A volte tutti i pianeti si allineano per fare in modo che la persona più giusta per un ruolo lo ottenga: è ciò che è successo per Becoming Karl Lagerfeld, serie in sei episodi, su Disney+ dal 7 giugno, che racconta l'ascesa dello stilista tedesco a Parigi. A interpretarlo è Daniel Brühl, che non ha soltanto l'età e il talento perfetti, ma è anche uno dei pochissimi attori al mondo a parlare perfettamente tedesco, inglese e francese, lingue parlate anche da Lagerfeld.
Becoming Karl Lagerfeld, lo dice il titolo, ci mostra un personaggio non ancora arrivato all'apice del successo, che sta ancora costruendo il proprio stile. Lo troviamo in Francia, dicevamo, mentre lavora come designer per Chloé, di cui ha incrementato le vendite. Non è contento però, Karl: vorrebbe infatti passare all'haute couture, ma ha paura di essersi ormai bruciato facendo prêt-à-porter.
Sono ancora lontani i tempi in cui diventerà l'uomo di punta di Chanel e, in seguito, creerà il suo marchio. Qui lo vediamo in grande competizione con Yves Saint Laurent (Arnaud Valois), all'epoca tra i nomi più in voga della moda, e tormentato dalla relazione altalenante con Jacques de Bascher (Théodore Pellerin), dandy e membro del jet set parigino dell'epoca. Ecco cosa ci ha detto di questa figura enigmatica Daniel Brühl nella nostra intervista.
Becoming Karl Lagerfeld: intervista a Daniel Brühl
La prima volta che si incontrano, Jacques dice a Karl che vuole conoscerlo perché le persone sono grigie, il mondo è grigio, ma lui invece è a colori. Quanto coraggio ci vuole per vivere la propria vita a colori?
Per Daniel Brühl: "Cerco sempre di dare colore alla mia vita. Sia nella vita privata che in quella professionale. Una cosa che mi piace molto di Karl Lagerfeld è che a volte ha deciso di dipingere la propria vita e biografia con colori più esotici e intensi, quando erano troppo noiose e grigie. Ha cambiato la propria realtà. È stato un po' bugiardo, un impostore. L'ho fatto anche io, molto spesso. Amo le persone che lo fanno. Penso non ci sia niente di male a rendere la vita più colorata, quando è troppo pallida e grigia".
Becoming Karl Lagerfeld, recensione: un magnifico Daniel Brühl per un biopic anticonvenzionale
Daniel Brühl e il futuro del cinema
Mentre assistono per la prima volta insieme a una sfilata di Yves Saint Laurent, Jacques dice a Karl che la trova noiosa. Lagefeld allora risponde che lui la trova noiosa perché non sa come guardare. Visto che sta vivendo un momento di difficoltà, è arrivato il momento di trovare un nuovo modo di guardare il cinema?
Per l'attore: "Sì, perché è una forma d'arte talmente importante e completa, da essere ancora incredibilmente attraente. Unisce così tante cose, il cinema. È un'esperienza talmente ricca, unica. E solo se vai in sala puoi apprezzarla davvero. Puoi provare a ricreare il cinema a casa, ma non è paragonabile a vedere un film con altre persone. È una capsula spazio temporale, che può portarti ovunque tu voglia. Quindi dobbiamo educare le nuove generazioni a essere pazienti: a non guardare soltanto i video di TikTok, ma a farsi catturare da una storia per 90 minuti o anche di più. È lo stesso con le serie: bisogna avere la pazienza di vedere un intero episodio e seguire una storia. È per questo che amo andare ai festival: sono sempre pieni di persone appassionate, che incoraggiano questo tipo di esperienza. Promuovono il cinema. Che è in difficoltà, hai ragione. Dobbiamo preservarlo".
L'eredità di Karl Lagerfeld
Sia Karl che Jacques negli episodi di Becoming Karl Lagerfeld citano più volte una frase dello scrittore Musil: "Non c'è stato un giorno della mia vita in cui non abbia sognato di diventare un grande uomo". Che significa essere un grande uomo? E Lagerfeld lo era?
Secondo Daniel Brühl: "Un grande uomo è sempre un parolone! Sicurmamente Karl Lagerfeld ha lasciato un segno, una grande eredità. Ha fatto talmente tante cose nella sua vita, è quasi inumano. Ha lasciato una produzione incredibile, non soltanto nella monda, ma anche nella fotografia, letteratura, testi, illustrazioni. Ma siamo tutti umani e a me interessano sempre anche i difetti. Quindi, cosa vuol dire grandezza? Io amo la vulnerabilità e la fragilità. I difetti e gli aspetti negativi di un essere umano. Per me questa è la vita: è ciò che siamo. A me non interessa solo l'aspetto eroico di una storia: perché non può essere vero. C'è sempre l'altro lato della medaglia. È la cosa interessante della serie: esploriamo questo aspetto. Sì, c'è un'anima meravigliosa, molto romantica e intelligente, ma, a causa dei suoi conflitti e della depressione, dei suoi complessi e paure, c'è anche un lato manipolatorio in lui. C'è un lato oscuro in Lagerfeld. Questo è un quadro complesso e pieno. Ed è ciò che mi interessa" .