Black Out 2, Alessandro Preziosi, Rike Schmid e Marco Rossetti: "Sembra un romanzo di Agatha Christie"

I protagonisti ci hanno raccontato com'è stato riabbracciare i personaggi, ritrovando il fascino delle Dolomiti. La nostra intervista. Ogni martedì su Rai1 dal 14 gennaio.

I protagonisti di Black Out - Vite sospese 2.

Anche su Rai1 bisogna oramai aspettare un paio d'anni per ritrovare certe produzioni, soprattutto quelle che non è subito sicuro proseguano. L'appuntamento annuale è diventato quasi un miraggio. Questo vale anche per Black Out - Vite sospese il giallo tra i ghiacci del Trentino Alto-Adige che aveva appassionato gli spettatori nel 2023.

Black Out Vite Sospese Alessandro Preziosi Seconda Stagione Serie Tv Rai
Alessandro Preziosi in Black Out

In occasione della presentazione della seconda stagione, dal 14 gennaio in prima serata per quattro settimane su Rai1, in cui un nuovo mistero fagocita il Cima Paradisi - l'albergo "fuori dal mondo" al centro della storia - abbiamo incontrato il trio protagonista, Alessandro Preziosi, Rike Schmid e Marco Rossetti, per farci raccontare cosa dobbiamo aspettarci dai nuovi otto episodi, diretti non più da Riccardo Donna ma dal duo Fabio Resinaro e Nico Marzano.

Black Out: tornare tra le Cime Tempestose

La storia riprende esattamente da dove il racconto è stato interrotto. Un altro omicidio commesso sotto gli occhi degli spettatori. Ma perché è stato ucciso un altro ospite dell'albergo, mentre era in sala radio? Cosa stava per scoprire? Cosa non doveva essere rivelato? Mille nuove domande e il dubbio che fuori dalla Valle potrebbe essere successo qualcosa di terribile, insieme all'arrivo di nuovi misteriosi personaggi a bordo di un elicottero. Non solo gli spettatori, ma anche gli interpreti hanno dovuto riprendere confidenza con quei personaggi complessi e quei luoghi impervi.

Dice Alessandro Preziosi che è Giovanni: "A livello personale credo sia stato un sequel molto importante. Sia perché il tempo è diverso completamente, mi sono resettato nuovamente sulle cose che avevo lasciato in sospeso, quindi è stata una seconda stagione anche individuale, personale. Sia dal punto di vista del lavoro, è stato molto entusiasmante lavorare con due nuovi registi e nuovi colleghi, si era un po' esautorata la prima parte, eravamo arrivati a delle frequenze di confidenza un po' troppo facili".

Black Out Vite Sospese Alessandro Preziosi Seconda Stagione Serie Tv Rai
Tutto parte nuovamente da Alessandro Preziosi

Una sorta di reboot, se vogliamo: "Anche le sceneggiature, le storie, gli incastri, sono più legati ad una sorta di fine imminente. Questo terrore della fine spinge gli uomini al peggio e al meglio della loro natura. Anche chi arriva, i nuovi soccorritori, che non sono quello che sembrano ma questo è abbastanza poco plausibile ed è paradossale che il soccorritore arrivi non per aiutare ma per essere aiutato (ride)".

Gli fa eco Rike Schmid alias Claudia: "Sono stata molto felice come tutti di tornare a girare alle Dolomiti. Un posto che ti lascia senza fiato e senza parole. Difficile e ostico ma anche affascinante. Il cielo ed i paesaggi arcaici sono unici. È stata una sfida, è una serie molto complessa da realizzare perché contiene vari generi, tanti personaggi e tante sottotrame. Abbiamo un gruppo costretto in uno spazio chiuso, sempre insieme, proprio come noi del cast e della troupe. Una sorta di gita scolastica (ride)".

Aggiunge Marco Rossetti: "Si tratta di un progetto impegnativo emotivamente e fisicamente perché girare in montagna per noi e per tutta la produzione ha le sue difficoltà logistiche. Io in montagna mi sento a casa. Marco è affine a me nel suo essere sanguigno, istintivo e a suo modo leale. Se viene tradito, fa molta fatica a fidarsi di nuovo. Anche nell'hotel ci sentiamo oramai a casa".

Ricordi dal set della fiction Rai

Proprio per via del territorio che è un vero e proprio personaggio ci sono sicuramente aneddoti da raccontare, spesso legati a degli incidenti. Dice Preziosi: "Mi sono quasi rotto un menisco ad un certo punto. Sono crollato improvvisamente per la voglia di dare sempre il massimo. Perché in qualche modo si ritorna bambini tra i ghiacci, solo che il bambino ha un fisico, ma io non ho più quelle gambe (ride). Sono sprofondato durante un inseguimento improvvisamente in un metro e mezzo di neve e chi mi è inseguiva non mi ha visto più".

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Marco Rossetti e Rike Schmid in una scena della seconda stagione

Dello stesso avviso Marco: "Io ho rischiato di cadere in un crepaccio, ci inerpicavamo su questo crinale e ad un certo punto ho perso un ramponcino. C'è stato un momento di panico con Alessandro che urlava il mio nome, convinto che stessi per finire di sotto. In realtà mi sono salvato un po' per fortuna, un po' perché la montagna non perdona giustamente. Spaventoso ma allo stesso tempo divertente, soprattutto a rivederlo dopo. Sennò avevamo un altro morto nello show (ride)".

Rike ricorda soprattutto il freddo: "Avevamo sempre i piedi e il naso congelati (ride). Abbiamo girato molto spesso di notte e la sfida più grande è stata che dovevamo girare a seconda del tempo e quindi il programma giornaliero cambiava continuamente e dovevamo sempre essere pronti. Io avevo una doppia difficoltà con la lingua pur cercando di prepararmi al meglio. Questo mi ha insegnato a lasciar andare le cose, anche nella vita reale".

Giovanni, Claudia e Marco nella stagione 2

Qual è la novità più grande delle nuove puntate? Sono tutti concordi nel dire che sta proprio nel sottitolo sulle verità nascoste. _"In quelle che nascondiamo anche a noi stessi e che ci spingono poi ad essere in qualche modo causa del nostro male. La paura di non essere creduti, c'è un'evoluzione di trait d'union di tante storie in cui il mio personaggio si trova la centro come una specie di buco nero all'interno del quale rischio di trascinare con me tutti e che poi invece risolverò nel modo più giusto" dice Preziosi.

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Un'immagine di Black Out - Vite sospese 2

Vedremo un nuovo aspetto del personaggio di Schmid: "Abbiamo conosciuto Claudia come una persona molto empatica ed affettuosa ed in fondo è ancora così, ma gli eventi l'hanno cambiata. Soprattutto scoprire che Giovanni, l'uomo che ama, ha provato ad ucciderla l'ha un po' indurita e rafforzata. Cerca di reprimere le sue emozioni ma sappiamo che ciò che tratteniamo poi esplode a doppia potenza. Questo è stato interessante e nuovo da gestire".

Aggiunge Rossetti: "C'è un episodio in particolare (dovrebbe essere il secondo) che cambierà completamente l'atteggiamento di Marco e il rapporto con un paio di personaggi. Come ci suggerisce il sottotitolo ce ne saranno molte altre che verranno fuori; i protagonisti saranno costretti a fare i conti con tante difficoltà, e con quello che all'apparenza sembra qualcosa di semplice da risolvere. In realtà si tramuta in qualcosa di complicatissimo per tutti i presenti".

Un giallo da camera

A proposito dei presenti, col nuovo omicidio Black Out è sempre più un thriller, come dice Preziosi: "Ad un certo punto è come essere in un romanzo di Agatha Christie. Ci sono una serie di omicidi che riducono il numero dei giocatori in gara. Tutti iniziano a sospettare l'uno dell'altro, anche perché c'è l'elemento più accattivante di questa tipologia di serie che è 'mors tua, vita mea', quindi l'istinto di sopravvivenza".

Chiude Rossetti: "Il genere comporta che non ti puoi mai "sedere" come si dice in gergo, non ti puoi mai accontentare e rilassare. Anche se vai per compartimenti stagni, lo dico in maniera becera. Anche se la scena è sentimentale con Irene o Claudia, Marco arriva sempre da una situazione con un morto che sta sempre lì, sotterrato di fronte all'albergo. Una condizione di paura costante, non sai mai quando e come riuscirai a salvarti".