Sia che indossino i loro costumi ormai da anni, o che siano al loro secondo film del Marvel Cinematic Universe, a volte interpretare un supereroe può essere difficile, soprattutto quando non vuole saperne di farsi vedere: è quello che accade in Avengers: Infinity War, nelle sale italiane dal 25 aprile, a uno dei protagonisti, e, a quanto pare, succede anche agli attori sul set.
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"Ho avuto dei momenti in cui il mio supereroe interiore non voleva uscire fuori" ci ha detto Letitia Wright, interprete di Shuri in Black Panther, a Londra, all'anteprima europea di Infinity War, continuando: "Ad Atlanta, dove faceva veramente caldo e dovevamo girare la grande scena di battaglia con addosso costumi super attillati e sudavamo. Bisognava rimanere lucidi ma pensavo: 'Voglio andare a casa!'. A quel punto devi concentrarti e lasciarla uscire". Per Sebastian Stan invece, volto di Bucky Barnes alias Winter Soldier: "Non so, credo sia una cosa che succede più spesso in teatro: lì non c'è lo stop, non importa cosa accada, devi esserci, con la pioggia o con il sole. Molte volte preghi dio di farti uscire da quella situazione, ma devi salire lassù."
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A completare il trio Tom Hiddleston, interprete di Loki, il villan più amato dai fan del MCU: "È successo un paio di volte, soprattutto all'inizio: non sentivo nulla a causa dell'elmo. Le persone mi dicevano le loro battute e le vedevo muovere le labbra. Capivo quindi che toccava a me e dovevo far uscire fuori il supereroe. In ogni caso è un privilegio poter interpretare un supereroe o un super villain, ti confronti con un'idea che è più grande di te. Qualcosa di più, o almeno la migliore versione possibile di ciò che possono essere gli esseri umani."
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Avengers e Thanos: tutti mostri?
In Infinity War ogni eroe incontrato in questi dieci anni di film è chiamato a unirsi agli Avengers per contrastare Thanos (Josh Brolin), alieno che pensa di risolvere il problema della sovrappopolazione uccidendo metà dell'universo, grazie al potere delle Gemme dell'Infinito. Nel fumetto Thanos dice che siamo tutti dei mostri, ma lui è l'unico ad avere il coraggio di esserlo. Se ha ragione vuol dire che anche gli Avengers sono dei mostri? "Credo dipenda dal punto di vista" ci ha detto Stan, spiegando meglio: "Possiamo guardare una cosa e sembrerà buona o cattiva a seconda degli occhi di chi la guarda. Credo che ognuno di noi abbia, nascosto lì dentro, un mostro: penso che alcune persone siano semplicemente più connesse con lui di altre."
Per Hiddleston invece: "Nel corso della storia dell'umanità abbiamo sempre parlato degli aspetti più oscuri della nostra natura: alcuni dei più coraggiosi dicono che, se riesci a riconciliarti con questi, la tua luce brilla maggiormente, si riesce a raggiungere un senso di completezza. Negli esseri umani c'è uno yin e uno yang: se riesci a riconciliarti con il tuo mostro, magari puoi diventare ancora più positivo e ottimista."
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