Agents of S.H.I.E.L.D., stagione 5: futuro (volutamente) incerto

La serie spionistica della Marvel si spinge verso territori sempre più inediti e sorprendenti, arricchendo una mitologia catodica che non ha bisogno del supporto dei lungometraggi cinematografici.

Agents of S.H.I.E.L.D.: il cast della quarta stagione
Agents of S.H.I.E.L.D.: il cast della quarta stagione

Dopo aver sconfitto la perfida Ophelia, Phil Coulson si ritrova insieme a parte del suo gruppo - Melinda May, Daisy Johnson, Jemma Simmons, Alphonso MacKenzie e Yo-Yo Rodriguez - su una misteriosa stazione spaziale. Nel tentativo di capire cosa sia successo e contattare i loro alleati sulla Terra, la squadra fa una scoperta terrificante: il monolite che li ha portati altrove nel cosmo li ha anche trasportati nel futuro, in una linea temporale dove il nostro pianeta, in seguito a un cataclisma non precisato, non è più abitabile...

Reinvenzione costante

Dopo un inizio tremolante, dovuto alla necessità di aspettare l'uscita nelle sale di Captain America: The Winter Soldier, la progressione narrativa di Agents of S.H.I.E.L.D. è rimasta solida e sempre all'insegna della volontà di esplorare territori nuovi, senza rimanere attaccata né alla premessa iniziale dello show né alla mitologia più vasta del Marvel Cinematic Universe (pur ricollegandosi ad essa quando necessario, come lo scorso anno con l'introduzione degli Accordi di Sokovia in Captain America: Civil War). Dalla soppressione ufficiale dell'agenzia spionistica nella prima stagione alla realtà virtuale al termine della quarta, passando per la storyline apertamente mistica legata a Ghost Rider, la prima estensione televisiva dell'universo cinematografico della Casa delle Idee ha saputo ritagliarsi uno spazio tutto suo, creando un mondo appassionante da seguire anche per chi non ha visto tutti i lungometraggi cinematografici.

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Con il cliffhanger finale della quarta annata, che ci mostrava Coulson in un ambiente non terrestre, era nata la teoria - non tanto campata per aria - che ciò fosse l'escamotage perfetto per includere i personaggi della serie negli eventi di Avengers: Infinity War, in uscita al cinema nella primavera del 2018 e destinato a riunire praticamente tutti gli eroi incontrati finora, almeno sul grande schermo. Un'eventualità improbabile con la rivelazione che la quinta stagione è ambientata non solo lontano dalla Terra, ma in un futuro dove essa non esiste più. Certo, data l'abitudine di dividere le stagioni in due o tre archi narrativi separati è possibile che i nostri siano nuovamente a casa quando avverrà lo scontro fra gli Avengers e Thanos, ma dato il percorso che la serie si è costruito dal 2014 ad oggi un crossover del genere potrebbe essere non solo poco interessante ma anche deleterio, sacrificando l'impeto drammaturgico dello show solo per accontentare chi vuole che tutti gli angoli narrativi del MCU siano apertamente collegati a qualunque costo. Come nel franchise di Star Trek, è giusto che ogni microcosmo abbia la possibilità di crescere da solo, senza affidarsi esclusivamente al tassello centrale del puzzle narrativo.

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Futuro: ultima frontiera

Agents of S.H.I.E.L.D.: Clark Gregg nell'episodio Girl in the Flower Dress
Agents of S.H.I.E.L.D.: Clark Gregg nell'episodio Girl in the Flower Dress

Con questo cambio di rotta più recente Agents of S.H.I.E.L.D. si distacca quasi completamente dagli eventi generali del MCU, mantenendo solo un legame più tematico che veramente narrativo con la recente esplorazione dell'area cosmica (vedi alle voci Guardiani della Galassia Vol. 2 e Thor: Ragnarok), destinata ad avere un ruolo più importante nei prossimi anni. Una zona vasta e per lo più sconosciuta, capace di mettere alle strette il team e dare allo show un sapore che, date le origini whedoniane del progetto, non può non ricordare i continui stravolgimenti che avevano luogo in Angel. Rispetto agli altri anni c'è anche una benvenuto ritorno della componente mystery, legata questa volta alla verità sugli eventi che hanno reso inabitabile la Terra e l'impatto degli stessi su un gruppo sempre più segnato da faccende fuori dall'ordinario. Di particolare interesse si annuncia l'evoluzione narratologica di Phil Coulson, ai tempi riportato in vita grazie a tecnologie aliene e recentemente trasformato provvisoriamente in Ghost Rider (da notare anche che il suo interprete, Clark Gregg, sarà il regista del sesto episodio della stagione, il primo trasmesso nel 2018 negli Stati Uniti).

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Inhumans: la prima immagine dei protagonisti della serie
Inhumans: la prima immagine dei protagonisti della serie

Ma soprattutto siamo di fronte a un tanto atteso ritorno alla serialità Marvel classica - per i canali generalisti, si intende - dopo la delusione cocente di Inhumans, un ricordo non ancora abbastanza lontano. Anche lì c'era la componente cosmica, sfruttata però in modo grossolano per portare sul piccolo schermo una storia e un gruppo di personaggi che meritavano il cinema. Qui invece l'ambizione è calibrata nel modo giusto, al servizio di un racconto e di protagonisti le cui vicende alimentano perfettamente un meccanismo dalla cadenza settimanale, senza reclamare ad alta voce una sala cinematografica di cui non hanno assolutamente bisogno. Se portata avanti nel modo giusto, questa nuova avventura di Coulson e del suo gruppo può essere epica quanto Infinity War, senza dover per forza interagire con gli Avengers. Il futuro, per quanto incerto e misterioso, rimane televisivo, e ciò non è un difetto in questo caso.

Movieplayer.it

4.0/5