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Un'infermiera e un killer incrociano gli sguardi: lui deve ucciderla perché ha visto troppo, lei rimane pietrificata. Quello che ha davanti è Ciro, il suo primo, e unico, grande amore. Proprio quando in un film classico di pistola e malavita partirebbe una musica drammatica, si sente invece a tutto volume la melodia inconfondibile di What a feeling, colonna sonora diventata cult di Flashdance.
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Ammore e malavita è così, prendere o lasciare: giocando con l'estetica di serie e film come Gomorra, i Manetti Bros. hanno costruito un musical sui generis, che mescola azione e risate, sceneggiata napoletana e musica elettronica. Proprio quando due antagonisti dovrebbero spararsi, o baciarsi, partono brani irresistibili come Guaglione 'e malavita e L'amore ritrovato (What a feeling), scritti da Pivio, Aldo De Scalzi e Nelson.
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Nelle sale dal 5 ottobre, il film dei Manetti è passato in concorso alla 74esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, dove ha conquistato la critica. Abbiamo incontrato al Lido i protagonisti, Giampaolo Morelli e Serena Rossi, interpreti rispettivamente di Ciro e Fatima, braccio destro del boss Don Vincenzo (Carlo Buccirosso) e un'infermiera piena di voglia di vivere.
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Lo spaghetto con le vongole
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La battuta più riuscita del film, che ruota tutta attorno alla "filosofia degli spaghetti con le vongole", si deve proprio a Morelli, che ha improvvisato molto sul set dei Manetti: "È venuta improvvisata" ci ha detto, spiegando meglio: "Arriva in un momento drammatico, in cui il personaggio di Ciro comincia a farsi conoscere un po' meglio: lì si vede il suo cuore, la sua anima. All'inizio è un criminale introverso, poi grazie all'amore e alle donne, viene messo di fronte a scelte importanti". Per i due protagonisti chi è più forte? L'amore o la malavita? "Io dico amore!" ha risposto sicura Rossi, mentre per Morelli: "Tutti e due: chi vincerà? L'ammore o la malavita? Chi lo sa".