Accenna qualche strofa di O Sole Mio, e parla in italiano, Brad Pitt nella prima scena in cui appare in Babylon, il film di Damien Chazelle al cinema dalla scorsa settimana. E ti mette subito di buon umore, ti concilia la visione di un film che sarà lungo, denso, a volte ridondante, ma anche molto affascinante. Ti mette di buon umore perché, te ne rendi subito conto, a Brad Pitt vuoi bene. E perché ti va venire immediatamente alla memoria il suo Aldo Raine di Bastardi senza gloria, il film di Quentin Tarantino in cui, in un momento in cui ci si avvicinava all'apice della tensione, parlava uno spassoso italiano presentandosi al nemico come "Gorlami", che era la storpiatura di Enzo Girolami, il vero nome di Enzo G. Castellari, il regista di Quel maledetto treno blindato. Esilarante, spaccone, eppure determinato. Il Brad Pitt che usciva fuori da quel film di Tarantino è in realtà continuato a crescere negli anni, fino ad arrivare al Brad Pitt di oggi, attore unico, iconico e immediatamente irriconoscibile, e capace ancora di sorprendere e di dare un'impronta netta ai film dove appare. La sua nuova vita cinematografica è nata proprio da Tarantino. E ce la godiamo ancora oggi.
Come Clark Gable
In Babylon, Brad Pitt - che è il divo del cinema muto Jack Conrad - è inconfondibile anche, e soprattutto, dal punto di vista fisico. Quei baffetti sottili, che potremmo definire alla Clark Gable, gli disegnano il volto e lo rendono perfettamente credibile nei panni di un divo del cinema degli anni Venti e Trenta, di cui il nostro eroe dimostra di saper ricreare anche l'aplomb. Fin dalle prime scene, e il pubblico femminile potrà confermarlo, Brad Pitt appare irresistibile, sexy, ma anche incredibilmente buffo, cialtrone, immediatamente simpatico. Empatico lo diventerà con il procedere del film, e di questo vi parleremo fra poco.
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Il Brad Pitt di Bastardi senza gloria e C'era una volta a... Hollywood
Brad Pitt lo avevamo conosciuto prima di tutto come il bellissimo di Hollywood, da Thelma e Louise ai drammi In mezzo scorre il fiume e Vento di passioni. Lo abbiamo poi scoperto capace di tenerci sul filo della tensione con Seven e di spiazzarci con Fight Club. Tanti volti, tanti toni, tante corde toccate. Eppure quello che è accaduto con l'Aldo Raine di Bastardi senza gloria ha segnato una svolta. Grazie a Quentin Tarantino abbiamo scoperto un Brad Pitt ancora bellissimo, ancora eroico, ancora uomo d'azione. Ma, sorpresa, quell'attore era anche spassoso. Il lavoro sull'aspetto fisico, con quella mascella gonfiata come Marlon Brando ne Il padrino. Quel parlare secco, duro, scandito (il film è da vedere in lingua originale). E quell'incursione nell'italiano di cui parlavamo prima. Con Bastardi senza gloria è nato un Brad Pitt nuovo: affascinante e divertente insieme, cialtrone senza perdere un briciolo della sua avvenenza e credibilità. Da quel momento, ogni volta che abbiamo ritrovato su grande schermo "quel" Brad Pitt sono stati sempre grandi momenti. Lo abbiamo ritrovato ancora con Tarantino, in C'era una volta a... Hollywood, in cui è Cliff Booth, controfigura dell'attore Rick Dalton, che attraversa tutto il film con un'aria tra il serio e il faceto irripetibile, e si supera nel momento del combattimento con Bruce Lee. E, ancora, è un Brad Pitt "tarantinato", divertente e divertito, quello di Bullet Train.
Damien Chazelle dà a quella simpatica canaglia ulteriori colori
Scusate la digressione. Ma è per dire che il Jack Conrad di Brad Pitt in Babylon è in qualche modo figlio del Brad Pitt di Tarantino, di quel modo di intendere un personaggio. Damien Chazelle dà a quel carattere della simpatica canaglia ulteriori colori. Perché quel personaggio rientra poi nella poetica di Chazelle, quella del sudore e delle lacrime, dalla fatica per inseguire i propri sogni. O per non farseli sfuggire. E allora quel personaggio così allegro pian piano si adombra, comincia a sentire delle crepe che si formano su quella facciata così bella.
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Leggere negli occhi il fallimento
E, nella seconda parte del film, in quel volto bellissimo, in quegli occhi piccoli e chiari, quegli occhi che sono stati sempre vispi, vivi, cominciamo a leggere il fallimento, la fine di un sogno. In quegli occhi, che pian piano si spengono, lucidi di tristezza e di malinconia, allora, ci sono tanti altri colori che non avevamo ancora visto. Quello di Jack Conrad è un ruolo tragicomico, dolceamaro, perché Damien Chazelle e Brad Pitt, con questo personaggio, sono riusciti davvero a portarci ovunque. Dalle feste sfrenate in ville da sogno a sordide camere d'albergo, dalla fama stellare al dimenticatoio, dal cinema muto al sonoro. E dalle recensioni positive alle stroncature. Poco conta che Jack Conrad passerà l'eternità in compagnia di angeli e fantasmi, perché il cinema crea icone e rende immortali. La vita, nel frattempo, può diventare molto dura in un mondo come questo. Brad Pitt, star mondiale, a quasi sessant'anni è in grado di dare ancora molto. E, stavolta, ha trovato dentro di sé le corde giuste per raccontarci una storia di ascesa e caduta.