La mente ci suggerisce prudenza, ma il cuore batte di entusiasmo mentre scriviamo la recensione dei primi episodi di Ahsoka, perché siamo già stati scottati una volta, perché il destino delle serie Star Wars, così come quelle Marvel, sembra di non riuscire a mantenere le buone premesse fatte nei primi episodi. O forse di accendere, in quelle prime battute che ci troviamo a commentare, idee e pensieri di gran lunga superiori a quelli che le produzioni in realtà sviluppano. Quindi non ci tireremo indietro nell'esprimere un parere positivo sul lavoro fatto da Dave Filoni nella serie sull'Ahsoka Tano di Rosario Dawson, ma non nasconderemo anche una certa cautela dovuta ad alcune esperienze pregresse, sperando di trovarci davanti alla qualità stabile di un Andor piuttosto che al crollo che ha dimostrato invece Obi-Wan Kenobi.
Ahsoka e la trama orizzontale
Ce ne sono sempre due: un maestro e un apprendista
Ci è stato detto in passato e lo sappiamo bene, ma la serie creata da Dave Filoni lo ribadisce anche con i fatti, da una parte e dall'altra della Forza. Ritroviamo infatti Ahsoka Tano, ma anche personaggi già noti dell'universo Star Wars, nel tempo dopo la Caduta dell'Impero, impegnati a indagare su una minaccia che mina la sicurezza di quella Galassia lontana lontana ormai vulnerabile e in un periodo di assestamento. Ce lo fa capire il crawl iniziale, presente anche se graficamente diverso da quello dei film per il grande schermo, e la sua caratteristica di immergerci in una storia già in divenire, che si sviluppa con continuity orizzontale molto marcata nel corso della stagione, ponendosi da subito in maniera diversa rispetto alla struttura più episodica di The Mandalorian.
Una serie per I fan?
Ahsoka si dimostra molto diversa dalla serie con Pedro Pascal, quindi, anche nel rivolgersi in prima battuta a chi è già fan e conoscitore del mondo di Star Wars. Due operazioni diverse per due momenti diversi della saga e della piattaforma che ospita le serie, Disney+: The Mandalorian ne accompagnava il lancio e doveva catturare l'attenzione di un pubblico ancora da definire, la nuova serie si rivolge a spettatori già formati sull'universo di George Lucas (e ora un po' di Jon Favreau e Dave Filoni), dando molto per scontato. Forse troppo? Probabile, perché alcune informazioni sono utili prima di iniziare la visione di Ahsoka e per questo abbiamo pubblicato nei giorni scorsi un riepilogo degli episodi da guardare prima di immergersi nella serie con protagonista Rosario Dawson.
Una serie al femminile? Personaggi forti e ben caratterizzati
Nulla che impedisca allo spettatore a digiuno di tutto l'universo Star Wars di seguire gli eventi, anche perché emergono da subito alcune figure centrali: se non è una sorpresa che funzioni la Ahsoka Tano di Rosario Dawson, si ritagliano da subito uno spazio la Sabine Wren di Natasha Liu Bordizzo e la Hera Syndulla di Mary Elizabeth Winstead, rendendo la nuova produzione una serie con una forte spinta femminile a muovere l'azione, almeno dalle prime battute. Colpisce per carisma anche Ray Stevenson nel ruolo di Baulano Skoll, ma è da subito impagabile David Tennant come voce del droide Huyang (e per questo consigliamo la visione in originale).
Nel nome di Dave Filoni
Un buon cast, quindi, ma al servizio di una visione solida e compiuta: Dave Filoni aveva già dimostrato di aver capito, e fatto proprio, le basi narrative e strutturali della saga creata da George Lucas. Lo aveva mostrato in animazione, l'aveva confermato in live action, ma Ahsoka potrebbe essere la definitiva consacrazione di questo passaggio di testimone, perché tanti sono i dettagli che dimostrano padronanza dell'ambientazione, dei personaggi, del look e delle sensazioni che una produzione a marchio Star Wars dovrebbe comunicare. Passiamo dal banale suono che fa un elmo mosso su un tavolo, solido e concreto, a primi scontri con spade laser che lasciano immaginare qualcosa di più epico andando avanti con la stagione.
La conferma di Filoni arriva in una serie che ha creato, scritto (per entrambi i primi due episodi visionati) e diretto (per la premiere di stagione), rendendola a tutti gli effetti sua. La sua era entra così nel vivo e non ci lasciamo andare all'entusiasmo perché aspettiamo le conferme che arriveranno nelle prossime settimane, pronti a tessere ulteriori elogi con i prossimi episodi se li meriteranno. Teniamo le dita (e le spade laser) incrociate.
Conclusioni
Una nuova speranza. Questa potrebbe essere la sintesi della nostra recensione dei primi episodi di Ahsoka. La serie creata da Dave Filoni ci ha dato subito sensazioni positive, che speriamo possano essere confermate e consolidate nelle settimane e gli episodi successivi, quando potremo valutare con maggior precisione lo sviluppo della trama e dei personaggi. Proprio questi ultimi colpiscono da subito, grazie a un buon cast che riesce a tratteggiarli e renderli intriganti sin da subito. Si nota la mano sempre più salda di Dave Filoni al comando, autore che ha dimostrato di aver compreso e far suo l’universo di George Lucas.
Perché ci piace
- Rosario Dawson conferma di essere un’ottima Ahsoka Tano.
- Il resto del casting, ben costruito e capace di attirare subito l’attenzione sui rispettivi personaggi.
- La mano di Dave Filoni, ormai solido punto di riferimento del nuovo corso di Star Wars.
- Alcune sequenze e dettagli che lasciano sperare per il prosieguo della storia…
Cosa non va
- … ma bisognerà attendere i prossimi episodi per essere sicuri che non si perda la via.
- Chi non conosce alcune produzioni precedenti, da Clone Wars a Rebels, può perdere alcuni dettagli.