Alla ricerca di Dory, tra emozione e grandi personaggi

Non solo Dory, Marlin e Nemo: il sequel del classico Pixar Alla ricerca di Nemo diverte e trasmette emozioni forti e purissime.

Con l'eccezione di Toy Story, la Pixar aveva basato la prima fase della sua vita creativa su progetti e idee originali. Un'impostazione coraggiosa e ambiziosa, che però col passare del tempo si è dovuta scontrare con logiche produttive diverse e l'esigenza, inevitabile nel panorama cinematografico contemporaneo, di portare in sala una media di un film all'anno. Altrettanto inevitabile, quindi, la necessità di guardarsi alle spalle e tornare sui propri successi per rielaborarli e riproporli, partendo da una base sicura ed un lavoro creativo in qualche misura agevolato per alcuni di questi nuovi progetti da sfornare con cadenza costante. Così arriva Toy Story 3 - La grande fuga (e ne è annunciato un quarto), un nuovo Monsters & Co. e un secondo Cars, sequel che permettono di ritrovare sullo schermo personaggi amati, capaci di riportare gli spettatori in sala e trainare il già fruttuoso merchandising.

Alla ricerca di Dory: un'immagine del film animato
Alla ricerca di Dory: un'immagine del film animato

Mancavano all'appello, almeno finora e nonostante gli insistiti e scherzosi ammiccamenti di Ellen DeGeneres dal suo spazio televisivo americano, alcuni dei personaggi che hanno lasciato il più deciso impatto nei cuori degli spettatori, ovvero il piccolo Nemo e suo padre Marlin, protagonisti insieme alla popolarissima pesciolina blu Dory di quello che è diventato istantaneamente un cult di casa Pixar, quell'Alla ricerca di Nemo che nel 2003 ha confermato la capacità dello studio di Lasseter di raccontare con un senso della narrazione fuori dal comune storie semplici ma di grande potenza emotiva, favole moderne che riescono a catturare gli spettatori di ogni età.

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"Ciao, io sono Dory"

Alla ricerca di Dory: Baby Dory in una scena del film animato
Alla ricerca di Dory: Baby Dory in una scena del film animato

Il sequel fa un passo indietro prima di andare avanti, mostrandoci una Dory ancora adorabile bebè alla quale i genitori stanno insegnando a convivere con il suo noto problema mnemonico. Un incipit/flashback che fa da raccordo con il primo film, ma che viene ripreso più volte per accompagnare l'odissea del personaggio in questo secondo film: in Alla ricerca di Dory, infatti, è lei a trovarsi separata da Marlin e Nemo, che si possono ormai considerare la sua famiglia, folgorata dalla consapevolezza di aver dimenticato quella originaria e doverla ritrovare. È un viaggio ricco di ostacoli, insidie, pericoli, ma anche di tanti incontri con nuovi personaggi tratteggiati con la solita maestria Pixar, dallo squalo balena miope Destiny, all'insicuro beluga Bailey, il travolgente e scorbutico polpo Hank, ma soprattutto alla follia dell'anatra Becky, tutti pronti ad accompagnare la protagonista nella sua avventura.

More of the Same

Alla ricerca di Dory: una scena del film di animazione
Alla ricerca di Dory: una scena del film di animazione

Un'avventura, quella di Dory, non dissimile da quella raccontata in Alla ricerca di Nemo. A differenza di altri sequel di casa Pixar, come Cars 2 o Monsters University, con Alla ricerca di Dory non si cerca di reinventare il classico, ma piuttosto di ricalcarne la struttura per creare qualcosa di diverso: c'è il viaggio, ci sono gli incontri con altri personaggi che bucano lo schermo, c'è ritmo e quel tono leggero e piacevole che ha conquista il pubblico, ci sono le emozioni che la casa di Lasseter ha dimostrato di saper suscitare con grande e sobria maestria. Il tutto partendo dalla necessità di porre al centro del racconto quello che era stato il personaggio più dirompente e sorprendente del predecessore: la Dory resa viva, autentica ed irresistibile dalla sua doppiatrice Ellen DeGeneres.

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Dory alla conquista del mondo

Alla ricerca di Dory: un'immagine del film di animazione
Alla ricerca di Dory: un'immagine del film di animazione

Il personaggio viene ripreso per quello che era, sviluppato mostrandoci la sua infanzia con sprazzi dell'irresistibile Baby Dory che già impazza in tutti i Disney Store, resa protagonista assoluta e, in qualche modo, modello di vita. La Dory che tutti amano non può più essere la spalla, un po' outsider, che abbiamo conosciuto, deve diventare il motore del racconto e quindi portatrice di un messaggio positivo per l'esercito di giovani spettatori che guarderà il film, deve mostrare ai più piccoli l'importanza di essere sé stessi e sfruttare le proprie peculiarità come una forza e mai un limite, imparando a conoscerle, usarle e renderle vincenti. Diventando un esempio da seguire con la sua determinazione spolverata di leggerezza e spontaneità.

Il tocco Pixar

Alla ricerca di Dory: un momento del film d'animazione
Alla ricerca di Dory: un momento del film d'animazione

Alla ricerca di Dory è l'ennesima conferma Pixar da tanti punti di vista: ritroviamo la capacità di mettere in piedi protagonisti all'apparenza semplici, ma profondi e stratificati; l'abilità nella scrittura, che porta su schermo storie semplici ma mai banali; gli spumeggianti personaggi secondari che completano ed animano la storia; la duplicità di un'opera che può conquistare i più piccoli e gli adulti in egual misura, andando a toccare corde diverse e complementari. Ma è anche la conferma di un livello tecnico inarrivabile, pareggiato solo dalla "consorella" Disney Animation, qui evidenziato dalla difficoltà di rappresentare acqua e mondo sottomarino, che per primi avevamo affrontato in Finding Nemo (ma basta dare un'occhiata anche al corto che accompagna questo sequel, Piper, per notare ulteriori sperimentazioni che vedremo applicate nei prossimi film). Alla ricerca di Dory non sarà Inside Out per originalità e forza innovatrice, ma è il ritorno in grande stile di un personaggio amatissimo che continuerà a conquistare il pubblico e riempirà le case con i suoi adorabili gadget da qui al Natale.

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Movieplayer.it

4.0/5