Anna Foglietta: la poliziotta diventa escort

La nostra intervista all'attrice de La squadra e Distretto di polizia che interpreta una escort 'felice e consapevole' nel film Nessuno mi può giudicare.

Il pubblico televisivo la conosce soprattutto peri suoi ruoli "polizieschi" in serial come La squadra e Distretto di polizia. Sul grande schermo però, la vedremo nel ruolo di "una escort felice e consapevole" nel nuovo film di Massimiliano Bruno, Nessuno mi può giudicare - nel quale affianca Paola Cortellesi e un ricco ed eterogeneo cast tutto italiano. Con lei abbiamo voluto parlare del personaggio interpretato nel film, quello di Eva, ma anche di altri progetti che hanno segnato la sua carriera fino ad adesso, dalla commedia dedicata al fenomeno Facebook, alla collaborazione con Sergio Stivaletti e e un ruolo accanto a George Clooney.

Anna, che personaggio interpreti in Nessuno mi può giudicare, e in che modo lo hai sviluppato?
Sono Eva, una escort felice e consapevole, che ha scelto di fare questo mestiere perché le piace la bella vita. Ha solo un problema irrisolto che troverà una soluzione grazie all'amicizia, vera, con Alice (Paola Cortellesi). Lo studio di questo personaggio, inutile dirlo, è stato molto interessante. L'attualità mi ha offerto diversi spunti, anche se io e il regista non abbiamo voluto associare Eva alle tante "figurine" che siamo abituati, purtroppo, a vedere oggi in giro. Lei, Eva, ha carattere e personalità, gli uomini li conosce e da loro ne trae il profitto maggiore, senza implicazioni sentimentali e senza ambizioni politiche. E' una donna che ricerca la sua spiritualità leggendo e traendo spunto dalle "massime" di Confucio o Buddha, che crede in quello che dice anche se poi lo contraddice con altrettanta convinzione. Per me è stato un privilegio darle corpo e anima.

E' un cast piuttosto eterogeneo, quello del film, con chi hai interagito meglio, durante la lavorazione?

Diciamo che ho lavorato per il 90% del film con Paola, per cui mi sembra scontato scegliere lei, ma la risposta sarebbe stata la medesima anche se ci avessi girato una sola scena, perché la Cortellesi è un talento umano e artistico di una potenza travolgente. Ha gli occhi generosi, la pazienza di una mamma, l'estro di una cantante rock, l'intelligenza delle donne, quelle vere, la bellezza dell'anima che si manifesta in tutta la sua luminosità... la adoro.
Più in generale mi viene spontaneo dire che il regista è stato perfetto nello scegliere un cast di attori con talmente tanta personalità e talento che trovarsi male con loro sarebbe stato impossibile... da Raoul Bova a Lucia Ocone, da Valerio Aprea a Rocco Papaleo, un tripudio di eterogeneità che ha reso questa pellicola un gioiello.

La storia del film racchiude diversi elementi di attualità, tra cui quello di una donna che decide di fare la escort per far fronte a gravi difficoltà economiche. Quindi non è solo un triste compromesso che accettano alcune donne di spettacolo...
Quindi bisogna interrogarsi su quello che sta succedendo in Italia... Alice è costretta ed Eva lo fa consapevolmente, ma quante ragazze decidono di prostituirsi senza avere minimamente coscienza di quello che stanno facendo? E' colpa di una crisi di valori, che antepone la borsa di Louis Vuitton, alla propria integrità morale, la smania di apparire alla formazione culturale, la pecunia all'anima. Qui non si tratta di fare i sacrifici per campare, qui si è disposte a tutto per una partecipazione in TV, perché ci si illude di esistere solo nel momento in cui si viene riconosciuti, e quindi non ti basta più il pensiero di poterti fare una famiglia, avere dei figli e condurre una vita "normale", occorre la fama, fatua, breve come un lampo, ma pur sempre fama. Tutto ciò mi rattrista molto.

Parlando sempre di attualità, hai recitato in Feisbum - il film e nel cortometraggio di Sergio Stivaletti _Il Velo Di Waltzx_ (presentato anche al primo Fantasy Horror Award di Orvieto, l'anno scorso) incentrato sul tema della chirurgia estetica. Facebook sicuramente ti ha portato fortuna, visto che hai sposato un tuo ex-compagno di classe, Paolo Sopranzetti, ma secondo te non ha aspetti negativi? In che modo potrebbe cambiare la nostra società, in futuro?
Bisogna fare dei distinguo. Facebook è uno strumento di importanza straordinaria, basti pensare a quello che è riuscito a fare in Tunisia, Egitto e Libia... è stato il vero strumento della rivoluzione dell'Africa del Nord. E' chiaro che se penso all'uso che ne facciamo noi in Italia mi viene da ridere, però usato con leggerezza lo trovo un modo concreto per mantenere rapporti che altrimenti si perderebbero. Per dire, grazie a FB, noi attori e tecnici che abbiamo lavorato al film continuiamo a sentirci, anche solo per un saluto e per informarci sulle ultime novità... Non mi piace vedere i minori sia in foto, sia in chat perché temo che possano cadere in mani poco raccomandabili, ma di questo sono responsabili i genitori troppo distratti, non Facebook.

Il rapporto tra te e Paolo si è sviluppato in età adulta, oppure avevate "qualcosa in sospeso" dai tempi della scuola?
Io e Paolo abbiamo semplicemente assecondato il destino... siamo fatti per stare insieme e credo che la vita ci avrebbe fatti rincontrare comunque. Il nostro è un rapporto tra due adulti che avendo vissuto abbastanza sono stati in grado di riconoscere l'amore... quello vero.

Per quanto riguarda la chirurgia estetica invece, hai affermato che non vi faresti ricorso, per nulla al mondo. E dopo avr girato il corto di Stivaletti se ne intuiscono i motivi! Come hai lavorato con Sergio sul set di quel corto? Ci sono scene molto, molto forti...

Il corto di Sergio mi ha dato la possibilità di entrare in contatto con la parte oscura di me, di esplorare quel dolore che rende lecita la violenza. Una vera donna killer, lucida e spietata, ma destinata alla pazzia. Anche l'uso dei tanti effetti speciali non ha sottratto veridicità all'azione scenica, che è molto recitata per essere un horror, ma anzi ha sottolineato l'interpretazione aggiungendo forza e impatto visivo alla forte emotività delle scene. Poi Sergio è un uomo stupendo, di una dolcezza e di una simpatia bonaria che tradisce la sua orrorifica creatività. Gli voglio molto molto bene.

Dai cortometraggi a budget limitato, alle produzioni americane. L'anno scorso sei apparsa nel cast di The American, con George Clooney. Come hai vissuto quest'esperienza?
E' stata una bellissima esperienza, che mi ha permesso di conoscere una realtà produttiva, quella americana, completamente nuova. Ho visto un livello di professionalità sbalorditivo, e Clooney è un uomo galante oltre che un attore formidabile. Ovviamente ero emozionata come mai in vita mia all'idea di lavorare con Mr Clooney, però la sua professionalità ha fatto sì che io potessi sentirmi a mio agio, e non ho mai avvertito lo stacco tra di noi. Eravamo due attori che stavano lavorando per lo stesso obiettivo, fare una bella scena.

Hai fatto tantissimo teatro, un bel po' di cinema e altrettanta televisione, soprattutto in ruoli polizieschi. Quali tasselli ti piacerebbe aggiungere per proseguire la tua carriera?
Mi piacerebbe fare tutto, la vecchia, la bambina, la pazza, la frustrata, la martire, la santa... c'è talmente tanto da dire e in talmente tanti modi diversi che non vorrei smettere mai di recitare. Il mio cuore appartiene alla mia famiglia, ma un pezzo grande della mia anima appartiene al mio lavoro.