Nella recensione di Black Mirror 5x03 - Rachel, Jack and Ashley, Too vi raccontiamo cosa ci aspetta in questo episodio caleidoscopico, sorprendente, beffardo e catartico. Forse il migliore di questa quinta stagione. Lo specchio nero, stavolta, assume infinite sfumature di rosa. Stiamo parlando di Rachel, Jack and Ashley, Too, terzo episodio della quinta stagione di Black Mirror, la serie antologica creata da Charlie Brooker (in streaming su Netflix dal 5 giugno) che ci porta nel nostro immediato futuro (potrebbe essere già domani) e ci mette davanti a noi stessi e al nostro rapporto con la tecnologia. Le sfumature di rosa sono quelle dei capelli, degli abiti, e di tutto lo show che ruota intorno ad Ashley, popstar idolatrata dai teenager, interpretata da una vera popstar, quella Miley Cyrus che in una serie, Hannnah Montana, aveva fatto il suo esordio, e in un'altra, molto più adulta e dark, ha trovato probabilmente la sua consacrazione come attrice.
La trama: chiamami Ashley Too, sarò la tua assistente
Come vi abbiamo anticipato anche nella recensione di Black Mirror 5, la trama di Black Mirror 5x03: Rachel, Jack and Ashley Too, a prima vista, sembra quella di centinaia di film e serie: Rachel è un'adolescente che si è appena trasferita in una nuova scuola. Non è popolare, non ha amici. Tutto secondo copione. La sua ancora di salvezza è una popstar, Ashley. La madre è morta, il padre è assente e preso da un'improbabile invenzione che punta a derattizzare senza uccidere i topi, e la sorella Jack è di tutt'altra pasta, ama il rock, i Pixies e suona il basso. Quando Ashley annuncia il lancio di un nuovo prodotto tecnologico, Ashley Too, Rachel la chiede in regalo: è una sorta di bambola che è anche un'assistente virtuale: parla con te, riesce a motivarti, ti fa ascoltare musica e ballare. È progettata grazie a un'Intelligenza Artificiale che riprende il carattere di Ashley. Che, nel frattempo, non se la passa bene. Vorrebbe fuggire dal suo mondo, e ha un piano. La zia manager, invece, per lei ha un altro piano...
Bella in rosa
Questa cosina rosa che parla e si muove, l'assistente Ashley Too, all'inizio suona inquietante. Potrà sembrarvi la versione 4.0, aggiornata all'era degli assistenti personali Alexa e Siri, delle sinistre bambole del cinema horror, da Chucky ad Annabelle. Non c'è niente da fare, quando vediamo qualcosa di questo tipo pensiamo subito a un pericolo. Ma la sceneggiatura sorprendente di Rachel, Jack and Ashley, Too cambia spesso le carte in tavola. Ashley Too si rivelerà diversa da quello che sembrava. Molto più di un'assistente, di una bambola, di una semplice Intelligenza Artificiale.
Nel nome di White Christmas, Be Right Back e San Junipero.
"Il rischio è quello di finire al San Junipero", sentiamo dire in una battuta del film. La citazione di uno degli episodi più famosi di Black Mirror (il più citato nella serie, lo era anche, ad esempio, in Black Museum, nella stagione 4) è certamente un omaggio, ma non ci sembra casuale. A un certo punto di Rachel, Jack and Ashley, Too si comincia ad entrare in un altro discorso, che riguarda una delle massime ambizioni che abbia l'uomo, quello di trasferire la propria coscienza in altri corpi, altre forme, altri mondi (elemento entrato di prepotenza anche nella seconda stagione di Westworld). In San Junipero era un mondo virtuale, ideale, una vita senza alcun corpo, ma un'allucinazione in grado di gratificare la nostra anima. In Torna da me (Be Right Back) il transfer era in un altro corpo, inquietante come quello di un bambolotto, o un manichino, che assicurava ai vivi la presenza di chi non c'era più attraverso ciò che aveva lasciato on line e sui social network. Ma anche in Bianco Natale (White Christmas), uno dei capolavori della serie di Charlie Brooker, assistevamo alla coscienza di una ragazza copiata e trasformata in un cookie, una copia digitale che veniva trasferita in un piccolo oggetto.
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Miley Cyrus, il pop e i Sex Pistols
La riuscita dell'episodio 3 della quinta stagione di Black Mirror è anche merito di Miley Cyrus, popstar qui come lo è nella vita reale. La presenza dell'ex Hannah Montana segna una novità nel rapporto tra le star e Black Mirror. Ogni volta che un volto noto del cinema è entrato nel mondo dello specchio oscuro, lo ha fatto per "scomparire" nella storia, per annegare nel mondo di Black Mirror, confondersi e diventarne immediatamente parte. Pensiamo alla Bryce Dallas Howard di Caduta libera (Nosedive, stagione 3), o, per restare in questa stagione, ad Anthony Mackie, uno dei protagonisti di Striking Vipers, uno che è stato un Avenger e qui diventa una persona normale, credibile. Miley Cyrus invece non nega niente di se stessa, è una popstar scintillante ancor più che nella sua vita reale. E schierarla in questo ruolo è una grande mossa, perché, una volta riconosciuta come una star assoluta, ci porta immediatamente nella storia, ci fa capire le coordinate entro le quali ci muoviamo, ci rende chiaro un mondo. Per poi uscire dal personaggio, e svelarci un lato oscuro, dove sì, allora recita (o no?), ed è sorprendente in quanto a maturità. Guardate cose accade nelle scene post credits, e poi date un'occhiata alla copertina del suo ultimo album, dove indossa una t-shirt con la scritta "Never Mind The Bollocks", il titolo dell'album dei Sex Pistols. E allora tutto torna.
Intelligenza Artficiale, show business, filtri
Come spesso accade in Black Mirror, la storia di Rachel, Jack and Ashley, Too è qualcosa di stratificato che opera su più livelli. C'è dentro, prima di tutto, la nostra fascinazione e al tempo stesso la paura per l'Intelligenza Artificiale, un tema storicamente trattato dal cinema (da 2001: Odissea nello spazio ad A.I. intelligenza artificiale fino a Lei), ma qui visto sotto una luce nuova, più quotidiana, e ammantata di rosa. C'è una sottile e beffarda satira dello show business, e in particolare di quel business legato alle opere degli artisti diffuse dopo la loro scomparsa. E c'è, infine, un momento che parla di tutti noi. Osservando Ashley Too nella seconda parte dell'episodio, quando la vediamo finalmente senza filtri, pensiamo a tutti noi, e a quei momenti in cui potremmo, o vorremmo, essere senza filtri, essere noi. Senza le regole e le convenzioni che ce lo impediscono. Rachel, Jack and Ashley, Too ci parla anche di noi. Ancora una volta ci guardiamo allo specchio. Lo specchio nero è anche questo.
Conclusioni
Nella recensione di Black Mirror 5x03 - Rachel, Jack and Ashley, Too vi raccontiamo cosa c’è in questo episodio caleidoscopico, sorprendente, beffardo e catartico. Si parla di intelligenze artificiali e show business, ma in fondo soprattutto di noi: delle insicurezze, gabbie e convenzioni in cui viviamo.
Perché ci piace
- Miley Cyrus, che apparentemente fa se stessa, per poi svelare un lato oscuro: è sorprendente in quanto a maturità.
- L’episodio ci parla della nostra fascinazione e paura per l’Intelligenza Artificiale, ed è una satira dello show business.
- La sceneggiatura è sorprendente, cambia spesso le carte in tavola: ogni cosa è diversa da quello che sembrava.
Cosa non va
- Forse il voler mettere troppa carne al fuoco in uno stesso episodio.