Negli ultimi anni Rai Fiction ha voluto sperimentare coi generi e non proporre solamente polizieschi e commedie, indipendentemente da come questi progetti siano stati poi accolti da critica e pubblico. Tra questi sicuramente annoveriamo Black Out - Vite sospese, tornato con un secondo ciclo di episodi sottotitolato Le verità nascoste, che si è appena concluso su Rai1.
Un capitolo che si è dimostrato risolutivo e conclusivo dalle tante storyline messe in piedi per i vari personaggi e che conferma l'idea che avevamo annusato nel corso di questi otto episodi: tutto era pensato per chiudersi così, e non vedremmo francamente il senso di un eventuale terzo capitolo. Anche perché nel corso di due sole stagioni (e un cambio alla regia nel mezzo) la serie è riuscita addirittura a cambiare (sotto)genere di appartenenza. Scopriamolo insieme e ovviamente, fate attenzione agli spoiler proseguendo nella lettura.
Black Out 2: cosa si cela oltre la valle?
Sia Angelo (Alessio Vassallo) che Andrea vengono trovati morti vicino all'elicottero precipitato e inutilizzabile. Perché mai il Capitano del Soccorso Civile avrà fatto una cosa del genere? Proprio Giovanni (Alessandro Preziosi) inizia a sospettare che ci sia qualcosa che i sedicenti soccorritori non abbiano detto ai sopravvissuti del Cima Paradisi e che non avessero mai avuto intenzione di portarli via di là. C'è un flashback fondamentale in questo senso: capiamo che c'è stata una rivolta al carcere di Bassano del Grappa in seguito ad un evento terribile - quella sequenza ricorda l'epilogo di Silo 2 - e quindi molti prigionieri sono riusciti ad evadere, uccidendo le guardie e prendendo il loro posto.
Come Federica Guidi (Adele Dezi), che ha preso gli abiti dell'Ispettore Capo della Polizia e si è portata con sé la vera geologa Sabrina Migliori (Fiorenza Tessari) come assicurazione sulla vita e come unica esperta di cosa stia accadendo davvero, proprio nel momento in cui Parri era riuscito a contattare l'hotel scoprendo delle 30 persone lì rimaste. Federica ha una sorella e Sabrina un figlio dall'altra parte della Valle, che fingeva di essere il Comandante dei Soccorsi alla radio perché preso in ostaggio dagli evasi.
Le due convincono Marco (Marco Rossetti) a passare dalla loro parte incastrando Giovanni, sbugiardato ancora una volta di fronte a tutti come se fosse stato sempre in contatto via radio col fratello camorrista. Ad alta quota si sta sciogliendo la neve e scariche elettriche anomale sembrano aver colpito l'elicottero, mentre un cervo ritrovato durante la caccia mostra delle ustioni, che Claudia (Rike Schmid) esamina rimanendo perplessa. Forse quello di Parri era un sacrificio "per non portarli a morire" come aveva detto prima di andarsene.
Quando il giallo da camera diventa una serie post-apocalittica
A questo punto arriva la vera sorpresa di Black Out e di questo finale di serie. Sono passati 34 giorni dal blackout ed è il 27 gennaio: ciò che si sta verificando in tutto il mondo e oltre il Vanoi è una calamità naturale senza precedenti, con l'atmosfera che non riesce più a fare da schermo alle radiazioni del sole e di conseguenza questo ha un effetto quasi biblico e mitologico, ustionando chiunque vi stia troppo a contatto, non facendo più respirare le persone.
Sicuramente una denuncia sulle conseguenze del cambiamento climatico che come sappiamo sta colpendo più che mai in questo periodo storico la Terra. È quello che succede a Silvia e Luca, mandati in avanscoperta oltre la Valle. Proprio il Vanoi si rivela un luogo sicuro perché le sue montagne contengono ferrite e quindi riescono a schermare interamente - similmente a quanto accaduto in La Palma su Netflix con il safe spot sull'isola - ma anche quell'effetto sta svanendo con la neve che si scioglie molto più rapidamente del previsto. Quello che i finti soccorritori volevano fare era quindi trovare riparo, non riportare a casa gli ospiti.
Un happy ending per (quasi) tutti i protagonisti
Sicuramente non è tutta la popolazione terrestre ad avere un lieto fine in questa fiction, ma la maggior parte dei personaggi principali sì. Marco riesce a riattivare la corrente al bunker trovato dai delinquenti: una struttura con porta blindata che può contenere circa 25 persone con scorte per circa un anno. L'uomo si allea segretamente con Giovanni per salvare entrambe le loro famiglie - il movente che ha spinto praticamente tutti, come ci avevano anticipato i registi - mentre Luca e Silvia periscono lungo il cammino di ritorno all'hotel, così come Federica una volta disarmata insieme alla vedova di Volturno e al resto degli evasi.
I "nostri" riescono invece a salvarsi grazie all'ultimo sacrificio di Giovanni, compiuto soprattutto per i figli, dato che le radiazioni sono imminenti e anche la Valle non è più immune ad esse. La valvola che apre e chiude il bunker si rompe di fuori, costringendo qualcuno a chiuderla senza poter più entrare. Un modo per l'uomo, per fare ammenda per le malefatte compiute, confermando l'amore che prova per la dottoressa.
La scena post-credits del finale della serie mystery
Nell'ultima sequenza prima dei titoli di coda sono ormai passati quindici mesi dagli eventi, e il gruppo ha finito l'elettricità e le scorte. Scopriamo che Lidia (Aurora Ruffino) ha partorito una bambina in salute e che tutti sono costretti a uscire fuori per vedere cos'è successo al mondo. Con loro grande sorpresa, ciò che aveva colpito la Terra pare passato, non c'è più la neve - una soluzione un po' semplicistica, c'è da dirlo - e loro possono ricominciare a vivere. Ringraziando Giovanni, a partire da Claudia.