Believe: una bambina braccata

Da un'idea di Alfonso Cuarón, la serie che ha conquistato J.J. Abrams ed andata in onda sugli schermi di NBC dallo scorso 10 marzo.

Durante una pausa di produzione nella complessa lavorazione di Gravity, Alfonso Cuarón racconta di aver voluto realizzare qualcosa di diverso e senza personaggi fluttuanti nello spazio. Nasce così l'idea di Believe, la sua prima serie Tv, che conquista J.J. Abrams e arriva sugli schermi di NBC dallo scorso 10 marzo.

La storia ha ben poco di nuovo e racconta di Bo: una ragazzina dotata di poteri straordinari e dunque bersaglio di una organizzazione scientifica appoggiata dal governo, detta Orchestra. Gli esperimenti condotti a Orchestra dal suo ambizioso capo, il Dr. Skouras interpretato da Kyle McLachlan, sono però troppo pericolosi e hanno portato a una scissione, con alcuni membri che sono fuggiti portando "in salvo" la piccola Bo. La serie si apre con questo gruppo, capitanato da Milton Winter, che organizza l'evasione di un condannato a morte, William Tate, cui viene affidato il compito di proteggere Bo e di fuggire insieme a lei attraversando l'America fino a New York. Li inseguono vari agenti assoldati da Orchestra che vogliono catturare Bo, oltre naturalmente all'FBI in cerca dell'evaso. Il gruppo di Milton fornisce ai due luoghi sicuri dove nascondersi e azioni diversive per aiutarli nella fuga.

Una bambina inarrestabile

Qual è il vero obiettivo di Milton però e perché, tra tutte le persone possibili, è stata affidata la sicurezza della ragazzina proprio a un condannato a morte (che comunque sostiene di essere innocente)? Queste risposte non tarderanno molto così come si alzerà la posta in gioco quando Orchestra inizierà a fare a sua volta uso di agenti dotati di poteri ESP, spesso potenziati da droghe o terapie sperimentali, per catturare Bo. La ragazzina infatti è un caso unico, più potente di tutti gli altri individui mai analizzati da Orchestra già in tenera età, e durante la serie sviluppa le proprie capacità di giorno in giorno, spesso utilizzandole per aiutare la gente che incontra sulla sua strada. Insomma siamo a metà tra l'assunto di L'incendiaria e la struttura di fuga e aiuto del prossimo che caratterizzava la serie de L'incredibile Hulk. Il vero elemento di novità è tutto stilistico a partire dal pilot diretto dallo stesso Cuaron.

Un pilot dallo stile spiazzante

Believe: Jake McLaughlin insieme a Johnny Sequoyah nell'episodio Beginner's Luck
Believe: Jake McLaughlin insieme a Johnny Sequoyah nell'episodio Beginner's Luck

Il regista messicano apre la serie con il piano sequenza di un incidente e di una cacciatrice di taglie che spezza il collo a due sopravvissuti, ma non riesce a catturare la bambina. Tutto l'episodio è inoltre caratterizzato da inquadrature molto mobili e di durata insolitamente lunga, con un numero di stacchi molto inferiore al normale. Cosa che ha un effetto spiazzante soprattutto nelle scene d'azione: da una parte più realistiche e secche, ma dall'altra paradossalmente più artefatte, perché non "truccando" i combattimenti con un montaggio rapido, i colpi assestati sembrano avere poco impatto e gli scontri risultano meno coreografati. Sequenze d'azione queste che ricordano per lo stile di regia Knockout - Resa dei conti di Steven Soderbergh, anche se la vera ragion d'essere dello stile voluto da Cuarón è di giustapporre un realismo poco patinato ai fantastici poteri di Bo, restituendo al soprannaturale uno straniamento rispetto alla realtà che ormai in TV e al cinema, dove abbondano superpoteri, risulta quasi irrimediabilmente perduto.

Una serie dallo stile compromesso

Believe: Jake McLaughlin insieme a Johnny Sequoyah in una scena dell'episodio Beginner's Luck
Believe: Jake McLaughlin insieme a Johnny Sequoyah in una scena dell'episodio Beginner's Luck

Purtroppo già nel pilot la scrittura dei dialoghi non è al livello della regia e sebbene la trama sia sviluppata con un certo ingegno nella gestione delle varie rivelazioni e nell'approfondimento dei segreti dei diversi personaggi, Believe rimane comunque una serie dove gli episodi hanno un lieto fine piuttosto scontato e in cui non accade nulla che non sappia di già visto. L'elemento distintivo della regia va poi incontro a una veloce normalizzazione negli episodi successivi al primo, sia nella fotografia che inizia a fare timidamente propri colori più caldi, sia soprattutto nei movimenti di macchina e nel montaggio, con dialoghi raccontati in un ping pong di campi e controcampi e con scene d'azione costruite su un montaggio veloce. Del resto l'esperimento registico di Cuaron era forse troppo azzardato per il grande pubblico e a ben vedere interessante ma non sempre riuscito. In ogni caso il ricondurre presto la serie a standard visivi più consueti non ha prodotto i risultati sperati: la cancellazione di Believe è stata annunciata già il 9 maggio, poco più di un mese prima della fine dei dodici episodi previsti per la prima stagione, comunque andati regolarmente in onda fino a metà giugno.

Believe: Jake McLaughlin con Johnny Sequoyah nel pilot della serie
Believe: Jake McLaughlin con Johnny Sequoyah nel pilot della serie

Conclusione

Believe chiede di credere che una trama per molti versi stravista possa rinnovarsi con un impianto visivo insolito, ma è in realtà la serie stessa la prima a perdere la fede in se stessa, inoltre l'eresia non ha conquistato il pubblico ed NBC l'ha presto scomunicata.

Movieplayer.it

2.5/5