sono scostanti, ed è difficile sviluppare empatia con loro.