Distogliete gli occhi fortunelli, fate due passi indietro anime spudorate e felici, girate al largo voi che avete raggiunto la beatitudine della stabilità sentimentale, vivete una relazione inaffondabile, sentite il cuore scattare nel petto ogni volta che incontrate gli occhi del vostro amore. I comuni peccatori - e ormai, guardatevi intorno, sono la maggior parte - non sono i benvenuti nel vostro paradiso, a loro tocca un'altra realtà, fatta di timidi tentativi, passi malsicuri, realizzazioni imbarazzanti e infinite delusioni. E la solitudine dietro la porta di casa.
Charlie Brooker, l'affascinante demonio sornione a cui dobbiamo le paranoie tecnologiche e gli incubi futuribili di Black Mirror, ci porta con Hang the DJ nel purgatorio dei single. Alla regia la sontuosa eccellenza di Timothy Van Patten, al nostro fianco i volti espressivi, i corpi giovani e le anime antiche di Georgina Campbell e Joe Cole.
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Tinder is the night
I protagonisti di questa storia che, per tematiche e atmosfere, ricorda il gioiello della terza stagione di Black Mirror, San Junipero, e probabilmente è la più bella di questo quarto ciclo di episodi, sono due giovani emozionati, e un po' scettici, di fronte a un imminente appuntamento al buio; di fronte al primo di una serie di incontri in sequenza che serviranno a determinare con affidabilità matematica ("Tutto avviene per una ragione", rassicura la voce metallica del Coach, interfaccia del Sistema) il volto e il nome del partner perfetto, con cui poi partire verso una vita da vivere insieme. Lasciandosi alle spalle per sempre quel curioso campo di concentramento per cuori solitari.
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Perché quella partorita dalla fantasia di Brooker non è esattamente una dating app come Tinder o OkCupid; è una prigione in cui i malcapitati sono costretti a trascorrere periodi di tempo variabili - da poche ore ad anni interi - con persone pescate a caso dall'algoritmo. Persone per lo più piacenti, ma spesso un po' irritanti, e qualche volta insopportabili. Così la ricerca dell'anima gemella non si trasforma nell'inferno della ripetizione, un meccanico e infruttuoso passare da un abbraccio indifferente al successivo; una routine in cui scommettiamo che l'utente medio di Tinder e omologhi, il millennial disperatamente in cerca d'amore, si riconoscerà mestamente.
Fanno eccezione però Amy e Frank, a cui, proprio in quel primo incontro, succede qualcosa di speciale. C'è una simpatia, una curiosità epidermica, una misteriosa reazione chimica che rende anche solo il gesto di tenersi per mano emozionante. Qui potrebbe tornarci utile la testimonianza dei fortunati in amore che abbiamo cercato di mandare via all'inizio: loro la conoscono, la sensazione di trovare qualcuno che ci sembra di avere già conosciuto e amato in chissà quale vita e in chissà quale incarnazione. Se il "match perfetto al 99,8 %" millantato dal Sistema non esiste, esiste l'intesa tra personalità affini e desideri armonici. Ma al loro primo appuntamento Amy e Frank hanno solo dodici ore per stare insieme, al termine delle quali si separano riluttanti, ma obbedienti al Sistema che prevede l'espulsione in caso di contravvenzione alle regole. Arruolati nella schiavitù del dating forzato, i due si sfiorano e si rimpiangono, fino a che non avviene l'impensabile: una seconda possibilità.
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Chi ama si ribella
Non c'è bisogno di essere veterani delle relazioni felici per riconoscere la gioia di un nuovo amore in cui tutto sembra andare miracolosamente per il verso giusto. Alla loro seconda chance, Amy e Frank scelgono di non verificare la "data di scadenza" che il sistema impone a questa nuova relazione per vivere il loro tempo insieme con la maggiore naturalezza e pienezza possibile. Ma Frank, il più insicuro, ansioso e debole dei due, è vittima del terrificante rovello: quanto può durare? Quanto ancora prima che torni il silenzio, il freddo, il senso di vuoto e di sconfitta? Bisognoso di essere rassicurato, Frank tradisce la fiducia di Amy, sbalestra il sistema e manda tutto all'aria.
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Per fortuna lei è fatta di un'altra pasta, e qui dobbiamo proprio ringraziare Mr. Brooker per la consolidata e soddisfacente rilevanza data ai personaggi femminili nella quarta stagione di Black Mirror e per la fiducia di cui Hang the DJ investe le donne che credono nell'amore. Amy ha la nobiltà del perdono, la lucidità dell'analisi e il coraggio dell'azione, e sa trasmetterli all'uomo che ama. Vuole Frank, non il chimerico "perfect match", ed è pronta ad affrontare l'ignoto pur di fuggire con il suo tesoro.
E questo è un messaggio per tutti gli amanti, effettivi o potenziali, se volete esistere ribellatevi, vi farà male ma vi renderà liberi; sfidate le convenzioni, confondete gli algoritmi, disattendete il sistema e le sue consuetudini. Suonate la musica che parla della vostra vita, come dicono gli Smiths in Panic: burn down the disco, hang the blessed DJ!
Immergiti nel mare... o vai via, non esiste mare senza vortici. L'amore è una grande sfida, un navigare controcorrente. L'amore è crocifissione, condanna, e lacrime, una migrazione tra le lune. (Nizar Qabbani)
Movieplayer.it
4.0/5