7 donne e un mistero, la recensione: Commedia grottesca in salsa noir

La recensione di 7 donne e un mistero di Alessandro Genovesi, che firma il remake di un film di Francois Ozon del 2002: la storia resta identica con qualche modifica a partire dai toni che diventano più leggeri.

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7 donne e un mistero: la foto di gruppo del cast

Un testo teatrale del 1958 Huit femmes di Robert Thomas e un suo adattamento del 2002, 8 donne e un mistero, diretto da Francois Ozon che nella trasposizione sul grande schermo si inventa una commedia nerissima e piena di numeri musicali. Ci sono questi due elementi imprescindibili alla base della recensione di 7 donne e un mistero in sala dal 25 dicembre, un film natalizio o almeno così è stato pensato dal regista Alessandro Genovesi che lo riscrive insieme a Lisa Nur Sultan, limando i toni del giallo e virando sulla commedia leggera. Una rilettura più scanzonata e grottesca, con diverse modifiche rispetto all'originale e un cast che riunisce alcune delle migliori interpreti del cinema italiano; divertente, ma in alcuni casi forzato nell'imposizione di una sotto trama femminista che ha poco da spartire con il resto del racconto.

Una commedia degli orrori

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7 Donne e un mistero: un'immagine del film

Rispetto all'originale 7 donne e un mistero rinuncia ai momenti musicali, ogni personaggio nel film di Ozon si presentava ballando e cantando, un'idea di regia che Genovesi lascia giustamente al suo legittimo proprietario. Le donne da otto diventano sette, l'ambientazione dagli anni '50 si sposta ai '30 ma la storia rimane a grandi linee identica: uno scapestrato gruppo di donne si riunisce nella villa di famiglia per celebrare la vigilia di Natale. Tutto normale se non fosse che una tempesta di neve, i fili del telefono tagliati e un improvviso blackout le bloccherà all'interno dell'immensa casa-mausoleo dove nel corso della notte si è consumato il misterioso omicidio del capofamiglia, Marcello. Nel tentativo di capire chi è l'assassina, che potrebbe nascondersi dietro ognuna di loro, si ritroveranno a fare i conti con ipocrisie, sotterfugi e segreti.

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7 Donne e un mistero: Margherita Buy, Diana Del Bufalo, Sabrina Impacciatore, Benedetta Porcaroli, Micaela Ramazzotti, Luisa Ranieri e Ornella Vanoni in una scena

Partirà un labirintico scambio di non detti e invidie passate verranno alla luce scoperchiando un vaso di pandora che fino a quel momento ha gelosamente custodito conflitti familiari e desideri irrisolti: tutto attorno, tra atmosfere hitchcockiane e un tocco alla Agatha Christie, si muovono le eccentriche protagoniste di questo giallo da camera con venature comiche.
A definire le atmosfere della commedia ci pensano anche scenografie e costumi: l'imponente e barocca villa di campagna traboccante di oggetti, le luci che sfarfallano e gli abiti anni '30 che avvolgono i personaggi. La risata invece (a volte un po' troppo ricercata attraverso battute a effetto) è sempre dietro l'angolo a stemperarne i toni.

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Uno spumeggiante cast di attrici tra risate e altarini

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7 Donne e un mistero: Luisa Ranieri in una scena

Il lavoro del cast è apprezzabile. Al nutrito gruppo di attrici (Margherita Buy, Sabrina Impacciatore, Benedetta Porcaroli, Micaela Ramazzotti, Diana Del Bufalo, Luisa Ranieri, Ornella Vanoni) il compito di portare in scena il grottesco e la sottesa istanza femminista fino a quella che diventerà la frase manifesto del film: "le donne si aiutano tra di loro, non si fanno la guerra soprattutto se te lo chiede un uomo". Peccato che si faranno la guerra per tutta la durata (seppur contenuta, circa ottantadue minuti) della storia ognuna con le proprie armi, ognuna rivendicando un fantomatico legame speciale con Marcello e avanzando pretese: Caterina, la piccola ribelle che richiamerà tutte all'ordine, la primogenita devota, la suocera ubriacona e spilorcia (una strepitosa Vanoni al netto di qualche "che palle!" di troppo), una moglie fredda e rassegnata, un'avvenente governante venuta dal Sud che "cucina con troppo olio e troppo sale" e dà lezioni di seduzione a zia Agostina, che si esprime con un linguaggio d'antan ed è segretamente innamorata di Marcello e infine la femme fatale Veronica, la sua amante.

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7 Donne e un mistero: Ornella Vanoni in una scena

La regia trova una propria dimensione e quello che potrebbe essere liquidato come un semplice remake acquista una propria identità sulla scia del messaggio femminista un po' insistito e forse fuori sincrono rispetto al tono del racconto. Tuttavia il film si lascia vedere e la girandola di donne che si agitano sullo schermo suscita l'ilarità giusta in un pubblico che ha solo bisogno di trascorrere una serata all'insegna della leggerezza.

Conclusioni

Una commedia al femminile che rispetto all’originale di Francois Ozon, vira sul grottesco e sulla risata disimpegnata. Un giallo da camera con una propria identità e un gruppo di attrici che ben si muovono tra le suggestioni del testo originario e l’imprinting da commedia voluto da Alessandro Genovesi. Non sempre la narrazione scorre senza forzature, come la sotto trama femminista che prende piede soprattutto nel finale e che sembra cozzare con il resto del racconto.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
2.9/5

Perché ci piace

  • Una commedia al femminile che rispetto all’originale di Francois Ozon, vira sul grottesco e sulla risata disimpegnata.
  • Un giallo da camera con una propria identità e un gruppo di attrici che ben si muovono tra le suggestioni del testo originario e l’imprinting da commedia voluto da Alessandro Genovesi.

Cosa non va

  • Non sempre la narrazione scorre senza forzature, come la sotto trama femminista che prende piede soprattutto nel finale e che sembra cozzare con il resto del racconto.