Assaggi di porno al RomaFictionFest con la diva Moana

Evento speciale della terza edizione del festival della fiction, sono state presentate in anteprima al Multisala Adriano di Roma le prime immagini della mini-serie in onda il prossimo autunno su Sky. La protagonista Violante Placido ha inoltre raccontato al pubblico com'è riuscita a diventare Moana Pozzi.

1981, Italia. Tutti portavano una maschera, lei le tolse tutte.

Grazie anche al suo carisma e alla prorompente personalità, Moana Pozzi è rimasta nell'immaginario collettivo come la più radiosa delle pornostar. A quindici anni dalla sua morte, avvenuta all'età di 33 anni e attorno alla quale ancora si addensano i misteri, Sky la celebra con la sua quarta produzione originale, dopo i successi di Quo Vadis, Baby?, Romanzo Criminale - La serie e Nel nome del male. Bisognerà attendere il prossimo autunno per scoprire Moana, mini-serie in due puntate prodotte da Sky Cinema e Polivideo, ma il RomaFictionFest 2009 ha già reso la nuova creatura di Sky un "evento speciale" con una serata di gala nel corso della quale è stato proiettato il documentario Moana, magnifica ossessione di Hakim Zejjari e Max Croci e sono state mostrare le prime immagini della serie interpretata da Violante Placido e diretta da Alfredo Peyretti.

Il mito di Moana Pozzi torna quindi a rivivere, con le sue contraddizioni e la trasgressione che l'ha segnato, in un'opera che ne racconterà la stupefacente parabola tra gli anni Ottanta e Novanta, dai tentativi di sfondare come attrice alle amicizie con potenti personaggi pubblici, dal boom nel cinema porno all'interessamento dei mass media nei suoi confronti che ne decretarono lo straordinario successo. "Sky cercava qualcosa per attrarre l'audience maschile e nello stesso tempo le signore - racconta Alessandra Zingales, Amministratore Delegato di Polivideo, al pubblico accorso numeroso al Multisala Adriano di Roma per gustarsi un piccolo assaggio della mini-serie - e mi sembra che Moana sia perfetta in questo senso, per l'appeal sugli uomini, ma anche perché aveva qualcosa che noi donne le invidiamo: il senso di liberazione che la animava e la capacità di fare i mestieri più difficili senza cadere mai nella volgarità". Un viaggio lungo e faticoso quello per portare la storia di Moana Pozzi sullo schermo, che ha impegnato il cast per nove settimane sul set. "Come tutte le cose difficili, dopo un simile percorso si arriva però alla meta con una maggiore soddisfazione - spiega il produttore esecutivo Leonardo Breccia - Sia il cast artistico che la troupe ha partecipato con grande entusiasmo al progetto, perché Moana ha affascinato tutti".
Ad interpretare la diva dell'hard la trentatreenne Violante Placido che ha dovuto confrontarsi con la difficile impresa di calarsi nel ruolo di una vera e propria icona. "La scelta di interpretare questo ruolo ha rappresentato per me, come attrice, una bella sfida - rivela la Placido - anche perché non è facile portare sullo schermo un personaggio esistito, che comunque ti da grandi possibilità di esplorare, di poter misurare la tua caratura. La mia preoccupazione ora è quella di riuscire ad avere un altro progetto che mi stimoli nello stesso modo. E' stata un'esperienza travolgente, ma faticosa e turbolenta, che ha visto un cambio di regista in corsa. Non volevamo deludere il ricordo di Moana e la responsabilità la sentivamo tutta. Io ho perciò cercato di dare tutta me stessa, anche perché è un personaggio al quale mi sono affezionata tantissimo. E' una donna che, mentre la scoprivo, mi ha insegnato delle cose, e mi sento perciò felice e grata di aver partecipato a questo progetto". Accanto alla figura di Moana, l'amica-nemica Cicciolina, interpretata da Giorgia Wurth, vista di recente in Ex, la fortunata commedia di Fausto Brizzi. "Interpretare un personaggio reale e vivente è una fortuna e un privilegio, anche se all'inizio mi ha un po' terrorizzato - spiega l'attrice - E' venuto costruendolo tutto da fuori, grazie al trucco e al parrucco che hanno fatto almeno la metà del personaggio. Moana è stata in un certo senso scoperta da Cicciolina che con Riccardo Schicchi era socia di Diva Futura. Agli inizi tra le due si era instaurato un rapporto molto complice e stimolante, ma a un certo punto la stella di Moana ha cominciato a brillare troppo e Ilona ha subito eccessivamente il suo successo. Si sono perciò allontanate per un periodo, ma la malattia di Moana e i problemi di Ilona riguardo suo figlio hanno portato le due a riunirsi. Alla fine la loro è una storia di straordinaria amicizia".
A lanciare Moana Pozzi nel mondo del porno Riccardo Schicchi, personaggio istrionico e visionario che con le sue due pupille, la Pozzi e Cicciolina, ha operato una vera e propria rivoluzione del costume. A prestargli il volto nella mini-serie è Fausto Paravidino, regista e attore di Texas. "E' un personaggio molto complesso quello di Schicchi - racconta Paravidino - in un certo senso schizoide, come molti di quelli che lavorano nel mondo del porno. In pubblico manteneva un certo contegno nel parlare e filosofava sul processo di rivoluzione sessuale, ma d'altra parte produceva immagini pornografiche che sono esteticamente volgari e che poco si accordano con i temi filosofici. E' un personaggio buffo, la prima cosa che percepisco di questa sua schizofrenia è la componente parodistica. Il porno è parodia del coito e la mia interpretazione non moralistica di Schicchi è questa". Oltre alla vita pubblica di Moana, nella mini-serie targata Sky saranno raccontati anche i suoi amori, come quello sbagliato col Duca, intepretato da Salvo Simioli, e la grande storia d'amore con suo marito Antonio Di Ciesco (Michele Venitucci). A interpretare il ruolo della sorella Baby Pozzi è infine Elena Bouryka.
Per creare i 500 costumi di Moana utilizzati nella mini-serie ci sono voluti ben due mesi di lavoro. Tra questi, anche il famoso abito rosso con vertiginoso décolleté indossato durante l'intervista con Pippo Baudo. Grande attenzione è stata poi riservata agli ambienti con la ricostruzione minuziosa della casa di Moana, compresa la camera con il mitico letto a baldacchino, e un'attenzione particolare ai luoghi di Roma cari alla pornodiva. Obiettivo della mini-serie di Sky è comunque quello di scavare in profondità negli aspetti più intimi di Moana Pozzi, di mostrare la sua lotta contro il moralismo per affermare la propria identità. "Vivi come se dovessi morire domani e pensa come se non dovessi morire mai": questa la frase simbolo di Moana Pozzi, la donna che ha combattuto l'ipocrisia e che ha utilizzato la sua ambizione per divenire immortale nel ricordo di chi l'ha amata, ma anche di chi l'ha denigrata. Con Moana, il prossimo autunno su Sky ne ripercorreremo la vita, le contraddizioni e le ambiguità che l'hanno caratterizzata, ma anche la grande forza di una donna che ha segnato un'epoca, una donna che per molti rappresenta ancora una magnifica ossessione.