B: The Beginning 2, la recensione: una storia che si ripete

La nostra recensione della stagione 2 di B: The Beginning, disponibile su Netflix dal 18 marzo 2021 con 6 episodi inediti.

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B: The Beginning 2: Koku e Kirisame

Torna su Netflix uno degli anime più apprezzati presenti sulla piattaforma e in questa recensione di B: The Beggining 2 cercheremo di comprendere la direzione intrapresa dalla storia in rapporto all'evoluzione degli intriganti personaggi che la dominano. La stagione 2 si è fatta attendere quasi tre anni ma ora, finalmente, è disponibile sulla piattaforma streaming dal 18 marzo 2021 con sei nuovi episodi atti ad espandere il mondo di questo particolare e problematico avvenire. La storia pensata da Katsuya Ishida ci porta in un imprecisato futuro dove gli scienziati, nel cercare di dar vita ad un mondo perfetto, si prefiggono di creare una nuova tipologia di umanità. Capostipiti di questo nuovo genere umano sono tre bambini ma, non tutto va secondo i piani e i piccoli vengono rapiti da un'associazione criminale. Anni dopo nel Regno di Cremona un efferato killer soprannominato B sembra scegliere le sue vittime tra assassini e criminali. Viene così chiamato ad indagare l'investigatore Keith Flick, soprannominato genio, che torna dopo tempo nella polizia del Regno di Cremona.

Una trama che riparte da dove ci eravamo lasciati

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B: The Beginning 2: un'immagine della seconda stagione

Koku e Yuna sembrano vivere finalmente un'esistenza tranquilla nel Regno: Koku ha iniziato a lavorare e Yuna ha cominciato la scuola come una normale studentessa della sua età. La loro vita tranquilla, però, non dura a lungo: Kirisame è sopravvissuto e torna a ricattare Koku sotto la minaccia di uccidere tutte le persone a lui care. La sua prima mossa è, infatti, quella di rapire Keith, confinandolo in un luogo isolato senza né cibo né acqua in attesa che sopraggiunga la morte. L'obiettivo sembra, però, essere ancora più subdolo di quanto ci si possa aspettare: Kirisame vuole che Koku si unisca a lui e al suo gruppo, diventando il legittimo re dalle ali nere e per farlo l'unico modo è spingerlo a compiere un omicidio. Con il "genio" fuori dai giochi la polizia sembra brancolare nel buio dopo il rapimento ad opera di Killer B del Senatore Zackary. Avranno così il via una serie di intrighi e macchinazioni che metteranno a dura prova Koku, Yuna e persino l'investigatrice Lily, determinata a ritrovare Keith e a scovare i responsabili dei crimini appena commessi.

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La scarsa crescita dei personaggi

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B: The Beginning 2: Keith Flick nella seconda stagione

Come abbiamo già accennato, la seconda stagione di B: the Beginning riparte poco dopo la conclusione delle vicende della precedente: i personaggi hanno ripreso a condurre vite all'apparenza normali, ma il pericolo è dietro l'angolo e si annida dove meno se lo aspettano. Questi elementi, già presenti nella prima stagione ricorrono anche nella due, mettendo alla prova non solo Kiku e Yuna ma anche i vari membri della polizia, piuttosto confusi da una serie di inspiegabili avvenimenti. Sotto la pressione degli eventi i personaggi non sembrano aver fatto grossi passi avanti: Koku continua a sentirsi insicuro, in bilico tra quello che è e quello che vorrebbe essere; Keith Flick è ancora tormentato dai fantasmi del passato. Incapace di trovare una stabilità, pratica o emotiva, continua ad indagare fino a cadere, forse volontariamente, in una trappola che potrebbe costargli la vita. L'evoluzione dei personaggi è, quindi, l'elemento di maggior carenza della stagione, perché non solo li ritroviamo come li avevamo lasciati, ma durante gli episodi poco cambia a livello di crescita o presa di coscienza. Questo, unito ad un numero di episodi disponibili piuttosto esiguo, fanno sì che si abbia la sensazione di non star vedendo nulla di inedito.

Vedremo una terza stagione?

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B: The Beginning 2: Koku in una scena

Anche le dinamiche della storia sono molto simili a quelle della stagione precedente: Koku, Keith, Lily dopo il trambusto iniziale, si troveranno davanti un intricato caso di cui dovranno occuparsi affrontando prima di tutto loro stessi, le proprie paure e i propri rimorsi. Niente di nuovo, quindi, sotto il sole del Regno di Cremona che comunque è una location incredibilmente bella e soprattutto suggestiva, un mix di antico e moderno estremamente efficace e accattivante, in grado di impreziosire la storia, donandole un carattere ed un background indubbiamente unici. Non vi nascondiamo che da questa stagione ci saremmo aspettati qualcosa di più, sia dal punto di vista tecnico che da quello di una storia che non sembra in alcun modo trovare una conclusione, lasciandoci esattamente al punto di partenza, con qualche nemico in più e alcune consapevolezze in meno. Dall'impostazione delle vicende ci sembrerebbe di intuire l'intenzione da parte di autore e regista di produrre prossimamente una terza stagione, che questa volta ci auguriamo sia in grado di smuovere più efficacemente sia la narrazione principale che la coscienza dei personaggi in gioco.

Conclusioni

Come affermato nella nostra recensione di B: The Beginning 2 questi nuovi episodi non riescono ad aggiungere nulla di nuovo alla storia principale, lasciando lo spettatore esattamente al punto di partenza e con un finale aperto. Ottima, comunque, l'ambientazione: il Regno di Cremona è un mix perfetto di antico e moderno, intrigante ed efficace, cornice eccellente di un futuro in bilico tra vecchio e nuovo.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
3.4/5

Perché ci piace

  • L'ambientazione suggestiva ed efficace.
  • Il mondo futuro in cui sono narrate le vicende connubio perfetto tra antico e moderno.

Cosa non va

  • La scarsa crescita dei personaggi.
  • La storia, simile per dinamiche alla stagione precedente.
  • Il finale aperto che riporta al punto di partenza.